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mercoledì 23 agosto 2017

Checco Zalone aderisce all'Associazione


L’artista idealmente vicino alla causa dell’Associazione esprime apprezzamento e condivisione
ZALONE ADERISCE ALL’ASSOCIAZIONE
L’ASSOCIAZIONE INCASSA L’ADESIONE DI CHECCO ZALONE CHE RINGRAZIA GLI ISCRITTI DOPO AVER RICEVUTO LA MAGLIA DEL SODALIZIO A CUI RIVOLGE I COMPLIMENTI PER LA BATTAGLIA IN FAVORE DELL’AMMODERNAMENTO DELLA S.S.106 IN CALABRIA.


Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone, è un comico, cabarettista, attore, imitatore, musicista e cantautore italiano. Presente in molte edizioni di Zelig come comico, è salito alla ribalta nel 2006 grazie alla canzone Siamo una squadra fortissimi, e conferma il suo talento e la sua fama come attore nel 2009 con l'uscita del suo primo film Cado dalle nubi. Nato in Puglia, dove vive e risiede, in questi giorni è stato in Calabria per una breve vacanza.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” rende noto che Checco Zalone ha deciso di aderire idealmente all’Associazione che, lo ricordiamo, si batte per l’ammodernamento e la messa in sicurezza della famigerata e tristemente nota “strada della morte”, affinché ciò possa evitare in futuro nuove vittime e feriti.

Nell’incontro, avvenuto tra il presidente Fabio Pugliese e Checco Zalone, l’artista pugliese ha ricevuto in dono la maglia dell’Associazione ed ha voluto ringraziare tutti gli iscritti al sodalizio per il pensiero manifestando il suo apprezzamento per la battaglia intrapresa dal sodalizio ma anche grande solidarietà e vicinanza a tutte le famiglie colpite dalla S.S.106.

«Tutti – afferma il Presidente Pugliese – conosciamo “Checco Zalone” a cui dobbiamo essere grati per la sua straordinaria ironia e per la sua grande capacità artistica ma in pochi hanno la fortuna di conoscere lo spessore umano e personale del personaggio che mi ha particolarmente colpito. Grande la sua disponibilità e sensibilità nei confronti della nostra Associazione».

«Sono contento – continua Fabio Pugliese – di averlo incontrato ma, soprattutto, di del suo apprezzamento non solo per la battaglia che portiamo avanti da anni e che ormai è nota a tutti ma anche per il nostro progetto futuro di riuscire – appena avremo le condizioni economiche per farlo – di poter offrire gratuitamente un sostegno psicologico alle famiglie colpite da vittime e feriti gravi sulla S.S.106».

«Zalone – conclude il Presidente – è famoso per la sua spiccata simpatia, con il suo impegno ed il suo lavoro è riuscito a farci ridere tutti. Allo stesso modo noi, anche grazie alla sua adesione convinta, vogliamo rilanciare il nostro impegno affinchè in futuro ci siano meno vittime e feriti sulla “strada della morte” ma riusciremo in futuro, certamente, anche a dare un aiuto morale e psicologico alle famiglie che purtroppo – come sappiamo – sono sempre lasciate da sole con i loro lutti».


Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 23 Agosto 2017

lunedì 21 agosto 2017

Non dimentichiamo Lorena, Vittoria, Francesca e Pasquale




Un anno fa il tragico incidente a Santa Caterina dello Ionio: cosa hanno fatto le istituzioni?
NON DIMENTICHIAMO LORENA, VITTORIA, FRANCESCA E PASQUALE
  
L’ASSOCIAZIONE IMPEGNATA AFFINCHÈ CIÒ CHE È ACCADUTO AI 4 RAGAZZI DI BADOLATO NON ACCADA MAI PIÙ AD ALTRI NONOSTANTE L’OSTRACISMO DI ALCUNE INSTITUZIONI INCAPACI DI DARE RISPOSTE AI CITTADINI CHE PRETENDONO PIÙ SICUREZZA IN UN TRATTO DI S.S.106, TRA DAVOLI E MONASTERACE, MOLTO PERICOLOSO    

La notte del 21 agosto del 2016 sulla strada Statale 106 a Santa Caterina dell’Ionio un tragico incidente provocava la morte di quattro giovani ragazzi: Lorena Lopilato di 24 anni, Vittoria Lopilato di 23 anni, Francesca Bressi di 23 anni e Pasquale Papaleo di 25 anni. Le famiglie di questi quattro giovani, la comunità di Badolato e, più in generale, l’intera comunità regionale rimase scossa dall’accaduto e partecipò ai funerali dei ragazzi – il 25 agosto scorso – nello stadio comunale di Badolato alla presenza del Presidente della Regione Calabria e dei Sindaci dell’Unione del Versante Ionico Catanzarese.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, nata con l’intendo di far diminuire vittime e feriti sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”, il 28 settembre del 2016, promosse nella sede dell’Unione del Versante Ionico Catanzarese, una iniziativa invitando tutti i sindaci. L’iniziativa, che aveva la finalità di proporre delle azioni concrete ed immediate affinché quanto accaduto potesse non ripetersi, fu partecipata solo dal Sindaco di Badolato, quello di Pazzano, e poi dal Presidente dell’Unione e dal Presidente dei Sindaci dell’Unione. In pratica tutti assenti.

Il 14 novembre del 2016, nell’ambito di un incontro prefettizio, l’Associazione accolse con soddisfazione il nullaosta del Prefetto, dell’Anas Spa e della Polizia Stradale per l’installazione di due autovelox: uno al Km 152 nel comune di Badolato e l’altro al Km 144 nel comune di Santa Caterina dello Ionio. Con meno soddisfazione, invece, abbiamo accolto la pretesa dell’Unione del Versante Ionico Catanzarese di avere ulteriori installazioni (tra cui il sorpassometro), in alcuni tratti dove peraltro l’indice di incidentalità e mortalità stradale non ha valori importanti. In pratica servono solo a fare cassa.

L’impegno dell’Associazione, ha fatto sì che a fine novembre del 2014 nella Delegazione del Comune di Badolato alcuni sindaci incontrassero l’Assessore Regionale ai Trasporti Prof. Roberto Musmanno che ritornò, sempre per merito dell’Associazione a Badolato, a gennaio 2017 insieme al Capo Area Anas Spa della Calabria Ing. Giuseppe Ferrara. Entrambi assicurarono, per iniziare, piccoli ma significativi interventi che sono stati realizzati: pulizia del bordo stradale, asfalto del manto stradale, sostituzione guard-rail, ecc.

Sempre a gennaio, il Prefetto, con una nota inviata all’Unione del Versante Ionico Catanzarese invitava con “la massima sollecitudine” l’Ente a voler provvedere affinché venissero installate le due postazioni autovelox concordate a novembre ma, in risposta, riceveva un nuovo “piano della sicurezza” in cui l’Unione proponeva di nuovo ulteriori inutili postazioni per fare cassa sulle spalle dei cittadini e speculare sulle grandi tragedie avvenute nel tratto Davoli – Monasterace.


L’Associazione ricorda le vittime dell’incidente del 21 agosto scorso a Santa Caterina dello Ionio così come ricorda un giovane ragazzo di 20 anni che, ancora oggi, è in coma a seguito di un incidente stradale che oltre a lui ha coinvolto altri tre ragazzi per fortuna rimasti illesi. L’incidente, avvenuto proprio a Santa Caterina dello Ionio il 6 agosto scorso, per fortuna non ha comportato la perdita di altre giovani vite ma è avvenuto al Km 144 della S.S.106. Dove i sindaci dell’Unione, che sono sempre i primi a partecipare ai funerali con la fascia tricolore al petto, avrebbero dovuto installare da mesi un autovelox.

Spiace, quindi, dover constatare quali siano le ragioni per le quali il tratto di S.S.106 tra Davoli e Monasterace sia uno dei più pericolosi in Calabria: questa è una responsabilità precisa ascrivibile agli amministratori locali che di fronte al tema hanno dimostrato – per quanto amaramente constatato dall’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – una indifferenza senza eguali, una incapacità totale nel riuscire a dare delle risposte anche minime ai cittadini e, soprattutto, una sensibilità ed una maturità necessaria nei confronti di un problema che meritava attenzione ed impegno ma anche serietà e responsabilità istituzione che, nei fatti come è dimostrabile, non c’è stata.

L’Associaizione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” continuerà con impegno la propria battaglia affinché quanto accaduto a Lorena, Vittoria, Francesca e Pasquale non accada mai più ad altri con la consapevolezza di non godere del sostegno delle amministrazioni locali e con la certezza che questa battaglia, seppure osteggiata dall’Unione del Versante Ionico Catanzarese, merita di essere intrapresa perché giusta, perché civile e, soprattutto, perché necessaria.

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 21 Giugno 2017

sabato 19 agosto 2017

Fiaccolata in memoria di Raffaele Sbarra e di tutte le vittime della S.S.106







Tra i partecipanti S.E. Mons. Francesco Savino ed il Sindaco di Cassano All’Ionio Gianni Papasso
FIACCOLATA IN MEMORIA DI RAFFAELE SBARRA E DI TUTTE LE VITTIME DELLA S.S.106
PER IL QUINTO ANNO CONSECUTIVO HA AVUTO LUOGO LA FIACCOLATA CHE DA BRUSCATE GRANDE È GIUNTA FINO IN SPIAGGIA PER RICORDARE UNA GIOVANE VITTIMA DELL’INCOSCIENZA DI CHI GUIDA SENZA RISPETTARE LE REGOLE.

Il 17 agosto del 2012 sulla S.S.106 nei pressi di Roseto Capo Spulico Raffaele Sbarra, di 21 anni, ha perso la vita in un incidente stradale. Il ragazzo viaggiava a bordo della sua moto, una 125, quando si è scontrato frontalmente con una auto guidata da un uomo risultato positivo all’alcol test e già condannato in sede penale ad una pena di due anni (purtroppo non è stato giudicato con l’attuale legge sull’omicidio stradale altrimenti la pena sarebbe stata certamente più giusta).

Ogni anno, da quel tragico 17 agosto, la famiglia Sbarra insieme agli amici di Raffaele hanno voluto realizzare una fiaccolata che da Bruscate Grade di Sibari fraz. di Cassano All’Ionio, contrada dove viveva la giovane vittima, è diretta verso il mare dove Raffaele faceva il bagnino. Quest’anno, il quinto, alla fiaccolata hanno partecipato S.E. Mons. Francesco Savino, il Sindaco di Cassano All’Ionio Gianni Papasso ed il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Fabio Pugliese.

Come ogni anno, inoltre, anche quest’anno, dopo la messa in ricordo di Raffaele, ha avuto luogo il quinto memorial Raffaele Sbarra, una torneo di calcetto senza vincitori e ne vinti, partecipato da molti ragazzi nonché amici di Raffaele, accompagnati come sempre da un pubblico altrettanto numeroso.

Molto commovente e suggestiva la fiaccolata che quest’anno, oltre a Raffaele ha voluto ricordare tutte le vittime della S.S.106. Lungo il percorso molti turisti (e non solo), presenti nei villaggi turistici che si attraversano da Bruscate Grande fino al mare, sono usciti per strada per rendere omaggio al corteo, salutare i familiari di Raffaele e ricordare tra le lacrime e tanta commozione un ragazzo che ha lasciato un ricordo indelebile in tutti coloro i quali lo hanno conosciuto.

La fiaccolata è terminata, come ogni anno, sulla spiaggia, di fronte ad un mare che Raffaele amava tanto. Qui S.E. Mons. Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano All’Ionio, ha preso la parola ed ha pronunciato un discorso molto commovente e toccante che ha fatto breccia nei cuori dei molti presenti.

S.E. Mons. Savino, ha messo in risalto ”l’importanza del ricordo di chi non c’è più”, ha invitato i giovani “a dare grande importanza alla propria vita ed a quella degli altri”, ha sottolineato la necessità di “rispettare le regole quando si è sulla strada”, ha sottolineato la necessità di dover pretendere “strade più sicure” e si è detto al fianco di chi – come l’Associazione – si batte per creare condizioni di maggiore sicurezza sulla famigerata “strada della morte”. Infine, ha rivolto un pensiero e la sua vicinanza alla famiglia di Raffaele.

Raffaele Sbarra ci ha lasciati ma senza mai andare via. Lo dimostrano le tante persone che lo hanno conosciuto ed amato e che alla fiaccolata, come cinque anni fa è come ogni anno il 17 agosto, piangono ricordando la sua assenza fisica. Ma solo quella! Perché Raffaele è con noi su quella spiaggia di Bruscate Grande a Sibari, sotto un tetto di stelle e di palloncini che volano in alto, nel rumore delle onde del mare e nell'amore infinito dei suoi fratelli, della mamma Loredana e di suo padre Antonio che con la mano accarezza la sua maglietta nera sul petto proprio dove è stampato il volto di Raffaele.... "Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta"....

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 19 Agosto 2017

giovedì 10 agosto 2017

Fusione utile per la S.S.106




In questi ultimi giorni assistiamo con grande soddisfazione alle ormai pubblicazioni della Direzione Generale di Anas Spa che avviano le operazione preliminari dell’ormai definitivamente approvata realizzazione della nuova S.S.106 che collegherà Sibari fino alla già ammodernata Montegiordano – Taranto.

Solo i più disattenti non capiscono la straordinaria importanza di quest’opera: la S.S.106 ammodernata fino a Sibari crea quelle condizioni necessarie e sufficienti per poter pretendere l’ammodernamento anche a Sud di Sibari prima impensabile per uno Stato che chiaramente e, giustamente, non ha mai inteso ammodernare la S.S.106 a macchia di leopardo.

In questo contesto straordinario grandi attese sono riposte nella fusione Corigliano Calabro – Rossano. È chiaro ed evidente che sarà molto più semplice ottenere il finanziamento della Sibari – Cariati per i vari comuni se a guidarli è un capofila con 80.000 abitanti ed una estensione territoriale che sarà attraversata da circa un terzo dell’intero percorso della nuova infrastruttura.

Per questa ragione l’Associazione è fortemente preoccupata dalle recenti posizioni sulla fusione tra Corigliano e Rossano. Siamo convinti, inoltre, che seppure la legge elettorale possa avere dei limiti (la perfezione non esiste), questi ormai sono sulla carta, com’è sulla carta, l’impegno dei due consigli comunali a richiedere il referendum che ormai è stato ottenuto ed è previsto il prossimo 22 ottobre.

Se i cittadini di Corigliano Calabro e Rossano riterranno questa legge elettorale inadeguata e carente, se riterranno la proposta di unire le due città inopportuna ed inutile, se riterranno più semplicemente restare rossanesi e coriglianesi, il 22 ottobre voteranno al referendum con il “no”, facendo capire a quanti sono per il “si” che non hanno gradito procedure, legge elettorale e contenuti da loro proposti.

Revocare, invece, la delibera sulla fusione così come tentare attraverso il TAR oppure una qualsiasi altra via la possibilità di impedire al popolo di scegliere le proprie sorti è la decisione di colpire un territorio che vede Rossano mai quanto oggi fortemente indebolita e Corigliano Calabro – proprio grazie a questa scelta – pronta ad intraprendere una strada che nei prossimi anni la porterà nelle medesime condizioni della città bizantina se non peggio.

Quanti si dichiarano favorevoli alla fusione tra la città bizantina e quella ausonica ma non alle regole attuali lasciano l’Associazione senza parole: non c’è traccia alcuna di un lavoro che li ha visti partecipi quando le regole si stavano scrivendo. Anche per questa ragione non stupisce che questi finti favorevoli siano oggi impegnati solo a fermare il referendum del 22 ottobre e, quindi, ogni processo di fusione definitivamente.

In ultimo l’Associazione plaude alla proposta dell’On. Giovanni Dima sulla ZES che potrebbe valorizzare tutto il territorio soprattutto se consideriamo che tra qualche anno il Porto di Corigliano sarà fornito da una nuova S.S.106 (già da Sibari), che permetterà alle merci (e non solo), di collegarsi subito al corridoio adriatico per approdare con grande facilità in Europa.

Anche qui, però, colpisce l’incapacità di comprendere quanto la fusione tra Corigliano e Rossano possa rendere più facile, reale ed immediata la nascita della ZES nel nostro territorio di quanto possa renderla la fusione utopica di Rossano con Corigliano e Cassano all’Ionio atteso che è chiaro ed evidente a tutti – tranne a chi è specializzato in demagogia – che se non ci sarà un referendum il prossimo 22 ottobre non ci sarà mai più in futuro alcuna possibilità di unire queste due città.