Il presidente dell’Associazione “Basta
Vittime Sulla S.S.106” dopo l’incidente di Sant’Andrea
PUGLIESE: «LO STATO È
MORALMENTE RESPONSABILE DELLE VITTIME DELLA S.S.106 IN CALABRIA»
SECONDO PUGLIESE È NECESSARIA ED
IMPROCRASTINABILE UNA IMMEDIATA MESSA IN SICUREZZA DELLA “STRADA DELLA MORTE”
INSIEME AD UNA VISIONE PROSPETTRICA CHE POSSA FARCI AVERE AL PIÙ PRESTO
L’AMMODERNAMENTO DELLA S.S.106.
Deborah
e Vittorio sono le ultime vittime della “strada della morte” in Calabria. I due
giovani sono anche rispettivamente la 502esima e 503esima vittima della S.S.106
dal primo gennaio del 1996 fino ad oggi se consideriamo solo le vittime sul
colpo. Se, invece, stimiamo anche le vittime della S.S.106 decedute già
qualche ora dopo in ospedale con grande ottimismo possiamo considerare le
vittime della “strada della morte” in circa 700 negli ultimi venti anni.
Inoltre
dal primo gennaio del 2013 fino ad oggi sulla strada Statale 106 abbiamo avuto
in totale 66 vittime: 19 nel tratto compreso nella provincia di Reggio Calabria,
18 in provincia di Crotone, 18 in provincia di Cosenza e 11 in provincia di
Catanzaro. Tra questi solo 17 sono donne mentre sono 49 gli uomini.
Infine, di queste 66 vittime, 17 hanno un’età compresa tra 0 e 30 anni; 19
tra 20 e 50 anni; 30 hanno oltre 50 anni.
«L’attenta
lettura di questi numeri – afferma Fabio Pugliese presidente dell’Associazione
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – ci permette di riaffermare che lo
Stato italiano sta’ palesemente uccidendo la voglia di vivere dei calabresi. Nessuno
si occupa del degrado in cui versa la Calabria, nessuno s’impegna affinché ciò che ci
spetta per diritto ci sia riconosciuto. Noi riteniamo che lo Stato debba
finalmente capire che la
Calabria esiste, che noi calabresi esistiamo e che non si può
vivere più di speranza perché ormai la Calabria necessita subito di certezze».
«Bisogna
mettere immediatamente in sicurezza e provvedere in prospettiva ad ammodernare
al più presto – continua Pugliese – questa strada Statale 106 jonica. Non è
possibile che ogni giorno apprendiamo con dolore che qualcuno è morto. La vita
è un dono unico per tutti e su questa strada maledetta diventa solo un attimo
per molti. Siamo un popolo in ombra e tutto ciò è intollerabile… Altro che
gente buona solo a piangersi addosso!»
«Per
queste ragioni - conclude Pugliese – in pieno accordo con l’Associazione che
presiedo – ritengo che lo Stato e chi lo rappresenta a tutti i livelli, fatta
eccezione per le Forze dell’Ordine, è moralmente assassino ed è moralmente
responsabile per ogni vita stroncata sulla S.S.106 che non è più solo la
“strada della morte” umana ma è diventata ormai soprattutto la “strada della
morte civile” qui in Calabria».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 24 Maggio 2016
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