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martedì 13 agosto 2019

La 106, Salvini e... la "Banda" di Corigliano Rossano



LA 106, SALVINI E… LA “BANDA” DI CORIGLIANO ROSSANO
di Fabio Pugliese
Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”


È un agosto infuocato. Non c’è dubbio… È rovente!!!

Salvini scende in Calabria e percorre la strada Statale 106 da Rocca Imperiale, primo comune della provincia di Cosenza, fino a Soverato, in provincia di Catanzaro. Afferma a più riprese che lo stato in cui versa la famigerata e tristemente nota “strada della morte” è “una roba fuori dal mondo….” e mi lascia sorpreso per due motivi…

Il primo: perché Salvini dimentica che lui è il Leader di un partito politico che alla S.S.106 (come posso facilmente documentare!), ha sottratto ben 7 miliardi di euro per pagare le quote latte agli allevatori del Nord. Perché Salvini fa parte di un Governo che insieme a Di Maio e Toninelli ha approvato a giugno scorso 28 grandi opere in Italia di cui ben 27 sono al Nord e solo una al Sud, il Megalotto 3 (bloccato per volere dei parlamentari al Governo eletti in Calabria..).

Il secondo: perché Salvini ha scelto in Calabria di puntare su Pietro Molinaro (ex presidente della Coldiretti esattamente da quando ha deciso di candidarsi alle elezioni Regionali e da sempre contrario all’ammodernamento della S.S.106 da Sibari a Roseto poiché vicino ai suoi grandi amici “Turisti di Ferrara”. Insomma, una bella garanzia…).

Così le speranze di quanti come me, come noi, vogliono infrastrutture in Calabria, vogliono l’ammodernamento della S.S.106, vogliono più sicurezza, sviluppo e progresso, restano sospese tra Salvini ed i quattro parlamentari del M5S eletti a Corigliano Rossano.

Su quest’ultimi fino a ieri pesava come un macigno: 1) il loro lavoro finalizzato a bloccare l’opera; 2) le loro amicizie, parentele ed i loro interessi in comune con i “Turisti di Ferrara” ed i proprietari terrieri; 3) il loro unico risultato ottenuto: essere riusciti a bloccare l’opera; 4) il loro maldestro e disonesto tentativo di far credere che i lavori non partono per i problemi di Astaldi; 5) il loro silenzio sulla questione livellari a Corigliano Rossano.

Questo fatto, accaduto nella città di Corigliano Rossano, che l’intera Calabria “degli onesti” non conosce e che invece dovrebbe assurgere alle prime pagine dei giornali nazionali ha davvero dell’incredibile ed è attinente anche alla questione della strada Statale 106 perché aggiunge qualcosa di nuovo come, purtroppo, abbiamo avuto modo di poter capire nel Consiglio Comunale di ieri a Corigliano Rossano.  

In pratica esiste un ex comune, quello di Corigliano Calabro, che ha in possesso addirittura il 10% del proprio grandissimo territorio e lo dona in fitto a dei livellari che nel migliore dei casi non pagano l’affitto arrecando un danno economico a tutti (nessuno escluso!!!), i cittadini mentre nel caso peggiore si appropriano in modo illegale dei terreni peraltro, in alcuni casi, con presunti atti notarili sottraendo un bene pubblico all’intera collettività.

Su un fatto del genere avrei sperato che certa “stampa” non chiudesse gli occhi e che i 4 parlamentari del M5S paladini dell’Honestà (rigorosamente con la “H”), che si battono giorno e notte in parlamento per difendere gli interessi dei cittadini dopo il disastro lasciato da chi c’era prima negli ultimi 70 anni si recassero presso la più vicina Procura della Repubblica per denunciare l’accaduto e pretendere giustizia nell’interesse di tutta la collettività.

Invece, non è andata così…. Come mai? Perché…?

Sembrerebbe che un parlamentare avrebbe ottenuto in modo illegittimo un terreno di cui peraltro non avrebbe pagato l’affitto al Comune mentre per pochi metri di terra risulta affittuario e, comunque, senza aver pagato alcun affitto.

Un altro parlamentare, questo è certo, era consigliere comunale quando questa brutta faccenda fu addirittura oggetto di una delibera dell’allora Comune di Corigliano Calabro ma preferì tacere per non “disturbare” gli affari degli amici e quelli degli amici degli amici...

Infine, gli altri due parlamentari che restano sul caso non dicono una parola perché una dei due è notoriamente dedita al silenzio (in pratica sulle questioni del territorio che non gli convengono è muta come un pesce…), mentre l’altro, il paladino della giustizia, è proprio dell’ex comune di Corigliano Calabro e, quindi, non parla per non disturbare gli affari degli amici e quelli degli amici degli amici.

In questo contesto di disonestà che sembra sempre più conclamata ed accertata occorre esprimere un giudizio positivo sulle forze di minoranza e sul Sindaco Flavio Stasi. Voglio, infatti, far rilevare che Giuseppe Graziano e Luigi Promenzio hanno giustamente denunciato l’accaduto. Il primo, Graziano, addirittura si è recato persino alla Procura della Repubblica ed oggi può esercitare nei fatti il titolo di “più onesto tra gli onesti” alla pari del secondo, Promenzio, che ieri ha preteso che sia restituito a tutti i cittadini (nessuno escluso), il maltolto!!!

Così come il Sindaco Flavio Stasi che sul tema ha dichiarato di voler andare a fondo: c’è da sperare che lo faccia davvero. Innanzitutto perché occorre ridare ai cittadini di Corigliano Rossano quello che questi signori hanno di fatto rubato!!!

Poi perché è necessario far capire alla Calabria tutta e, nel caso, anche all’Italia intera che l’onestà non è una patente che viene distribuita solo e soltanto da quel pagliaccio di Beppe Grillo a tutti i parlamentari più mediocri della storia repubblicana ma è, invece, una conquista che ognuno di noi, giorno per giorno, può ottenere semplicemente con il proprio modo di fare caratterizzato da correttezza, rispetto degli altri e delle leggi dello Stato e, soprattutto, sincerità.

La sincerità di Salvini sulla S.S.106, ad esempio, è uguale a quella dei 4 parlamentari di Corigliano Rossano quando dicono di non aver bloccato il Megalotto 3.

Questa è disonestà…? Decidetelo voi a giudicare dai fatti…

"A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro... che ti epura". Pietro Nenni


13 Agosto 2019

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