Ieri l’audizione
del Ministro delle Infrastrutture alle Commissioni riunite di Ambiente e
Trasporti
PONTE
SULLO STRETTO: 10 MILIARDI PER REALIZZARLO. UN COLPO DI GRAZIA PER LA MOBILITÀ SULLA
COSTA JONICA CALABRESE
NESSUN
PARLAMENTARE CALABRESE HA CHIESTO AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE SE È PIÙ UTILE
IL PONTE OPPURE L’AMMODERNAMENTO DELLA STATALE 106 SU CUI, ORMAI DA MESI,
ASSISTIAMO SOLO AD ANNUNCI E PROPAGANDA
L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” rende noto che nella giornata di ieri il Ministro
delle Infrastrutture Giovannini è stato audito sull’Attraversamento dello
Stretto di Messina dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera
dei Deputati (Guarda il VIDEO: clicca qui).
Giovannini ha iniziato alle 8:35 spiegando che sul Ponte
sullo Stretto di Messina furono istituite presso il Ministero delle
Infrastrutture addirittura due gruppi di lavoro: uno il 27 agosto 2020 e
l'altro il 3 settembre 2020 dall'Ex Ministro del Partito Democratico Paola De
Micheli.
Ha poi evidenziato che le motivazioni alla base
della realizzazione di quest'opera sono riconducibili al "trend negativo
della popolazione", al "trend negativo dell'occupazione" ed al
"trend negativo del PIL" parametri che - secondo il Ministro -
grazie all'avvio del Ponte possono invece tornare a crescere.
La novità più interessanti che ha avuto modo di
esternare il Ministro Giovannini sono essenzialmente due: la prima è quella
relativa ai costi poiché, da ciò che emerge, il
Ponte sullo Stretto di Messina potrà essere realizzato per importo totale di
oltre 10 miliardi di euro; è
stato già disposto con la Legge di Bilancio del 2021 un finanziamento di 50
milioni di euro per la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed
economica al fine di confrontare le due soluzioni di collegamento che potrebbe
concludersi entro la primavera del 2022, così da avviare un dibattito pubblico
sull’opera ed ha, infine, annunciato l’istituzione di un nuovo gruppo di
lavoro dedicato a supportare e coordinare l’intero processo, con la
partecipazione di esperti e rappresentanti dei Ministeri coinvolti.
Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni
i deputati Paolo FICARA (M5S) che osserva che il contenuto della 158 pagine della
relazione sul Ponte sullo Stretto è parecchio lacunosa su molti aspetti;
Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede al Ministro perché viene dato peso al
lavoro dei due Gruppi di Lavoro istituiti dalla Ex Ministra del PD De
Micheli e non, invece, all'iter procedurale dell'Opera che dura da
decenni ed è - dal punto di vista legale - l'unico faro da seguire; Chiara
BRAGA (PD) rivendica la straordinario importanza del lavoro svolto dai due
Gruppi di Lavoro; Edoardo RIXI (LEGA) chiede al Ministro quanto è costato
allo Stato il lavoro svolto dai due Gruppi di Lavoro; Luciano NOBILI
(IV) chiede di partire subito; Tommaso FOTI (FDI) afferma che Fratelli
d'Italia è favorevole al Ponte; Rossella MURONI (M-MAIE-PSI-FE) chiede
ulteriori approfondimenti su un'opera che è molto complessa; Matilde
SIRACUSANO (FI) asserisce che lo sviluppo del Mezzogiorno passa dalla
realizzazione del Ponte sullo Stretto; Giulia GRILLO (M5S) chiede
al Ministro una analisi costi-benefici sul Ponte sullo Stretto; Alessandro
PAGANO (LEGA) afferma che son serviti 8 mesi e due gruppi di lavoro per
leggere informazioni che erano già note; Roberto MORASSUT (PD) chiede
approfondimenti sulla questione ambientale legata alla realizzazione dell'opera.
Insieme gli interventi della lombarda Braga, dell’emiliano
romagnolo Foti, della pugliese Muroni, del ligure Rixi, dei laziali Morassut e
Nobili, e dei siciliani Prestigiacomo, Siracusano, Grillo e Pagano vi sono
anche quelli di due parlamentari calabresi: Vincenza BRUNO BOSSIO (PD)
che ricorda la mozione firmata dai 21 parlamentari del PD in cui si chiedeva di
realizzare il Ponte sullo Stretto e rivendica la carenza infrastrutturale ad
oggi esistente da Salerno a Reggio Calabria e Domenico FURGIUELE
(LEGA) che propone al Ministro di chiedere all'Europa il 20% del costo del
Ponte sullo Stretto e propone di realizzare senza perdite di tempo il progetto
a tre campate.
Il Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato
evidenzia, infine, quanto emerga chiaramente - dal contenuto dell’audizione – l’importanza
del Ponte sullo Stretto per lo sviluppo e la mobilità della regione Sicilia.
Ciò implicitamente conferma l’impianto da sempre sostenuto dal nostro sodalizio:
il Ponte sullo Stretto non è assolutamente un’opera infrastrutturale d’interesse
prioritario per la Regione Calabria. A tal proposito è
sconfortante che i parlamentari calabresi tutti nelle commissioni Ambiente e
Trasporti della Camera dei Deputati non abbiano osservato al Ministro
Giovannini che con la metà dell’investimento necessario per realizzare il Ponte
sullo Stretto è possibile ammodernare su un tracciato a 4 corsie ex novo la
Statale 106 da Sibari (CS) fino a Locri (CS). Allo stesso tempo, dopo l’investimento
di 9,4 miliardi di euro sull’alta capacità/alta velocità ferroviaria da Salerno
a Reggio Calabria è fondamentale sottolineare ed evidenziare quanto le
scelte del Governo e dei parlamentari calabresi tutti sono concretamente e realmente
indirizzate nella direzione di voler rendere ancor maggiore il divario
infrastrutturale tra la costa jonica calabrese e quella tirrenica ma anche con
il resto del Mezzogiorno, del Centro-Nord Italia e con l’Europa. Queste scelte
politiche, è evidente, daranno il colpo di grazia al futuro della costa jonica
calabrese.
Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” – 5 agosto 2021
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