Nessuna novità sull’avvio dei lavori del 3° Megalotto
della S.S.106 compreso tra Sibari e Roseto
RITARDI SULL’AMMODERNAMENTO DELLA
S.S.106: PARTITI, POLITICA E SINDACATI I RESPONSABILI
PROGETTO BLOCCATO DA OLTRE 4 MESI AL CONSIGLIO
SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI NELL’ASSOLUTA INDIFFERENZA DI UNA CLASSE
PARTITICA, POLITICA E SINDACALE CHE NON MUOVE UN DITO MENTRE LA CALABRIA AFFONDA
SUL PIANO ECONOMICO E SOCIALE
I
dati del rapporto della Banca d’Italia (e di tutti gli studi delle più note
agenzie di rating), vedono un Mezzogiorno in piena crisi ed una Calabria purtroppo sempre più ultima con
un Pil (prodotto interno lordo), prossimo allo zero e tutti gli indicatori di
settore di molto inferiori alla media nazionale. La
Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell'industria nel
Mezzogiorno), a sua volta, in un recente rapporto presentato lo scorso 28
luglio a Roma, dimostra che la
regione italiana in assoluto meno preferita dagli imprenditori per insediare
nuovi imprese è la Calabria
che diventa come sempre ultima! Tutto ciò origina diversi problemi tra i quali
– come riferisce la Svimez
– il più allarmante resta senza ombra di dubbio il dato sui giovani calabresi
che hanno intrapreso sempre più la via dell’emigrazione per puntare davvero ad
un futuro che non riuscirebbero mai a costruire in una Calabria che ha una disoccupazione giovanile che giunge
addirittura al 60% (mai così alto nella storia).
Come
si evince da ogni rapporto e da ogni analisi economica la causa maggiore del triste scenario in cui versa la Calabria è quella legata
al gap infrastrutturale di viabilità e trasporti di cui soffre la
nostra regione che gli impedisce di aprire ai mercati del Nord e della zona
euro-mediterranea e vieta al nostro sistema produttivo di modernizzarsi e
competere in un panorama che diventa sempre più globale. Gli industriali
italiani e stranieri continuano a percepire il Mezzogiorno e, soprattutto, la Calabria come un’area
arretrata in cui è impossibile arrivare con collegamenti stradali, ferroviari
ed aerei. Tutto ciò, naturalmente, impedisce alla nostra regione di poter
rilanciare due settori ormai al collasso che possono però costituire un volano
per lo sviluppo: l’agricoltura ed il turismo.
Eppure, investire al Sud sarebbe utile
ed in Calabria lo sarebbe ancora di più: lo sostiene uno studio di Srm
(Intesa San Paolo), che rivela, ad esempio, che per ogni 100 euro di
investimenti effettuati nel Mezzogiorno il Centro Nord del Paese guadagna 41
euro. «Investire nel Mezzogiorno produce un duplice effetto – spiega Massimo
Deandreis, dirigente di Srm – crea sviluppo nel Mezzogiorno e produce una
rilevante ricaduta economica su tutto il territorio nazionale».
In
questo contesto drammatico per il Sud e per la Calabria in particolare
ed in un contesto storico ed economico in cui servirebbero maggiori
investimenti per la nostra regione e, quindi, per il Paese l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende
denunciare l’immobilismo delle istituzioni, della politica e del sindacato
circa l’ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto.
Siamo oggi al primo luglio e la classe
parlamentare calabrese tutta (senza alcuna distinzione), non è riuscita a
dialogare per condividere un processo politico unitario capace di rappresentare
gli interessi generali della nostra Calabria al fine di spronare il Governo
affinché siano avviati al più presto i lavori della Nuova S.S.106 nell’alto
jonio cosentino.
Non
riteniamo che ci sia alcuna giustificazione che possa tenere rispetto
all’immediata esigenza di far entrare in Calabria la
Nuova S.S.106 che, lo ricordiamo, è stata
già tutta ammodernata nel tratto pugliese e lucano e riteniamo – per ogni
giorno di ritardo – responsabili le forze politiche calabresi, i parlamentari
calabresi in vacanza a Roma e tutte le sigle sindacali. Tutti, nessuno escluso, sono responsabili di questi ritardi che
offendono una Calabria ed un Paese che spera nel cambiamento.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 1 Luglio 2016
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