Permane un elevato fattore di rischio in uno dei punti
più pericolosi della S.S.106 in Calabria
IN 10 ANNI NESSUN INTERVENTO ALLO
SVINCOLO DI FABRIZIO GRANDE SULLA S.S.106 A CORIGLIANO CALABRO!
ASSOCIAZIONE PRONTA A COSTITUIRSI PARTE CIVILE SECONDO
QUANTO PREVISTO DALLA LEGGE SULL’OMICIDIO STRADALE. IN DIECI ANNI NESSUN
INTERVENTO: OFFESA LA MEMORIA DELLE
VITTIME. FERITE LE SENSIBILITÀ DELLE LORO FAMIGLIE.
Nelle prime ore del mattino del 17 settembre del 2006
la quiete della notte in prossimità dello svincolo per Fabrizio Grande, sulla
S.S.106 nel comune di Corigliano Calabro, fu interrotta dall’ennesima tragedia.
L’impatto provocò la morte di tre
giovani vite: Andrea Iacobini di 22 anni, Angelo Antolino di 19 anni e Natale
Fazio di 22 anni. Nel sinistro stradale, per fortuna, riuscì a salvarsi
per miracolo solo Rossella La
Macchia che allora aveva 16 anni.
Quello
non fu il primo episodio tragico sulla S.S.106 allo svincolo di Fabrizio. Proprio in quel posto il 19 marzo del 2006 (stesso
anno ma qualche mese prima), furono sette le vittime di un altro scontro:
Giuseppe Flotta di 52 anni ed il figlio Antonio Flotta di 24 anni, Francesco
Marino di 62 anni, Francesco Valente di 51 anni, Giuseppe Loprete di 58 anni e
le figlie Quintina Loprete detta "Titty" di 17 anni e Vanessa Loprete
di 14 anni (deceduta solo dopo qualche settimana in ospedale a seguito di
diversi ed estenuanti interventi).
Quello
non fu l’ultimo episodio tragico sulla S.S.106 allo svincolo di Fabrizio. Il 23 maggio del 2007 (l’anno dopo), a perdere la
vita nell’ennesimo tragico scontro furono Carmine Empirea di 84 anni e Gisella
Virardi di 79 anni (quest’ultima è deceduta a luglio dopo due mesi di coma).
Ritornando all’incidente in cui persero la vita
Iacobini, Antolino e Fazio intendiamo riportare le parole contenute
nell’editoriale pubblicato il 18 settembre del 2006 del giornalista Giacinto De
Pasquale (che da sempre l’Associazione stima ed apprezza): “Come un film già visto, adesso, dopo
questo ennesimo incidente, qualcuno pronto a catturare i riflettori della
notorietà, mostrerà costernazione, affermerà che così non può più andare avanti
che è giunto il momento che si faccia qualcosa di concreto per porre fine a
questa mattanza, ma, smaltita la rabbia per i morti tutto tornerà come prima,
aspettando il nuovo incidente mortale per rispolverare discorsi fini a se
stessi che servono, lo ripetiamo, a chi li fa per ritagliarsi uno spazio sul
giornale di turno”.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale
106” intende ricordare Andrea
Iacobini, Angelo Antolino, Natale Fazio, Quintina “Titty” e Valentina Lo Prete
e tutte le vittime che negli ultimi dieci anni hanno perso la vita allo
svincolo di Fabrizio Grandi sulla S.S.106 nel comune di Corigliano
Calabro.
L’Associazione,
inoltre, denuncia il vergognoso immobilismo di tutti gli Enti preposti che in dieci anni non hanno inteso operare alcun
intervento di messa in sicurezza in uno dei tratti più pericolosi della S.S.106
in Calabria lasciando inalterato il rischio e la pericolosità di mortalità ed
incidentalità stradale in quel luogo.
Infine, l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada
Statale 106” diffida ogni Ente che ha
ogni responsabilità di gestione comunicando, con decorrenza immediata, la
disponibilità a costituirsi parte civile nel merito di una azione legale penale
che certamente sarà intrapresa dall’Associazione se accadrà in futuro
l’ennesimo incidente mortale allo svincolo di Fabrizio sulla S.S.106
nel comune di Corigliano Calabro, in assenza d’interventi immediati e definitivi
di messa in sicurezza che onorino la memoria delle vittime della S.S.106 e
rispettino tutte le Famiglie che in quel pericoloso tratto di “strada della
morte” hanno perso un congiunto.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 16 Settembre 2016
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