La Sirjo, a seguito di indagini, conferma la
contaminazione in alcune aree di sottosuolo
NUOVA S.S.106: CONFERMATA L’INQUIETANTE
PRESENZA DI ARSENICO NEI TERRENI DELL’ALTO JONIO COSENTINO
IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE SODDISFARTTO:
NONOSTANTE VI SIA UN EVIDENTE PROBLEMA AMBIENTALE QUESTO NON INTERFERIRÀ E NON
DETERMINERÀ ULTERIORI RITARDI SULL’AVVIO DI UN’OPERA D’IMPORTANZA STRATEGICA
PER IL PAESE
Il 24 settembre del 2019 il Direttivo
dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” , attraverso una richiesta formale, in riferimento
agli interventi propedeutici alla consegna dei lavori del Megalotto 3 della
S.S.106 "Jonica" ha
avanzato delle chiare e precise richieste alla Struttura Territoriale di Anas
Gruppo FS Italiane Calabria.
L’Associazione
chiedeva se durante le attività di monitoraggio ambientale ante opera fossero
stati rinvenuti, in diversi terreni dell’alto jonio cosentino interessati dal
Megalotto 3, tracce di arsenico sopra
la soglia prevista per legge da riferirsi a fenomeni antropici. Nel
caso, quali le azioni che l'Anas avrebbe intrapreso e, nello specifico, se ciò
avrebbe comportato implicazioni di carattere legale.
Chiedevamo,
inoltre, quali sarebbero state le
misure intraprese per avviare la bonifica di questi terreni ed in che tempi
ma, anche, se sarebbe stata interessata la Magistratura e, nel caso se vi fosse
stato il rischio di eventuali
sequestri delle aree incriminate con la conseguenza di determinare eventuali
ritardi sulla realizzazione del Progetto.
L’Anas Gruppo FS Italiane, in data 28
ottobre 2019 (dopo oltre un
mese…), invia una comunicazione alla SIRJO S.c.p.A., delegando “codesto Contrante Generale di dare pronto
riscontro alla missiva in oggetto interloquendo direttamente con la citata
Associazione”, riportata in indirizzo per conoscenza.
La SIRJO, risponde all’Associazione
in data 7 novembre 2019
affermando che “le attività di monitoraggio ambientale ante operam sulla
componente ‘suolo’ non sono state ancora eseguite” e che “eventuali situazioni di potenziale contaminazione saranno notificate
ai sensi dell’art. 245 del D.lgs 152/2006”.
Allo stesso tempo, il Contraente
Generale conferma che nell’ambito delle indagini eseguite per la redazione del
Piano di Utilizzo dei Terreni, “sono stati riscontrati n.2 superamenti della
Concentrazione Soglia di Contaminazione prevista per l’arsenico nel
sottosuolo”.
Nel
mentre per uno dei due superamenti riscontrati si farà quanto dovuto e previsto
dalla legge (riteniamo, quindi, che sarà interessata la Magistratura e saranno
necessarie delle bonifiche), si precisa che per il secondo superamento non sarà necessario poiché riguarda
delle aree (ricadenti nel comune di Amendolara), che a seguito della
“realizzazione dell’Opera modificheranno la propria destinazione d’uso” da terreni
agricoli in “Sito ad uso commerciale e industriale” per cui “le soglie non
risultano superate”.
In
pratica, da ciò che è emerso anche a seguito della verifica sulle diverse leggi
richiamate dal Contraente Generale nell’ambito della comunicazione inviata, abbiamo due notizie: una buona ed una
cattiva.
Quella
buona e che seppure è emerso che nei terreni dell’alto jonio cosentino vi è una
soglia di arsenico che supera le soglie previste dalla legge ciò sarà
affrontato nel rispetto di quanto è previsto dalla legge e non determinerà alcun ritardo o danno per l’infrastruttura che, a
sua volta, sarà realizzata senza causare un aggravamento (in termini di
inquinamento maggiore), per questi terreni già compromessi.
Quella cattiva è che sono stati
rinvenuti in diversi terreni dell’alto jonio cosentino interessati dal
Megalotto 3 tracce di arsenico sopra la soglia prevista per legge da riferirsi
a fenomeni antropici.
Il Direttivo dell’Associazione “Basta
Vittime Sulla Strada Statale 106” ,
pertanto, si ritiene fin qui soddisfatta. Restano però il rammarico per aver dovuto apprendere che un’area
della nostra amata Calabria è inquinata e poi l’aver dovuto affrontare negli
anni un duro e cruento confronto con quei “proprietari terrieri” che insieme ai
“Turisti di Ferrara” ed a qualche Parlamentare della Repubblica Italiana erano
contrari all’Opera poiché sostenevano che avrebbe causato una “devastazione
ambientale”.
Alla luce di quanto emerso, il
Direttivo non comprende, se l’idea di realizzare l’impossibile raddoppio della
S.S.106 esistente nell’alto jonio cosentino fosse davvero dovuta all’assurda e
paradossale convinzione di evitare una “devastazione ambientale” oppure se,
invece, il vero scopo era quello di nasconderla la devastazione ambientale…
Siamo
molto convinti che con il tempo, anche su questi aspetti, sarà fatta piena luce
ma una dato ormai è certo ed incredibile: qualcuno
si preoccupava del presunto “danno ambientale” provocato da un’Opera necessaria
alla Calabria e, quindi, all’interesse generala mentre invece il danno l’aveva
sotto casa e, casualmente, non l’aveva neanche notato.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 9 Novembre 2019
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