Un tributo alle vittime della Statale 106 nella giornata in Ricordo delle Vittime della Strada
dell'Ing. Fabio Pugliese
Direttore Operativo dell’Organizzazione di Volontariato
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
Oggi, nella Giornata Mondiale in
ricordo delle vittime della strada, il mio pensiero va alla comunità di San
Luca. Alle famiglie di Antonella e Domenico Romeo, Elisa Pelle e Teresa Giorgi
che, sulla Statale 106 il 6 di gennaio hanno perso la vita. Al vuoto che la
scomparsa di Teresa ha lasciato nei suoi due bambini. All'assenza di una bimba
che a soli 7 mesi che perso la mamma Elisa. Alla squadra del San Luca ed alla
comunità di Scandicci in Toscana per la perdita di Marco Pezzati, il calciatore
di 31 anni che sulla Statale 106 ha perso la vita il 22 febbraio.
Non dimentico il dolore della
famiglia di Alfredo Aleardi che a 32 anni ha perso la vita sulla Statale 106
l'11 febbraio e neanche il banco vuoto che Mattia Porto ha lasciato
all’istituto Ipsia Barlacchi di Crotone ed ai suoi sorrisi contagiosi che dal 4
febbraio, quando ha perso la vita nel "curvone della morte", sulla
Statale 106, all’oratorio della Chiesa parrocchiale di Papanice non ci sono
più... Mentre mi commuovo se penso che il cuore di Alessio Legato, ed altri
suoi organi, da quando ci ha lasciati il 29 aprile su un letto d'ospedale, dopo
4 giorni dal suo incidente avvenuto sulla Statale 106 il 25 aprile, sono stati
donati ed hanno contribuito a salvare altre vite.
Oggi il mio pensiero va alla
moglie ed ai tre bambini del Dott. Salvatore Mustara che a 44 anni ha perso la
vita sulla Statale 106 il 30 aprile scorso. Al segno indelebile che questo
giovane medico ha lasciato nelle comunità in cui ha lavorato con competenze e
umanità soprattutto nei difficili mesi del covid quando ha operato con empatia,
dedizione, vocazione e professionalità. Al giovane figlio ed alla sorella di
Maria Teresa Boccuti che a 40 anni ha perso la vita Sulla Statale 106 il 16
maggio. Erano con lei in auto e sono vivi per miracolo: ora, con coraggio,
dovranno sopravvivere a quella tragica giornata.
Non dimentico il vuoto enorme che
Eugenio Lupo, deceduto a 28 anni sulla Statale 106 il 10 giugno, ha lasciato
nella sua famiglia e nella Squadriglia navale della Guardia di Finanza di
Roccella Ionica dove il giovane finanziere prestava servizio. Mentre ricordo
ancora il rombo delle moto che hanno accompagnato da Via dei Limoni a Crotone
fino alla Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo a Strongoli Luigi Frustaci che a
soli 24 anni ha perso la vita sulla Statale 106 il 23 giugno.
Oggi penso a Ilaria, la moglie di
Umberto Graziano che a 39 anni ha perso la vita il 12 agosto sulla Statale 106
lasciando due bambini senza un papà... Al papà di Domenico Orlando, un ragazzo
di 26 anni che presto si sarebbe laureato in economia e che ha perso la vita
sulla Statale 106 il 15 agosto per raggiungere la sua mamma scomparsa pochi
mesi prima. Nel giorno in cui a Melito di Porto Salvo si svolsero i funerali di
Domenico, il 21 agosto, sulla Statale 106 perdeva la vita Raffaele Varano di 29
anni in un tragico scontro che ha costretto l'Organizzazione di Volontariato
"Basta Vittime Sulla Strada Statale 106", per la prima volta nella
sua storia, a denunciare l'Anas per omicidio stradale in concorso.
Non dimentico papà Nicola, mamma
Ida e Mirella la sorella di Giuseppe Pio Cristiano che a 22 anni ha perso la
vita sulla Statale 106 il 31 agosto lasciando soli e tristi tanti cacciatori
che insieme a questo giovane di Spezzano Albanese condividevano questa grande
passione. Mentre ricordo i volti in lacrime di quanti a Botricello hanno
partecipato ai funerali di Luigi Scumaci che a 23 anni ha perso la vita sulla
Statale 106 il 4 settembre.
Oggi ricordo Maurizio Docimo che
ha 65 anni ha perso la vita il 21 febbraio, Carlo Carrai che a 65 anni ha perso
la vita il 24 aprile, Gabriella Laganà che a 76 anni ha perso la vita il 25
aprile, Francesca Stornello che a 53 anni ha perso la vita il 29 aprile,
Antonio Simonetti che a 63 anni, con Domenica Palamara di 58 anni e Santina
Palamara di 51 anni, hanno perso la vita il 26 giugno, Erminio Mendico di 51
anni che perso la vita il 31 luglio e Chiara Olivo che a 63 anni ha perso la vita il 19 settembre.
Oggi penso a tre bambine,
Barbara, Caterina e Mery, rimaste senza la mamma Assunta Migliazza di 43 anni
che a perso la vita lo scorso 1 novembre lasciando solo il papà. Penso anche a
Francesca, la moglie di Pasquale Bruno che a 47 anni ha peso la vita il 5
novembre scorso lasciando soli Federica, Simone, Marcello e Gabriele.
Quest'ultimo era con il papà ed oggi è vivo per miracolo...
Queste sono solo le 28 persone
che sulla Statale 106 hanno perso la vita quest'anno. Vorrei ricordarle tutte. Vorrei
ricordarle ogni giorno e non solo oggi. Perché credo che questo aiuterebbe noi
tutti ad immaginare quanto dolore vivono tante, troppe famiglie. Dico
immaginare perché, sia chiaro, se c’è qualcosa che penso di aver capito e che,
il dolore che provano i famigliari delle vittime della Statale 106, posso
comprenderlo solo loro che, purtroppo, lo vivono.
Per questa ragione oggi, nella
Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada, sento il dovere di ribadire
con grande chiarezza che, né io, né l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” abbiamo mai affermato, né mai lo faremo, la nostra
contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Anzi, noi
siamo convinti che questa infrastruttura sia importante per l’Europa, per la
Nazione e per la Calabria.
Però abbiamo il dovere morale di
ricordare a tutti, in particolare oggi, che il Ponte sullo Stretto di Messina
non costituisce nel modo più categorico una “priorità infrastrutturale” per l’Europa,
per la Nazione e nemmeno per la Calabria. Affermarlo non è solo immorale, ma è falso
e ingiusto.
Ed è questa la ragione precisa
per la quale sia io che l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106” quando vedremo finalmente il Ponte sullo Stretto di Messina
non esiteremo neanche un attimo a gioire sinceramente per la sua realizzazione.
Però il giorno dopo, quando purtroppo dovremo prendere atto dell’ennesima
tragica scomparsa sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in
Calabria, promettiamo di ricordare sempre a tutti che quella vittima si poteva
evitare.
Perché la vera priorità infrastrutturale
per l’Europa, la Nazione e la Calabria è, senza alcun ragionevole dubbio, l’ammodernamento
a 4 corsie con spartitraffico centrale della Statale 106, la seconda arteria
viaria della Calabria che, purtroppo, dal ’96 ad oggi ha determinato oltre
15.000 sinistri, circa 25.000 feriti (molti dei quali con danni permanenti), ed
almeno 1.000 vittime.
Una storia di dolore e di sangue
che può farci capire che spesso, proprio la strada, diventa il luogo in cui
s’infrangono sogni e speranze.
Anche per questa ragione, proprio
oggi, sia io che l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada
Statale 106” facciamo nostro l’appello che proprio oggi Papa Francesco ha
rivolto ai giovani a “non perdere la capacità di sognare", ad essere
vigili e vivi evitando di diventare “pensionati della vita” e, soprattutto, e
non lasciarci mai "rubare la speranza" perchè noi volontari siamo
convinti che "la speranza non delude mai”!
La speranza, ovviamente, è quella
che la politica ritorni, con serietà, a comprendere i problemi ed i dolori più
profondi della gente, le loro reali necessità. Affinché possa riuscire
finalmente a dare delle risposte. La speranza più grande, quindi, è semplicemente
quella di poter far diventare al più presto la Statale 106 una strada normale
ma, soprattutto, la strada della vita.
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