Gentile Direttore,
ho avuto modo di leggere sul
Prestigioso quotidiano da Lei diretto l’articolo di oggi (a pagina 13), dal
titolo “Statale Jonica, il lato oscuro
dell’appalto” a firma di Daniele Martini.
Premesso che trovo
straordinariamente banale la sintesi dei fatti presentata nell’articolo (poiché
le vicende relative all’Ammodernamento del Megalotto 3 della S.S. 106 in
Calabria sono decisamente più complesse di quelle descritte), intendo
fortemente sgombrare il campo da ogni idea di presunte “oscurità” circa la realizzazione dell’infrastruttura in oggetto!
Infatti, il preliminare (di cui
si parla nell’articolo), dopo la presentazione a Sibari avvenuta nel febbraio del
2014 fu oggetto di osservazioni (pervenute peraltro dai Comuni e, quindi, dai
territori), che hanno imposto delle integrazioni che di fatto hanno alterato il
preliminare comportando un aumentato dei costi del progetto migliorandolo e,
soprattutto, rendendolo capace di avere un minore impatto ambientale sul
territorio.
Tale percorso ha coinvolto i
cittadini ma soprattutto le istituzioni: 8 Comuni una Regione e tre Ministeri
(Ambiente, Beni Culturali e Trasporti). Inoltre, ha visto riunioni su riunioni
e svariate conferenze dei servizi prima di arrivare a quello che, nell’articolo
di Martini, viene dipinto, appunto, banalmente come un progetto “troppo
costoso”.
Così come è bene precisare che il
90% dei costi in eccesso rispetto al preliminare sono stati guarda caso
investiti proprio nei “15 chilometri tra
Trebisacce e Roseto Capo Spulico” dove nell’articolo che contesto è
riportata una delle pochissime notizie esatte: ovvero che questo tratto
presentava e presenta delle criticità ambientali che di fatto sono state (così
è avvenuto), salvaguardate mediante l’adozione di soluzioni che hanno
comportato degli investimenti più onerosi.
Infine, mi permetta di esprimerLe
tutto il mio rammarico circa l’interesse manifestato dal Prestigioso quotidiano
da Lei diretto alle vicende dell’ammodernamento del Megalotto 3.
Avrei gradito, infatti, che lo
stesso interesse “Il Fatto Quotidiano” lo avesse destinato alla più grande
Strage di Stato della storia della Repubblica italiana: la strada Statale 106
ionica calabrese, ovvero, la famigerata “strada della morte”.
Perché non credo che il problema
della S.S. 106 in Calabria è legato ai costi che lo Stato dovrà sopportare per
l’ammodernamento del Megalotto 3 ma credo, invece, che il problema è legato
alle oltre 600 vittime, ai 9.000 incidenti ed ai circa 24.000 feriti che questa
arteria viaria ha provocato dal 1996 ad oggi!
Perché il Prestigioso quotidiano
da Lei diretto non parla di questo?
Cordialmente
Fabio Pugliese
Presidente Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
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