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lunedì 25 aprile 2016

Buon 25 Aprile in Calabria dove la S.S.106 è ancora quella dal Fascismo





L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nel ricordare che ancora oggi la strada Statale 106 in Calabria, sulla costa jonica, è ancora rimasta invariata nel suo complesso rispetto a quella concepita nel 1928 dal Regime Fascista; nel ricordare che resta ancora oggi l’unica via di comunicazione (è la seconda arteria viaria più importante della regione Calabria), e grazie ad essa diversi centri abitati possono essere raggiunti e, senza questa, gli stessi restano isolati; e nel ricordare che sulla tristemente nota e famigerata “strada della morte” la Calabria ha pagato e paga un contributo, in termini di vite umane, molto alto e non più accettabile; augura a tutti una buona Festa della Liberazione con la speranza che la Repubblica italiana, prima o poi, possa capire le ragioni per le quali nella regione più povera d’Europa esiste la più forte organizzazione criminale presente nel nostro Paese.

Il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

venerdì 22 aprile 2016

Pugliese: «Nessuna provocazione, è necessario sequestrare tutta le S.S.106




In riferimento all’appello-denuncia diramato ieri dall’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” circa la necessità da parte della Magistratura calabrese di avviare una indagine finalizzata al sequestro dei 415 chilometri di S.S.106 alcuni organi di stampa online hanno ritenuto di dover pubblicare la notizia assumendola come una “provocazione”.

Sulla vicenda interviene il Presidente dell’Associazione Ing. Fabio Pugliese che dichiara subito il suo personale apprezzamento per «il Pubblico Ministero che ha deciso il sequestro della galleria della Salerno-Reggio dopo aver letto la relazione dai consulenti tecnici della Procura in ordine alla pericolosità del tratto autostradale sulla quale hanno perso la vita cinque persone che ora attendono verità e giustizia”».

«Ovviamente condivido la riflessione del Direttivo dell’Associazione – continua Pugliese – quando auspica che possa essere presto intrapresa anche una indagine da parte della Magistratura sulla S.S.106 anche perché l’ultima, quella aperta dalla procura di Crotone l’8 gennaio del 2010 sulla pericolosità e sulle criticità della strada Statale 106 Ionica dal Procuratore della Repubblica Raffaele Mazzotta è morta e sepolta o, peggio, insabbiata chissà per quali ragioni...!».

«È necessario – continua Pugliese – aprire un’altra inchiesta per evidenziare le ragioni per le quali abbiamo dei tratti di S.S.106 dove si verificano puntualmente dei sinistri con una cadenza costante e periodica che provocano vittime e feriti. Occorre assumere scelte dirimenti ed anche non semplici quali ad esempio il sequestro dell’intera S.S.106 se questa non è a norma perché priva di illuminazione, guard rail, accessi a raso abusivi ed illegittimi, sede stradale non mantenuta, ecc. Ed è altrettanto necessario che l’attività inquirente chieda conto all’Ente responsabile della strada affinché siano chiarite tutte le responsabilità di questo autentico scempio ai più noto come la “strada della morte”».

«La S.S.106 – conclude Pugliese – è complessivamente colma di gravi difetti strutturali che negli anni sono aumentati a seguito dei nuovi interventi dell’Anas Spa che di fatto, in alcune circostanze, ne ha peggiorato (e non migliorato!), la sicurezza ed è per questa ragione, e non certo per una provocazione, che auspico che la Magistratura possa avviare una seria inchiesta anche sulla “strada della morte” al fine di onorare la memoria delle tante, troppe vittime che sull’asfalto di questa strada hanno perso la vita ed hanno distrutto quella dei loro cari che oggi piangono la loro perdita».

giovedì 21 aprile 2016

Sequestrate la S.S.106 da Reggio Calabria fino a Cosenza


L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” plaude l’iniziativa democratica e civile del pubblico ministero Benedetta Callea per il decreto di sequestro preventivo, adottato in via d’urgenza, relativo alla galleria "Fremisi/San Rocco", sita sul tratto autostradale della Salerno-Reggio Calabria direzione sud, nonché il tratto autostradale in prossimità della stessa dal Km 368l-160 fino al suo imbocco, luoghi in cui si sono verificati i sinistri stradali, in cui hanno trovato la morte, rispettivamente, il 25 novembre scorso Domenico Napoli, 19 anni di Cinquefrondi, e la mattina dell'1 marzo scorso e Marzio Canerossi, Giuseppe Speranza, Fortunato Calderazzo e Francesco Francesco, tutti di Gioia Tauro e di età compresa tra i 22 e i 24 anni.

Il provvedimento è stato adottato in seguito ai due gravi sinistri che sono avvenuti con modalità identiche a distanza di sei mesi l'uno dall'altro e tenuto conto di quanto evidenziato dai consulenti tecnici della Procura in ordine alla pericolosità del tratto autostradale per gravi difetti strutturali della sede stradale per la conformazione dell’asfalto e la mancanza di illuminazione e di barriere di protezione. Le indagini della Procura proseguono “al fine di operare la precisa ricostruzione della dinamica dei sinistri ed individuarne le responsabilità”.

Fra gli accertamenti demandati agli esperti c'è infatti una relazione preliminare, "estremamente interessante e preoccupante", redatta dai professori Domenico Carmine Festa e Vaiana Rosolino dell'università della Calabria, perché evidenzia una serie di problemi che rendono rischioso il solo percorrere quel tratto di strada. Nella relazione si legge, ad esempio, che “se ci fosse stata una barriera le auto non si sarebbero schiantate contro una colonna di cemento armato, resa praticamente invisibile dall'assenza di illuminazione. Ma i professori vanno oltre e puntano il dito su Anas e progettisti. "La mancanza del dispositivo di ritenuta - spiegano i tecnici -  è da addebitare ad un errore di progetto; competeva tuttavia all'Ente proprietario dell'autostrada l'installazione dello stesso a maggior ragione dopo il verificarsi del primo incidente".

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” pertanto nel ricordare che l’iniziativa della Procura è nata a seguito di una denuncia avanzata dai legali dei quattro ragazzi di Gioia Tauro purtroppo deceduti nell’incidente dell’1 marzo scorso, intende denunciare ed invitare pubblicamente la Magistratura calabrese ad occuparsi della S.S.106: siamo certi che abusi, illegalità, lavori fuori norma, corruzione e mancanza di barriere ed illuminazione renderebbero possibile (ed auspicabile), il sequestro e la chiusura dell’intera arteria viaria nei suoi 415 chilometri compresi tra Rocca Imperiale (provincia di Cosenza) e Reggio Calabria.

venerdì 8 aprile 2016

Un’altra Strada: al via la raccolta fondi dell’Ass. Basta Vittime Sulla S.S.106




La Campagna “Un’altra Strada” è la seconda raccolta fondi indetta dall’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con l’obiettivo di finanziare la propria attività. Quanti decideranno di sostenere l’Associazione, infatti, doneranno un contributo che sarà utilizzato per sostenere la presenza costante e continua dell’Associazione sull’intero territorio calabrese nelle diverse e svariate iniziative a cui è invitata ma anche, e soprattutto, nelle diverse occasioni istituzionali (Osservatori istituti dalla Prefetture, incontri con i sindaci, forze dell’ordine, ecc.), in cui siamo chiamati a dare il nostro importante contributo

La raccolta fondi sarà utile a sostenere iniziative (memorial, manifestazioni, premi, motoraduni, ecc.), volte a non dimenticare le vittime della “strada della morte” poiché riteniamo che non disperdere la memoria delle vittime della S.S.106 sia una utile azione per l’intera collettività.

Così come saranno sostenute tutte le iniziative culturali necessarie a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di dover rivendicare il diritto alla mobilità e, quindi, ad una Nuova S.S.106 in Calabria ed, inoltre, alla messa in sicurezza subito della “strada della morte”.

La Nostra Associazione, inoltre, con le donazioni raccolte tende ad organizzare azioni di lotta e di protesta civili e democratiche ma forti e determinate affinché sia rispettata la dignità dei calabresi che debbono avere una strada moderna e dignitosa e non più una mulattiera! 

In ultimo, ma non meno importante, l’Associazione sosterrà ogni iniziativa utile a promuovere informazione, studi, analisi e ricerche sulla S.S.106 in Calabria e sulla sicurezza stradale. Siamo convinti che si può e si deve innescare un meccanismo di conoscenza, di approfondimento e di informazione riguardo tutti gli aspetti legati alla S.S.106 in Calabria e siamo altrettanto convinti che si deve investire sulla informazione circa la sicurezza stradale soprattutto nelle scuole per ridurre il numero di incidenti e vittime sulla “strada della morte”.

Per sostenere l’Associazione è possibile inviare un libero contributo tramite bonifico bancario:
Intestato a: BASTA VITTIME SULLA STRADA STATALE 106
IBAN: IT96T0760116200001021642069
Causale: Raccolta Fondi Un’altra Strada 2016

mercoledì 6 aprile 2016

Le Associazioni abbandonano dal defunto Tavolo permanente sulla S.S.10



Le Associazioni “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, “Amici di Raffaele Caserta” e “ANCADIC” Onlus intendono comunicare il loro profondo dispiacere circa l’ennesima promessa tradita dalla politica operante nel nostro territorio. Evidenziamo, infatti, che a seguito della prima convocazione del Tavolo Tecnico permanente sulla S.S.106 avvenuta il 15 febbraio scorso presso la Provincia di Reggio Calabria nulla è stato più comunicato alle Associazioni scriventi.

Ricordiamo, altresì, che in quella occasione avevamo già avuto modo di stigmatizzare la presenza di quattro sindaci (Motta San Giovanni,  Marina di Gioiosa, San Lorenzo e Palizzi), e di altrettanti amministratori ( a rappresentare Montebello Ionico,  Bova Marina, Stilo e Caulonia), a fronte dei 30 comuni interessati dalla S.S.106 nell’intero tratto reggino. Ciò per dire che – come sempre denunciamo – molto spesso i problemi relativi al territorio non sono legati a chissà quale “maledizione divina” ma sono più semplicemente ascrivibili al nostro operato e, nello specifico, al non operato di chi, di fronte ad un problema così importante, ha preferito tirarsi indietro.

Allo stesso modo intendiamo ricordare e precisare che nell’ambito di quell’incontro si era deciso comunque con i pochi sindaci ed amministrazioni presenti di effettuare una scansione della S.S.106 nei vari comuni in modo da riuscire a rilevare e risaltare le diverse criticità presenti nel tratto reggino della famigerata “strada della morte” al fine di realizzare in un secondo incontro (che sarebbe dovuto avvenire dopo un mese), un documento unitario da consegnare agli organi preposti (Anas Spa in particolare), richiedendo con assoluta determinazione interventi risolutivi nel breve, medio e lungo termine.

In ultimo precisiamo che a seguito di quella iniziativa sono nate diverse attività parallele intraprese dalla politica politicante, dai partiti ed anche da alcuni sindaci che mai si erano prima interessati alla S.S.106 e che solo dopo l’istituzione del Tavolo si sono attivati (per fortuna, meglio tardi che mai!), e che non hanno visto le Associazioni scriventi invitate a partecipare. È prevalsa, come sempre, la logica delle divisioni politiche messe in campo da chi ha ritenuto più opportuno strumentalizzare e politicizzare un problema che non ha e non deve avere alcun colore politico.

Pertanto le Associazioni “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, “Amici di Raffaele Caserta” e “ANCADIC” Onlus nell’affermare che non hanno alcun bisogno di inutili passerelle (o di voti!), pur rifiutando ogni demagogia e polemica, intendono comunicare la loro delusione circa l’ennesima promessa tradita e comunicano la loro scelta di continuare la loro azione d’impegno costante,  determinato e quotidiano nell’affrontare e cercare di risolvere i diversi e svariati problemi che riguardano la strada Statale 106 jonica in provincia di Reggio Calabria.