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giovedì 5 novembre 2015

Invitiamo pubblicamente il territorio ad aprire una lotta civile e giusta contro i Tutor




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene doveroso entrare nel merito dell’iniziativa del Comune di Cariati d’installare e rendere operativo un Turor per il rilevamento della velocità sulla S.S.106 tra il chilometro 305 ed il chilometro 306 all’interno del proprio territorio comunale.

Abbiamo appreso che l’intervento nasce dal legittimo tentativo dell’Amministrazione Comunale di Cariati di attenuare l’incidentalità e la mortalità atteso che – come ci viene riferito dallo stesso Ente – dal 2008 al 2012 (in cinque anni), nel tratto di “strada della morte” considerato abbiamo avuto: 52 incidenti con feriti e di questi 3 mortali. Inoltre, si rende necessario ordinare attraverso il controllo elettronico della velocità la viabilità in quanto è stata rilevata una velocità superiore a quella consentita dalla segnaletica imposta dall’ANAS, oltre ai sorpassi azzardati nei tratti con strisce continue.

È bene sottolineare che i dati riportati dall’Amministrazione Comunale di Cariati relativi all’incidentalità e la mortalità nel tratto di strada oggetto dell’installazione del Tutor non sono così distanti dai dati degli altri chilometri della S.S.106 in Calabria che, proprio per questa ragione, è tristemente nota come “la strada della morte” ed in più da cinque anni detiene il triste primato di strada più pericolosa d’Italia (Istat). Motivo per cui non capiamo le ragioni per le quali tutti i Comuni della jonica calabrese non installano un Tutor.

Vogliamo ricordare, inoltre, che il tratto di strada rettilineo da oggi soggetto a rilevazione del Tutor è stato oggetto di un intervento da parte di Anas Spa che un anno fa mediante l’installazione dei nuovi guard-rail ed il restringimento della carreggiata hanno indotto gli automobilisti – peraltro già da mesi – ad abbassare la velocità per evidenti ragioni di sicurezza determinando – fino a prova contraria – una totale riduzione dei sinistri.

Proprio quest’ultima considerazione insieme al limite di velocità imposto per il controllo di velocità che riteniamo troppo basso e, quindi, inaccettabile ci spinge ad avere seri dubbi circa il vero intendo dell’Amministrazione Comunale di Cariati ed, inoltre, ci permette di svolgere una riflessione circa le difficoltà che i cittadini tutti che usufruiscono della S.S.106 nel nostro territorio sono costretti a dover tollerare.

Il vero intendo dell’Ente, a nostro avviso, è certamente quello di fare cassa unendo l’utile (sicurezza stradale), al dilettevole: soldi freschi per le casse comunali che peraltro molto spesso non sono utilizzati come prescrive la legge ma vengono impiegati in altri modi. Non a caso gli unici comuni sulla fascia jonica cosentina che hanno impiegato il Tutor sono Trebisacce con un limite di 90 chilometri orari e poi Crosia e Cariati con un limite di 60 chilometri orari (questi ultimi due comuni sono rispettivamente in Pre-Dissesto Economico il primo ed il secondo ha una in itinere una procedura di Pre-Dissesto Economico da tre anni peraltro già oggetto addirittura di una interrogazione parlamentare).

In questo contesto gli automobilisti sono costretti a viaggiare in una sorta di terno a lotto per evitare multe e verbali tra autovelox mobili e spesso imboscati, posti di blocco, Tutor a Cariati ed a Crosia. Invischiati tra limiti di 60 chilometri l’ora, gli automobilisti debbono anche decifrare, o conoscere, qual è il sistema di rilevamento e la sua funzionalità.

Per questa ragione l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende lanciare una proposta chiara: eliminazione dei Tutor oppure, in alternativa, il mantenimento di questi apparecchi ma a patto che il limite di velocità sia fissato a 90 chilometri orari. Sulla nostra proposta, inoltre, invitiamo pubblicamente tutte le forze sociali e sindacali, le associazioni, le forze politiche ed i cittadini del territorio e le silenti associazioni in difesa dei consumatori ad unirsi a noi in una battaglia di civiltà e giustizia che restituisca al territorio un diritto alla mobilità più giusto ed, insieme, una corretta ed efficace messa in sicurezza della S.S.106.

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