Il Centro Analisi e Ricerca dell’Associazione “Basta
Vittime Sulla Strada Statale 106” con la collaborazione dell’Ing. Civile Trasporti
Antonio Cioni a seguito della pubblicazione dei dati ACI-ISTAT, avvenuta poche
settimane fa, ha esposto i numeri emersi dall’analisi.
La
sicurezza stradale, ad oggi, è considerata una delle maggiori emergenze
nazionali, basti ricordare che la mortalità stradale in Italia è la prima causa
di morte dopo quella dovuta a patologie. Nel 2013 si sono registrati in Italia
181.227 incidenti stradali che hanno causato la morte di 3.385 persone ed il
ferimento di 257.421. Rispetto al 2012, il numero di incidenti in Italia è
diminuito del 3,7% con una flessione del 9,8% del numero di decessi, tradotto
in numeri 368 vite umane “risparmiate”.
Nella nostra regione, nel 2013, sono stati
rilevati 2773 incidenti che hanno provocato 4721 feriti e 98 vittime. Un dato che
pone, ancora una volta in “continuità” dal 2011, la Calabria al secondo posto
(dopo il Molise), nella classifica delle regioni con più alto tasso di
mortalità stradale. Tra queste 98 ben 21 sono vittime della S.S.106 che da
sola, quindi, fa registrare il 21,42% delle vittime della strada in Calabria
nel 2013. In particolare, la
Calabria presenta un indice di mortalità stradale di 3,5
decessi ogni 100 sinistri, mentre
la media nazionale si ferma al 1,9%. Davanti alla Calabria
c'è solo il Molise con un indice ancora più alto (5,1%).
Nel
2013 in Calabria pertanto ogni settimana
siamo stati costretti a registrare 2
vittime per soli incidenti stradali. Rispetto al 2012, durante il quale si
è registrato un indice di mortalità pari a 4,4% (il più alto degli ultimi 4 anni), il numero
degli incidenti non è variato, sono diminuite le vittime del 20% e il numero
dei feriti è rimasto pressoché costante (+ 0,5%).
Le
strade calabresi con il più alto indice di mortalità (6,6 ogni 100 sinistri)
sono le Strade Comunali Extraurbane, seguite dalle Statali (5,7) e dalle
Provinciali (4,4). La nostra regione, è attraversata dalle due strade statali
più pericolose d'Italia: al primo posto c’è la S.S.106 (conosciuta come "strada della
morte") prima nella classifica (ISTAT) delle strade con il più alto indice di mortalità e la S.S.18 Tirrenica Inferiore che
si pone al terzo posto della triste classifica.
Purtroppo
i primati negativi non finiscono, tra le strade extraurbane più pericolose
d'Italia, al primo posto troviamo il raccordo autostradale di Reggio Calabria (impressionante
il dato: 14,8 incidenti per km a fronte
di una media italiana di 0,68).
Dai
dati 2013 analizzati è possibile risalire anche alla dinamica dei sinistri: la maggior parte degli incidenti stradali
avviene tra due o più veicoli; lo scontro più diffuso è quello
frontale-laterale con 948 incidenti, seguito dal tamponamento 475 incidenti,
scontro laterale (269) e sconto frontale (180).
Nel
2013, il maggior numero di vittime si è
registrato nella provincia di Cosenza con ben 47 morti, seguita da Reggio
25, Crotone e Catanzaro 9 e Vibo Valentia 8. In particolare, negli ultimi 4
anni la Provincia
di Cosenza ha avuto sempre un numero di vittime superiore a 40. Su questo dato,
incidono principalmente la SS106
e SS18 che, rispettivamente, attraversano la provincia per circa 100 km.
Tra
i comuni capoluogo di provincia, la
città di Cosenza ha un altissimo
indice di mortalità 10,5 (6 morti su 57 incidenti avvenuti), quattro volte
in più rispetto Catanzaro che segue con 2,7.
L'obiettivo posto dall'Europa nel 2001 di
dimezzare il numero di vittime da incidente stradale entro il 2010 non è stato raggiunto dall'Italia
fermatasi al 42%. Su questo dato hanno sicuramente inciso le regioni, come la Calabria, che hanno avuto
una diminuzione del numero di vittime poco
significativa.
Il
nuovo obiettivo europeo è quello di dimezzare ancora del 50% entro il 2020. La Calabria è ancora lontana
da questo risultato, il confronto delle vittime tra il 2010 ed il 2013 lascia
registrare un -28%, con la provincia di
Cosenza che però, in controtendenza, registra addirittura un +14,6%. Unica provincia calabrese ad avere un
aumento delle vittime rispetto al 2010.
Ad
oggi non si registrano in essere
progetti e/o programmi strutturati di medio e lungo termine inerenti alla
sicurezza stradale al livello regionale. In assenza di interventi
pianificati e mirati, il dato statistico fin qui analizzato può intendersi
puramente casuale registrando, in ambito regionale, un trend di mortalità
stradale che può supporsi, di fatto, di tipo fluttuante.
Pertanto,
l’auspicio del Centro Analisi e Ricerca dell’Associazione “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106” e dell’Ing. Antonio Cioni è quello di vedere presto in
campo risorse, idee e progetti necessari
al fine di ridurre con costanza vittime e feriti sulle strade calabresi.
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