Inaugurata
sul lungomare di Monasterace l’opera “L’Amore che non muore”
SULLA S.S.106, UN’OPERA PER
SPEZZARE IL SILENZIO: GABBIANI DI LUCE PER FRANCESCO E TUTTE LE VITTIME DELLA
SS106 [FOTO]
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GABBIANI IN ACCIAIO TAGLIATO A MANO SI ALZANO IN VOLO PER RACCONTARE,
ATTRAVERSO L’ARTE, IL DOLORE DI UNA COMUNITÀ E LA SPERANZA CHE LA TRAGEDIA NON
SI RIPETA MAI PIÙ
Monasterace,
6 luglio 2025 –
C’è un momento in cui il dolore si fa luce. Un istante in cui la memoria
diventa arte. E dove le lacrime si trasformano in gabbiani. È accaduto ieri
sera, sul lungomare di Monasterace, durante l’inaugurazione dell’Opera d’Arte “L’Amore
che non muore”,
dedicata a Francesco “Ciccio”
Paparo e
a tutte le vittime della famigerata Strada Statale 106.
Davanti a un pubblico numeroso e commosso, nonostante il
caldo soffocante, è stata svelata un’opera unica
in Calabria,
capace di parlare al cuore. Un lavoro straordinario del Maestro Antonio La Gamba,
realizzato in acciaio satinato tagliato a mano al plasma: 25 gabbiani che si
librano in volo, simbolo di vite spezzate troppo presto, ma anche di una spiritualità che continua
a vivere oltre il dolore.
A prendere la parola, il Sindaco Carlo Murdolo, che ha
richiamato tutti a un impegno urgente e necessario: da una parte, pretendere infrastrutture
moderne e sicure,
a partire dalla Statale 106, e dall’altra, guidare
con responsabilità e consapevolezza.
Poi, il momento forse più toccante: lo zio di Francesco, Andrea
Anania,
ha parlato con il cuore in mano, lanciando un appello vibrante, soprattutto ai
giovani: «Anche a
distanza di 10 anni, il dolore di una perdita è un dolore troppo grande. Che
quest’opera sia per voi uno specchio di bellezza e riflessione, un monito a non
abbassare mai la soglia dell’attenzione quando siete alla guida».
Nel corso della serata, Anania è stato nominato Socio Onorario
dell’Organizzazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”. La
motivazione è stata letta dall’Assessore di Caulonia Maria Campisi, mentre la
consegna simbolica della maglia è avvenuta per mano del Sindaco Murdolo.
A chiudere la cerimonia, le parole cariche di emozione
dell’Ing. Fabio Pugliese,
Direttore Operativo dell’Organizzazione che ha ricordato Francesco
Paparo, per tutti “Ciccio”,
un ragazzo brillante, esemplare, profondamente amato dalla sua comunità ed
apprezzato e conosciuto nel territorio.
«Quest’opera
mi ha toccato profondamente» – ha
dichiarato il Direttore Operativo
Ing. Fabio Pugliese. «Per anni
ho visto corpi senza vita strappati alle lamiere contorte della SS106. Vedere quelle stesse lamiere
trasformarsi in gabbiani è un’immagine potentissima: è la speranza che portiamo
nel cuore, che queste tragedie possano davvero finire. Una volta per tutte».
L’arte non restituisce ciò che si è perso. Ma può tenere
viva la memoria, scuotere le coscienze, e trasformare il dolore in impegno. “L’Amore
che non muore” non è solo un monumento. È una promessa.
Organizzazione
di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
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