Il segretario della Filca – CISL
Mario Venulejo è intervenuto sulla stampa domenica 18 ottobre affermando che un
imprecisato “dipartimento del Ministero”
avrebbe garantito che il 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto sarebbe
stato approvato “salvo imprevisti
dell’ultimo minuto” entro la fine di ottobre 2015 nell’ambito del prossimo
CIPE atteso che l’iter procedurale “è
quasi competo”. Lo stesso
segretario della CISL è ritornato sulla stampa nei giorni scorsi
affermando che (cito testualmente), “da
Roma non abbiamo notizie ufficiali o atti formali che dicano che l’opera sia
stata depennata. Da questo a dire che la CISL garantisce che l’opera si faccia è una cosa
che non abbiamo mai detto”. Voglio informare Venulejo, anche dopo aver
parlato con l’Architetto Roberto Ardigò – che segue l’istruttoria del progetto
per conto del CIPE e che ringrazio per la sua disponibilità – che ad oggi il progetto è di difficile
esecuzione a causa di una serie di criticità.
Innanzitutto il 3° Megalotto non
gode del finanziamento necessario per la sua realizzare nella sua “interezza ed unicità” così come indicato
in un vincolo posto dal Ministero dell’Ambiente sbucato fuori all’ultimo minuto.
Avevamo sperato che il Governo anche dopo i proclami di luglio (seguiti al
rapporto Svimez che vede la
Calabria ultima in Europa, addirittura peggio della Grecia),
avesse inserito nella legge di stabilità del 2016 i 500 milioni di euro che
mancano ma, invece, abbiamo visto solo e soltanto nuovi tagli che evidenziano
ancora una volta il “grande” impegno di tutti i nostri parlamentari calabresi a
Roma. Pertanto c’è da sperare che il
Governo faccia prevalere quanto scritto nella delibera CIPE n. 103 del 2007 che
prevedeva l’approvazione del progetto per “stralci funzionali” e non nella sua
interezza anche perché non è chiaro come sia possibile che un vincolo
del Ministero dell’Ambiente possa surclassare una delibera del CIPE. In questo
caso il problema sembrerebbe risolto poiché si potrebbe avviare immediatamente
l’opera nel suo primo stralcio atteso che sono disponibili i 960 milioni di
euro necessari per iniziare i lavori.
Scrivo sembrerebbe perché anche
questa via pare non sia possibile visto e considerato che – per quanto riferito
dall’Arch. Ardigò – nell’istruttoria del progetto l’Anas Spa non avrebbe
definito gli stralci funzionali con chiarezza e, quindi, non abbiamo una chiara
corrispondenza tra le finanze disponibili e lo stralcio individuato dal
Proponente che si vorrebbe realizzare e tutto ciò, ovviamente, nonostante ci
consegna la convizione sempre più forte di vivere in una “Repubblica delle
banane” mette drammaticamente l’opera nella posizione di non poter essere mai approvata dalla Corte dei Conti che dovrà
esprimere un parere sulla fattibilità economica del progetto.
Infine abbiamo un terzo
incredibile problema: l’indeterminatezza del progetto atteso che sembrerebbe
che seppure il 3° Megalotto sia passato per ben tre Ministeri ed un lunghissimo e logorante iter procedurale
che – lo sottolineo per Venulejo che lo ignora – è ormai definitivamente
concluso in più di una parte presenterebbe delle carenze di tipo
progettuale che non consento ai tecnici del CIPE di poterlo approvare nella
fase istruttoria.
Il CIPE, ovviamente, non “boccia”
i progetti ma non li approva ed è evidente ed ovvio che le risorse sul progetto non restano bloccate a vita ma di
certo saranno giustamente impiegate verso altri progetti che, a differenza del
3° Megalotto, sono ritenute prioritarie per il Governo.
Tutto ciò non solo per informare
Venulejo e la CISL
che essendo da poco impegnati nella battaglia per l’avvio del 3° Megalotto
della S.S.106 nell’alto jonio invocano “unità”
e ritengono che non c’è bisogno di polemiche dopo aver bollato l’Associazione
che ho l’onore di presiedere come un sodalizio che si lascia sfuggire a facili
(cito testualmente), “poco probabili”
dichiarazioni ma per far comprendere appunto a Venulejo ed alla CISL la realtà della situazione nella sua
immensa complessità oltre alla gravità di quanto sta accadendo poiché
tutto ciò sottende in modo assoluto alla volontà forte del Governo di non voler
avviare i lavori di questa importante (ma solo per noi!), infrastruttura.
Per questa ragione non solo
voglio ricordare a Venulejo ed alla CISL (che si sono aggiunti da poco), che
l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è già da tempo
impegnata a creare sul 3° Megalotto della S.S.106 nell’alto jonio la più ampia
rete di consensi e di adesioni ma voglio
chiedere a Venulejo ed alla CISL due gentili cortesia.
La Prima: di non predicare bene
e razzolare male. Perché tacciare la
più importante ed informata Associazione calabrese di “dichiarazioni poco probabili” o peggio “infondate e senza alcune ragione” non è un modo per evitare
polemiche o per creare unità.
La Seconda: un richiamo forte alla serietà.
Perché non credo sia più possibile che la CISL possa lanciarsi attraverso le dichiarazioni
(queste sì, poco probabili!), del segretario Venulejo in improbabili scenari
che vedono, addirittura, il progetto approvato entro la fine del mese o,
comunque, nell’ambito del prossimo CIPE atteso che il progetto “si farà”!
Spero e confido che già da domani
la CISL e non
solo ma anche la CIGL
e la UIL possano
concretamente impegnarsi per riuscire ad avviare un progetto che ad oggi – lo
ribadisco – non sarà mai approvato
perché è stato definitivamente eliminato dall’agenda di Governo e,
soprattutto, spero che sia le forze sindacali che i sindaci dell’Alto Jonio (troppo
impegnati a pretendere ancora svincoli….), possano prima o poi avviare quelle
tanto paventate “azioni di protesta” in difesa del diritto alla vita prima
ancora che del diritto alla mobilità ed al lavoro e confido che ciò possa
accadere prima che sia troppo tardi.
Io e l’Associazione che ho
l’onore di presiedere non smetteremo di lottare e di informare con serietà e
verità tutto ciò che accade e che accadrà non
rinunciando mai all’onesta intellettuale e morale che da sempre ci
contraddistingue.
Fabio Pugliese
Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada
Statale 106”
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