L’Associazione “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” ormai da tempo nota una svariata serie di
affermazioni che vorrebbero - sulla Nuova S.S.106 nell’alto jonio cosentino -
il raddoppio del tracciato esistente (a meno dei comuni di Roseto,
Amendolara e Trebisacce che verrebbero attraversati da tre variati),
con presunti costi e tempi addirittura minori rispetto a quellui previsti per
l’attuale progetto definitivo.
Tali affermazioni risultano
totalmente errate. L’allargamento della piattaforma stradale attuale,
infatti, comporterebbe la demolizione della attuale E90 (con trasporto a
discarica di centinaia di migliaia di metri cubi di materiale), l’abbattimento
di una serie di abitazioni e strutture esistenti, l’esproprio di una serie di
terreni con una destinazione di edificabilità, la necessità di reperire
notevoli spazi per la realizzazione di molte complanari per il collegamento
alle numerose viabilità locali ed, infine, la reintroduzione di gallerie
naturali di lunghezza superiore al progetto definitivo in approvazione,
necessarie a bypassare i tre centri abitati. Tutto ciò senza tenere conto che
la scelta di adottare per il potenziamento della SS106 un corridoio a sufficiente
distanza dalla costa, inoltre, corrisponde ad una esigenza e scelta progettuale
già definita dalla competente Commissione Tecnica VIA sia in fase
preliminare che definitiva.
La Nostra Associazione
ritiene altresì incredibili le affermazioni relative al rischio (paventato da
pochi), che l’esecuzione del 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto
possa dar vita ad una “eterna incompiuta”: è noto sin dal bando di gara
che una parte dell’opera (primo stralcio), è finanziata così come è nota
l’implicita volontà di reperire le quote mancanti. Volontà peraltro
confermata nel DEF “Documento di Economia e Finanza 2015” che alla S.S.106 non
destina solo i 512 milioni di euro mancanti per il secondo stralcio della Nuova
S.S.106 nell’alto jonio ma ne impegna ben 6.138.
L’Associazione “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” ancora intende ricordare anche a chi sembra aver
perso la memoria che il progetto ha ottenuto il PARERE FAVOREVOLE dei
Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali evidenziando che “sussiste
una sostanziale coerenza del Progetto Definitivo con il Progetto Preliminare
oggetto della Delibera CIPE n. 103/2007” e che “per le parti di progetto
oggetto di variazione sussiste la compatibilità ambientale”.
In ultimo la Nostra Associazione
intende ribadire l’assoluta indigniazione che deriva dall’atteggiamento poco
propositivo, per niente positivo e decisamente errato di chi, senza
evidentemente avere alcuna capacità di comprendere aspetti tecnici e
procedurali (o peggio strumentalmente), dichiara assurdità ormai inutili atteso
che il progetto è destinato ad essere avviato senza più alcuna variazione.
Aggiungiamo: per fortuna! Piuttosto stupisce il comportamento di chi di
fronte a questa situazione ancora tenta di creare ostacoli all’avvio dell’opera:
sarebbe stato certamente più opportuno un impegno serio e deciso in favore di
una infrastruttura necessaria alla Calabria.
Perchè bisognerebbe demolire una struttura costruita pochi anni addietro? se la durata di una strada costruita non più di 30 anni fa, con i soldi di tutti, non sia idonea ad essere semplicemente RADDOPPIATA, allora il nostro destino è quello di vedere una nuova autostrada ogni 30 anni? anche la A14 dove possibile viene allargata senza costruirne una ex novo più a monte, senza pensare ad es. che le strade consolari ancora esistono perchè? riguardo gli esborsi per gli espropri bisogna precisare che in buona parte sono state già indennizzate perchè il raddoppio correrebbe su aree di rispetto e reliquati dell'attuale E90, mentre la distanza dalla costa è ragguardevole a giudizio dei più, sempre se in buona fede.
RispondiEliminaGentilissimo,
RispondiEliminain riferimento al suo commento precisiamo che è ormai noto:
1) L'attuale tracciato costerà 1.2 miliardi di euro;
2) Raddoppiare il tracciato esistente implica realizzare alcune variati: quelle relative ai paesi attraversati dall'attuale S.S.106 dove non è possibile alcun raddoppio;
3) Raddoppiare il tracciato esistente significa prima demolire e smaltire l'attuale tracciato e poi realizzarne uno nuovo;
4) Raddoppiare il tracciato esistente, quindi, significa portare i costi di realizzazione dagli auttuali 1.2 a circa 3 miliardi di euro (facendo "ingrassare" le multinazionali del cemento: tentavivo, questo, che nell'alto jonio è stato tentato da pochi per foruna con scarso successo);
5) Realizzare un nuovo tracciato a monte significa evitare che l'infrastruttura posizionata a valle possa essere inghiottita dalla prima alluvione.