L’inizio della settimana santa di
questo 2015 pare riportare in Calabria il sole ed un inizio di primavera che
tarda ad arrivare. L’auspicio di tutti è quello che possa essere il preludio
del bel tempo che tutti vorremmo per le prossime imminenti vacanze di Pasqua
quando – secondo la religione cattolica – Cristo muore e puoi risorge.
In questo contesto di feste
imminenti e di spensieratezza, nel silenzio generale, a Roma, si consuma il
delitto dell’ammodernamento del 3° Megalotto della Nuova S.S.106. Una morte
voluta per la verità da molti che purtroppo non vedrà alcuna resurrezione. Come
non vedranno alcuna resurrezione le migliaia di vittime della famigerata “strada
della morte”, la strada più pericolosa d’Italia, la cui memoria in questo modo
è stata tristemente disonorata.
Poco meno di 1,5 miliardi di euro
prenderanno il volo nei prossime settimane chissà verso quale grande
infrastruttura del Nord o del Centro Italia perché, in Calabria è noto, le
infrastrutture non sono desiderate.
Inutile, infatti, accusare la
politica ed i politici (che pure hanno delle responsabilità non irrilevanti),
perché il primo dato vero ed inconfutabile è semplicemente questo: la Nuova S.S.106 non la
vogliono i calabresi.
Molti di questi, ne sono certo,
si affretteranno già dalle prossime ore a smentire quello che scrivo sostenendo
che tutto ciò non è vero e, quindi, che la Nuova S.S.106 nell’alto jonio verrà realizzata
dimenticando che siamo tutti sotto questo cielo e che “Verba volant, scripta
manent” (dicevano i latini). Sarò abile, non c’è alcun dubbio, a ricordare tra
qualche settimana, quanto scrivo oggi!
Altri calabresi, invece,
scriveranno che la Nuova S.S.106
non si realizzerà perché è immersa in un circuito di corruzione che non ha
precedenti dimenticando che le trascrizioni delle intercettazioni, invece, ci
permettono di configurare chiaramente un quando all’interno del quale il 3°
Megalotto della S.S.106 in Calabria non andò al CIPE di gennaio, di febbraio e
di marzo 2015 perché non era annoverata tra quelle grandi opere intrise da
corruttele e non era “spinta” (o non stava a cuore se preferite), da quei poteri
forti che ne rivendicavano la realizzazione urgente.
Quello che ormai è accaduto, in
verità, è diverso: c’è stato chi ha voluto cogliere la palla al balzo per
strappare al Sud ed alla Calabria qualcosa che gli spettava per portarlo
altrove ed è accaduto anche che i calabresi, come sempre storicamente è avvenuto,
non hanno mosso un dito per difendere l’interesse generale di questa terra.
Questo è accaduto.
Così accade che nel mentre
qualche giornalista fa il conto preciso di quanti giovani studenti calabresi
decidono di andare via dalla Calabria per non ritornare mai più configurando un
futuro che non ci sarà e non esiste per questa nostra terra sempre più fanalino
di coda per l’Europa noi calabresi ci godiamo le meritate vacanze di Pasqua ed
il bel tempo.
Un consiglio a tutti i giovani
calabresi: continuate scegliete il nord o l’Europa per costruire il vostro
futuro. Non commettere l’errore di restare in questa terra! Perché qui in
Calabria un futuro per voi non ci sarà mai!
Fabio Pugliese
Presidente dell’Associazione
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
già autore del libro “Chi è Stato?”,
un racconto-inchiesta sulla strada statale 106 jonica calabrese