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giovedì 13 aprile 2023

Proponiamo ai sindaci reggini di incatenarsi sulla Statale 106

L’O.d.V. fa notare le contraddizioni tra i fatti e l’evidente mancanza di volontà politica

PROPONIAMO AI SINDACI REGGINI DI INCATENARSI SULLA STATALE 106

SI CERCANO ANCORA SCUSE QUALI LA MANCANZA DI PROGETTAZIONI VALIDE PER GIUSTIFICARE LA VOLONTÀ POLITICA DI NON VOLER AMMODERNARE LA STATALE 106 IN PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

 

Nell’incontro di ieri a Caulonia è emersa l’ennesima tragicomica iniziativa indetta dai sindaci reggini nell’ambito della quale l’unico ad aver restituito il senso della realtà è stato stranamente il Commissario Straordinario per la Statale 106 Massimo Simonini.

Egli, infatti, ha illustrato i 12 interventi previsti per la Statale 106 in Calabria tra Sibari e Reggio Calabria e di questi, solo 3, nella provincial reggina: Variante di Caulonia; Lavori di realizzazione dell'asta di collegamento tra la SS 106 VAR/B (svincolo Gerace) e la SS 106 (Prolungamento Locri) ed i lavori per la variante di Palizzi.

I restanti 9 interventi si concentrano tutti tra Sibari e Catanzaro e non solo assorbono la quasi totalità delle risorse ad oggi disponibili (tra quelle effettive e quelle presunte), ma determino lavori che si protrarranno per almeno 15 anni.

Pertanto appare ridicolo che il problema relativo alla Statale 106 in provincia di Reggio Calabria sia dovuto alla mancanza di progetti. Questo può dirlo chi è in mala fede oppure chi vuole semplicemente azzardare una motivazione alla semplice mancanza di volontà politica che – a partire dai sindaci – determina la scelta di non ammodernare la “strada della morte” tra Locri e Reggio Calabria e tra Caulonia e Squillace.

Se guardiamo ai fatti, è bene chiarirlo, lo scorso 1° marzo è stata discussa nell’adunanza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il progetto dell’itinerario in variante su nuova sede della S.S.106 tra Catanzaro e Crotone mentre il 22 marzo è toccato alla Sibari – Corigliano-Rossano.

Mentre lo scorso 31 marzo l’Anas Spa ha pubblicato il bando di gara per i primi 16 chilometri di nuova Statale 106 tra Crotone e Cutro (“Stralcio 1 – Lotto 2”).

Ciò è avvenuto nonostante il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul progetto di fattibilità tecnico economico ha espresso un parere colmo di rilievi: in ordine agli aspetti archeologici, paesaggistici e ambientali, urbanistici, architettonici, percettivi, geologici, geotecnici, idrologici ed idraulici, viari, strutturali, impiantistici, ecc. ecc..

In parole povere è stato mandato in gara un progetto fatto malissimo. Tant’è vero che adesso chi si aggiudicherà la progettazione definitiva ed esecutiva dovrà realizzare un buon progetto che rispetti le norme ed i pareri evidenziati dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Non solo. C’è di più. Seppure questo primo Stralcio mandato in gara non ha un progetto (perché di fatto è così), non ha neanche una completa copertura finanziaria. Nei fatti, dei 346 milioni di euro necessari secondo l’Anas Spa per la realizzazione della Crotone-Cutro, ad oggi solo una parte è coperta da un finanziamento.

Ciò è vero a tal punto che si legge “il Commissario Straordinario Ing. Massimo Simonini, ha trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il Dispositivo di approvazione in linea tecnica del progetto di fattibilità tecnico economica con espressa possibilità di annullamento della procedura e/o di revoca dell’aggiudicazione intervenuta nel caso in cui non sia autorizzata l’integrale copertura finanziaria dell’importo dell’intervento, attualmente solo parzialmente finanziato”.

Quindi, mentre in altre latitudini si avviano processi senza valide progettualità e coperture finanziarie nell’area reggina due anni fa servivano i fantomatici 51 milioni di euro tanto decantati dall’On. Cannizzaro per la progettazione ma di fatto mai visti ed oggi servono altri 3 anni per progetti validi da mandare in gara.

A tal proposito l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che, da sempre, informa correttamente e con serietà tutti i cittadini calabresi, si chiede: ma non sarebbe più utile far cessare queste congregazioni di sindaci (buone solo per creare passerelle), per decidersi, finalmente, di occupare la Statale 106 con la fascia tricolore magari decidendo di incatenarsi fino a quando lo Stato non decide concretamente di fare qualcosa per l’ammodernamento della “strada della morte” in provincia di Reggio Calabria?

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 13 aprile 2023

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