Bellissima iniziativa di benedizione del Presepe in
memoria di Cesare a Mesoraca (KR)
IL PRESEPE DI CESARE CON IL PENSIERO
RIVOLTO A VALENTINA
IL PARROCO DON FRANCESCO LOPRETE NELL’OMELIA RICORDA
VALENTINA NELLA COMMOZIONE E NELLA SENSIBILITÀ DELLA SOLIDALE COMUNITÀ DI
MESORACA CHE RICORDA CESARE CON IL CUORE RIVOLTO A VALENTINA ED AI SUOI
FAMILIARI.
Scoccano le ore 16:00 a Mesoraca (KR), nella Chiesa
della Candelora gremita di gente. Presenti, tra gli altri, una rappresentanza
dei Vigili del Fuoco, gli
uomini della Benemerita della locale
stazione dei Carabinieri, le Associazioni,
il Presidente dell’”Associazione Basta Vittime sulla Statale 106” Fabio Pugliese,
l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco
Armando Foresta, la Famiglia di Cesare Mazza, gli amici ed
un paese sensibile e partecipe.
La celebrazione della messa da parte del parroco Don Francesco Loprete si alterna
a momenti toccanti come il ricordo, durante l’omelia, dell’ultima giovane
vittima della S.S.106 in Calabria, Valentina
Antonietta Pia Bomparola di 20 anni, a momenti dal fascino unico e
speciale grazie all’atmosfera creata dal suono di strumenti musicali tipici
della tradizione calabrese (la zampogna e la fisarmonica), intonati da due
bambini, Claudio Schipani e Francesco Lavigna, inginocchiati
davanti all’altare.
Un corteo guidato dalla melodia della zampogna di Costantino Tallarico, conclusa
la celebrazione, si dirige verso la piccola cappella di Bucco in Piazza De
Grazia per benedire la radice dell’incontro: il presepe in memoria di Cesare
Mazza. Qui i tanti partecipanti hanno potuto ascoltare l’intervento del Sindaco di Mesoraca Armando Foresta che
ha voluto ricordare Cesare parlando della sua solarità, la sua umiltà e la sua
presenza che per i suoi cari è viva nel paese. Un ragazzo che ha trovato il suo
triste fato sulla statale 106 a soli 23 anni, nel 2009, nel fiore dei suoi
studi universitari.
Cesare Mazza, alla Sapienza di Roma, studiava la vita,
la biologia, nel connubio del presepe erano le sue passioni principali. Amava
allestirlo anche in cantina, quando non
c’era spazio in casa per costruirlo sempre più grande. La famiglia -
coadiuvata da Giuseppe Schipani,
i fratelli Oliverio e Sirianni,
Alfredo Mazzei e la collaborazione del bar di Antonio
Marrazzo - è dal 2009 che fa
rivivere il suo ricordo attraverso l’emblema natalizio con pittoresche e
peculiari ambientazioni suscitando lo stupore dei visitatori dei paesi
limitrofi. Quest’anno si è scelto il paesaggio di Alberobello per due motivi
essenziali: il paese pugliese è patrimonio dell’Unesco ed il suo colore candido
evoca la purezza, madre del tema del Natale.
La serata si è conclusa con il toccante discorso del
Presidente dell’Associazione “Basta Vittime sulla Statale 106” Fabio Pugliese, che ha esordito
ricordando la triste notizia della scomparsa dell’ennesima giovane vittima nei
pressi di Corigliano Calabro (CS) di Valentina Bomparola. Il presidente ha
esaltato l’operato della famiglia di Cesare ed ha comunicato la decisione
dell’Associazione di adottare il presepe come simbolo della protezione di tutti
coloro che percorrono ogni giorno la famigerata e tristemente nota “strada
della morte”. “L’anima non muore mai –
ha affermato l’ingegnere - davanti a Dio siamo fatti solo di spirito ed
ogni cosa assume un valore costante mentre l’amore, questo Presepe lo dimostra,
non muore mai ma, anzi, continua sempre più forte”.
Così, anche Cesare, ieri sera, insieme agli altri
angeli sembravano volteggiare a suon di musica tra la gente e la gioia dei
bambini incantati dalla bellezza del Presepe a lui dedicato, con la volontà di
proteggere ciò che lui amava ed ama di più: la vita. Quella di quanti percorrono quotidianamente la S.S.106 in Calabria.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 18 Dicembre 2016
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