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lunedì 11 novembre 2024

Anas impone, Caulonia resiste e lotta per un progetto che rispetti il territorio!

 

La classe politica calabrese pretenda la rimozione dei dirigenti di Anas Spa

ANAS IMPONE, CAULONIA RESISTE E LOTTA PER UN PROGETTO CHE RISPETTI IL TERRITORIO!

È ORA DI DIRE BASTA: LA CALABRIA HA BISOGNO DI UNA GESTIONE TRASPARENTE E PARTECIPATA DELLE INFRASTRUTTURE CHE GARANTISCA PROGETTO PIÙ SOSTENIBILI ED IL RISPETTOSO DEI TERRITORI

 

L'Organizzazione di Volontariato "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106" è idealmente vicina e solidale con il Sindaco Francesco Cagliuso, la comunità di Cauolonia ed i cittadini del territorio dell'altro jonio reggino per quanto sta accadendo in riferimento alla realizzazione della variante della S.S.106 nel tratto compreso dal Km 118+650 al Km 121+500.

I fatti: lo "straordinario" commissario dell'Anas Spa Massimo Simonini per la variante all'abitato di Caulonia Marina propone un tracciato all'amministrazione comunale spiegando che - citiamo testualmente - "in alternativa verrà valutata, di concerto con la Regione, l'ipotesi di stralciare l'intervento dal piano commissariale, dandone informativa al Mit".

 

In parole povere: questo è il progetto. Prendere o lasciare!

 

Eppure, anche a Caulonia un progetto già esiste dal ‘90, è previsto a mezza costa, cioè alle pendici collinari e tiene conto dell'esistenza dei centri più interni che sono in via di spopolamento.

Lo "straordinario" commissario Simonini rivendica che il tracciato proposto è l'unico ed il solo realizzabile per un migliore rapporto costi-benefici ma incredibilmente non produce alcuna analisi costi-benefici anche della vecchia ipotesi di tracciato più collinare.

Condividiamo la posizione del sindaco di Caulonia e dei suoi cittadini di rivendicare il diritto di condividere un progetto che migliori la viabilità del territorio e che sia anche fonte di sviluppo.

Mentre non riusciamo ancora a capire cosa altro aspetta la classe politica dirigente calabrese eletta in parlamento, ed anche in Regione Calabria, per pretendere dalla Direzione Generale di Anas Spa la rimozione di questi dirigenti insolenti e dalla incapacità conclamata.

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 11 novembre 2024


sabato 9 novembre 2024

CIPESS del 7 novembre 2024: neanche un centesimo di euro per la strada Statale 106

Soldi per infrastrutture del Nord: Bra.Be.Mi, Tangenziale Est Esterna di Milano e Porto di Trieste

CIPESS DEL 7 NOVEMBRE 2024: NEANCHE UN CENTESIMO DI EURO PER LA STRADA STATALE 106

IL CIPESS CONTINUA A SMENTIRE ANNUNCI E PROMESSE DELLA POLITICA IN RIFERIMENTO AI PRESUNTI FINANZIAMENTI RIGUARDANTI LA STATALE 106 IN CALABRIA

 

Il Consiglio Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” informa i cittadini calabresi che, nella serata del 7 novembre 2024, ha avuto luogo la seduta del Consiglio dei Ministri del Governo (CIPESS ex CIPE), convocata alle ore 18.00.

Il Consiglio dei Ministri, in merito al tema delle infrastrutture, nella seduta, attraverso una Delibera CIPESS ha dato il suo parere positivo al fine di prolungare il contratto con le due società CAL S.p.A. e Società di Progetto Bre.Be.Mi. S.p.A.. Questo contratto, che doveva finire nel 2040, verrà esteso fino al 2046. Questo permetterà di finire dei lavori sulla strada che costeranno circa 1,7 miliardi di euro e che sono quasi completati; ha approvato un piano per modificare il contratto per la Tangenziale Est Esterna di Milano che scade nel 2065: è stato aggiornato per permettere di fare nuovi lavori sulla strada. Finora sono già stati spesi circa 1,6 miliardi di euro per questi lavori, e se ne spenderanno altri 17 milioni; ha approvato un progetto per costruire una nuova parte del porto di Trieste, chiamata Molo VIII. Per realizzare questo progetto, lo Stato darà circa 206 milioni di euro a una società privata. In totale, la costruzione costerà circa 315 milioni di euro, quindi la società privata dovrà mettere gli altri soldi. È stato, inoltre, specificato che questo progetto fa parte di un piano più grande per migliorare tutto il porto di Trieste, chiamato 'Adriagateway', che riceverà anche altri finanziamenti.

Il Direttivo evidenzia che anche nel CIPESS dello scorso 7 novembre non vi è alcuna traccia relativa ad interventi, finanziamenti o proposte che possano riguardare in qualsiasi modo la strada Statale 106 in Calabria.

«Appena eletto Presidente – dichiara il Presidente Leonardo Caligiuri – ho avuto modo di scrivere a tutti i parlamentari calabresi una lettera, a cui nessuno di loro fino ad oggi ha risposto, in cui chiedevo di unirsi indipendentemente dalle appartenenze politiche e partitiche, per ottenere risultati concreti per la Statale 106. Ad oggi – continua il Presidente Caligiuri – fatti non ne vediamo. Spero ed auspico – conclude il Caligiuri – che tutto ciò possa cambiare».

Il Consiglio Direttivo dell’O.D.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” continuerà ad informare correttamente e con serietà tutti i cittadini calabresi – come accade ormai da anni - i quali hanno il diritto, oltre la demagogia politica e la propaganda della “politica politicamente” che strumentalizza il tema della Statale 106, di conoscere gli atti ufficiali, formali e sostanziali e le scelte del Governo italiano che riguardano la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria ed è per questo motivo che continueremo senza sosta a rendicontare tutte le future sedute dei Consigli dei Ministri affinché tutti, nessuno escluso, possano finalmente avere contezza della verità. 

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 9 novembre 2024

martedì 5 novembre 2024

Pasquale Bruno è la ventottesima vittima della "Strada della morte" nel 2024

Basta Vittime Sulla Statale 106 chiede la rimozione dei dirigenti dell’Anas Spa in Calabria

PASQUALE BRUNO È LA VENTOTTESIMA VITTIMA DELA “STRADA DELLA MORTE” NEL 2024

DALL’UNO GENNAIO DI QUEST’ANNO FINO AD OGGI SULLA “STRADA DELLA MORTE” ABBIAMO AVUTO UNA VITTIMA OGNI 11 GIORNI. 11 VITTIME A CATANZARO, 7 A COSENZA, 8 A REGGIO E 2 A CROTONE. AUMENTANO LE VITTIME RISPETTO AL 2023 MA ANCHE GLI INCIDENTI DEL 47 PER CENTO

 

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con dolore e sconforto rende noto l’ennesimo incidente mortale avvenuto a seguito di uno scontro che ha coinvolto una moto ed una autovettura. L’impatto è avvenuto nel primo pomeriggio sulla S.S.106 a Corigliano-Rossano (CS), in contrada Torricella. Nel sinistro ha perso la vita Pasquale Bruno di 47 anni e altre due persone sono rimaste ferite. Per una di queste si è reso necessario l'intervento dell'elisoccorso.

Pasquale è la ventottesima vittima della S.S.106 nell’anno 2024 dopo Antonella Romeo (18 anni), Elisa Pelle (24), Teresa Giorgi (34), Domenico Romeo (27), Salvatore Mattia Porto (21), Alfredo Aleardi (32), Maurizio Docimo (65), Marco Pezzati (31), Carlo Carrai (65), Gabriella Laganà (76), Francesca Stornello (53), Alessio Legato (30), Salvatore Mustara (44), Maria Rosa Boccuti (40), Eugenio Lupo (28), Luigi Frustaci (24), Antonio Simonetti (63), Domenica Palamara (58), Santina Palamara (51), Erminio Mendico (51), Umberto Graziano (39), Domenico Orlando (26), Raffaele Varano (29), Giuseppe Pio Cristiano (22), Luigi Scumaci (23), Chiara Olivo (63) e Assunta Migliazza (43 anni).

28 vittime sulla S.S.106 nel 2024. Una vittima ogni 11 giorni. 11 vittime in provincia di Catanzaro. 8 vittime in provincia di Reggio Calabria e 7 in provincia di Cosenza. 2 vittima in provincia di Crotone. Questo è il bollettino di guerra sulla famigerata “strada della morte nel 2024, un anno che si attesta di diritto tra i peggiori negli ultimi dieci anni in materia di mortalità stradale e che vede ad oggi un incremento di 6 vittime rispetto al 2023. Tra tutte colpisce, inoltre, la provincia di Catanzaro: passa da 3 vittime nel 2023 a 11 (più del triplo), nel 2024.

Anno, il 2024, nel quale dai dati ACI-Istat emerge un dato sconfortante per la Calabria: è la regione in cui, nel corso del 2023, si è registrato l'incremento maggiore di vittime in incidenti stradali in Italia. Le persone decedute, infatti, sono state complessivamente 109, rispetto alle 74 del 2022. La Calabria è inoltre la regione in cui, sempre nel corso del 2023, è stato rilevato l'aumento più alto, in termini percentuali, di incidenti con morti o feriti, che sono stati, complessivamente, 3.114, con un incremento del 47 per cento rispetto all'anno precedente. Nessuna regione d'Italia ha registrato dati così drammatici. Di fronte a questi numeri ci chiediamo cosa altro serve per rimuovere gli attuali dirigenti di Anas Spa in Calabria…

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ribadire e sottolineare che tutto ciò rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana ed intende evidenziare, inoltre, che quanto accade purtroppo da sempre sulla S.S.106 ha delle chiare ed evidenti responsabilità politiche: il silenzio e l’indifferenza del Governo nazionale e regionale, della classe parlamentare calabrese a Roma, delle amministrazioni locali e provinciali, delle forze sindacali. Tutti, nessuno escluso, coloro i quali rivestono ruoli istituzionali, sono moralmente responsabili dell’olocausto sulla S.S.106 ed in particolare quanti ancora rivendicano che la realizzazione del Ponte sullo Stretto rappresenta una "priorità infrastrutturale" per la Calabria.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” si stringe attorno alla Famiglia delle vittime, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo queste vite spezzate sull’asfalto della “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima tragedia di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana.

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 5 novembre 2024

lunedì 4 novembre 2024

Nuova S.S.106 Sibari - CO-RO: un'autostrada sospesa tra insicurezza e rischio

Il Comitato Scientifico riporta quanto scritto nel parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

NUOVA S.S.106 SIBARI-CO-RO: UN'AUTOSTRADA SOSPESA TRA INSICUREZZA E RISCHIO

IN CASO DI ALLUVIONE EMERGE CHE LE GRAVI CARENZE IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE METTONO A RISCHIO LA NUOVA STRADA ED IL TERRITORIO


Il Comitato Scientifico dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è rimasta colpita dal post pubblicato su Facebook nella giornata di ieri dall’Ing. Cataldo Capalbo il quale ha posto una questione: “Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro: galleria artificiale "Rossano" avente una lunghezza di 1395 metri. Cosa succederebbe in caso di alluvione? Gli utenti in transito si salverebbero?”.

È evidente che l’Ing. Capalbo ha posto in modo opportuno e tempestivo tale quesito a seguito della strage che ha colpito la città di Valencia in Spagna a seguito di un evento alluvionale provocando oltre 200 vittime e oltre 1.000 dispersi.

Al fine di poter rispondere all’importante quesito posto dall’Ing. Capalbo il Comitato Scientifico ha ritenuto opportuno utilizzare il parere che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha dato sulla Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici e Idraulici.

Per quanto riguarda la stima delle piogge nel parere si evince che seppure le piogge molto intense sono state ben stimate ciò non è avvenuto per le piogge molto intense e prolungate e per le piogge brevi e molto forti che possono causare danni improvvisi.

Per capire quanta acqua può scorrere nei fiumi è stato tenuto conto della presenza della diga di Cecita, che può trattenere una grande quantità d'acqua e quindi influenzare le piene a valle ma solo per il Crati e il Coscile è stato utilizzato un metodo complesso e accurato, che tiene conto anche dei dati storici sulle piene, per tutti gli altri fiumi ciò non è stato fatto.

Le regole per costruire i ponti non sono sempre state rispettate: in particolare per quanto riguarda la loro distanza dagli argini e la loro resistenza alle piene dei fiumi. Sono stati rilevati problemi con la distanza dei ponti dagli argini: i ponti dovrebbero essere costruiti a una certa distanza dagli argini per evitare che vengano danneggiati dalle piene. Inoltre, le pile dei ponti (le parti che sostengono il ponte), dovrebbero essere abbastanza distanti tra loro e dagli argini per garantire la sicurezza. Nel parere è stato chiarito che gli argini non sempre sono a norma: gli argini, cioè le strutture che impediscono ai fiumi di esondare, devono essere costruiti in modo da resistere alle piene più forti. In alcuni casi, gli argini previsti nel progetto non sono abbastanza robusti e devono essere rinforzati.

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha fatto rilevare che le pile dei ponti previste nel progetto possono erodersi: la parte dei ponti che poggia sul fondo del fiume (le pile) può essere erosa dall'acqua, specialmente durante le piene. Non è stato calcolato il fenomeno dell’erosione: per progettare un ponte sicuro, è necessario stimare quanto le pile potrebbero erodersi nel tempo. I tombini non rispettano le regole: i tombini, ovvero le aperture nel terreno che permettono all'acqua di defluire, devono essere costruiti secondo precise norme tecniche e ciò, nel progetto non avviene.

Quanto emerge dall’attenta lettura del parere nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici ed Idraulici consente al Comitato Scientifico di ritenere il progetto in esame certamente poco sicuro. Ricordiamo, altresì, che al fine di poter superare il procedimento di verifica e validazione previsto dal quadro normativo applicabile, dovrà rispettare tutte le prescrizioni espresse dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al fine di superare la verifica di ottemperanza in sede di redazione del progetto definitivo esecutivo.

Resta il rammarico per non aver consentito al territorio di poter partecipare alla redazione del progetto al fine di consentire anche a tanti tecnici preparati, come l’Ing. Capalbo, di poter contribuire alla stesura di un progetto migliore di quello così tanto lacunoso, purtroppo, realizzato.

Infine, il Comitato Scientifico tiene a sottolineare che i problemi relativi agli aspetti Idrologici e Idraulici rilevati sul progetto della Sibari – Co-Ro non interessano il progetto oggi in fase di realizzazione del 3° Megalotto e neanche quello di prossimo realizzazione tra Crotone e Catanzaro essendo entrambi posti in quota (sono in collina), esattamente come lo è il progetto del Megalotto 8 già approvato dai consigli comunali degli ex comuni di Corigliano e Rossano ed ampiamente condiviso con il territorio.

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 4 novembre 2024