Strage annunciata alla chilometrica 328+900 della Statale 106
a Corigliano-Rossano
LA “CURVA DELLA MORTE” CONTINUA A UCCIDERE SULLA STATALE 106
L’ORGANIZZAZIONE
“BASTA VITTIME” CHIEDE INTERVENTI IMMEDIATI ALL’ANAS
Corigliano-Rossano, 2 luglio 2025 – Con una formale e durissima
segnalazione trasmessa oggi via PEC a tutte le autorità competenti – dalla
Struttura Territoriale di Anas Spa in Calabria alla Direzione Generale, dal
Commissario Straordinario per la S.S.106 alla Procura della Repubblica, dalla
Prefettura di Cosenza fino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada
Statale 106” ha chiesto un immediato intervento tecnico e risolutivo sul tratto
al km 328+900 della famigerata Statale 106 “Jonica”, teatro di una lunga e
inaccettabile scia di sangue.
In quello stesso punto – ribattezzato ormai da tutto il territorio come la “curva della morte” – in poco più di un anno hanno perso la vita tre persone: il 28 giugno 2025, Gaetano Ruffo, 17 anni appena, morto sul colpo; il 12 agosto 2024, Umberto Graziano, 39 anni, deceduto in ospedale dopo ore di agonia; il 16 maggio 2024, Maria Rosa Boccuti, 40 anni, travolta da un’auto impazzita che ha invaso la corsia opposta dopo aver perso il controllo nella curva maledetta.
Tre famiglie devastate, tre
comunità straziate, un solo tratto di strada dove – tragicamente – tutto si
ripete. Oltra alla paura che quanto purtroppo già accaduto possa ripetersi
generando dolore e sconforto.
«È
ormai lecito e doveroso porsi una domanda netta e ineludibile: perché sempre lì? Perché sempre nello stesso punto?»,
si legge nella segnalazione inviata dall’Organizzazione. «È inaccettabile
continuare a tacere di fronte a una costante mortale che grida vendetta e
chiede risposte: il silenzio è complicità, l’inazione è colpevole.»
Secondo l’ipotesi già formulata dal Comitato Scientifico
dell’Organizzazione, la realizzazione della rotatoria
di Aranceto – che a quanto percorrono la Statale 106 da nord verso sud impone
un rallentamento seguito da una brusca accelerazione – potrebbe contribuire
alla perdita di controllo dei veicoli in un punto dove la curva è a gomito e a
meno di 400 metri di distanza. Un’ipotesi che necessita, oggi più che mai, di una rigorosa verifica tecnica da parte di ingegneri e periti
qualificati.
Nel
documento ufficiale, l’Associazione
ha chiesto formalmente: Un sopralluogo
tecnico immediato da parte di ANAS, alla presenza – ove
possibile – dei rappresentanti dell’Organizzazione; L’adozione
urgente di tutte le misure necessarie, anche provvisorie, per
garantire la sicurezza nel tratto in questione; Una puntuale
comunicazione istituzionale su ogni iniziativa che Anas
intenderà assumere. Non si tratta di semplici richieste, ma di un grido di allarme che pretende ascolto, e che si fa
carico del dolore e della rabbia di un’intera popolazione.
«Non è più accettabile dover contare i morti prima di agire. Non è
più tollerabile voltarsi dall’altra parte. La responsabilità, quando si
amministra una rete viaria, è civile, morale e giuridica. E chi oggi tace o
minimizza, domani dovrà rispondere anche davanti alla legge», si legge nella
parte conclusiva della segnalazione, che richiama con precisione gli articoli
del Codice Civile e Penale relativi alla responsabilità per omicidio colposo,
lesioni e mancata manutenzione stradale.
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” invita tutti i cittadini,
le famiglie, le associazioni e gli amministratori locali a unirsi in questa
battaglia di civiltà, per evitare che la prossima tragedia sia solo questione
di tempo e ringrazia il Consigliere Comunale della Città di Corigliano Rossano
Antonio Uva per il suo durissimo intervento (che condividiamo), così come il Presidente
del Comitato Magna Graecia Domenico Mazza per apprezzata e condivisa che vi
invitiamo tutti a leggere.
Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale
106”
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