La "strada della morte" in Calabria...

La S.S. 106 in calabrese, dal '96 ad oggi con oltre 600 vittime e circa 24.000 feriti costituisce la più grande strage di Stato dell'Italia repubblicana.

Una strada rimasta ferma nel passato.

La strada Statale 106 ionica è stata concepita negli '20 dal fascismo: da allora è rimasta grosso modo invariata!

Sui guard-rail cippi funerei ovunque!

Come un ricordo indelebile che non si può scordare, come un monito a chi resta affinchè qualcosa possa cambiare!

Una strada che impedisce il progresso.

Sulla strada dello sviluppo la S.S. 106 da sempre costituisce per la Calabria un divieto, un impedimento!

Onorare la memoria delle vittime...

L'Ammodernamento della S.S. 106 in Calabria mai come oggi è necessario soprattutto per onorare la memoria delle tante, troppe vittime...

lunedì 30 novembre 2015

Anas e Governo nel vergognoso teatrino delle approssimazioni sulla S.S.106




Nei giorni scorsi abbiamo appreso notizie circa i diversi investimenti previsti dal Piana Pluriennale Anas 2015-2019. Si tratta di 20 miliardi di euro per le infrastrutture e di questi 1,5 sono destinati alla S.S.106. Su internet è stata pubblicato il video della conferenza stampa di presentazione (sito Ministero delle Infrastrutture): 38 minuti e 42 secondi in cui imperversa il nulla assoluto.

Armani, che a Ciucci non è degno neanche di legare i lacci delle scarpe, ha indetto una conferenza stampa per non comunicare niente! Non ha detto quanti soldi impegnerà anno per anno (dal 2015 fino al 2019): avremmo voluto sapere quanti dei 1500 milioni di euro previsti per la S.S.106 saranno impegnati da Anas Spa nel 2016, nel 2017, nel 2018 e nel 2019! Avremmo voluto capire se i 970 milioni già disponibili per il 3° Megalotto della S.S.106 sono compresi in questi 1500 milioni di euro oppure sono un’altra cosa! Avremmo voluto sapere se questi 1500 milioni di euro saranno impiegati per iniziare l’ammodernamento della S.S.106 nella nostra regione oppure se, invece, intende investirli per la pulizia dell’erbetta al bordo di una strada che in Calabria si estende per 415 chilometri.

Quello che però non è stato detto nella conferenza stampa e che nel CIPE del 6 agosto scorso il Governo ha deciso di realizzare il 3° lotto costruttivo dell’opera ferroviaria del “Terzo valico dei Giovi”, con un costo di 607 milioni di euro in Liguria; di assegnare circa 76 milioni di euro per i porti di Genova, Trieste e La Spezia; di destinare al collegamento autostradale Bre.Be.Mi 260 milioni di euro; di approvare il progetto definitivo del collegamento ferroviario Arcisate-Stabio (in Lombardia), del costo aggiornato di 261 milioni di euro e che nel CIPE del 16 ottobre ha determinato la Copertura finanziaria del concorso al risanamento della finanza pubblica della Regione Sicilia e la Riqualificazione dei Porti di Bari; mentre è sempre rimasto fuori l’ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 nonostante l’iter procedurale era concluso già al 30 luglio con il parere favorevole (e peraltro non vincolante), del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici.

In buona sostanza, per restare alla S.S.106, accade ciò che Armani aveva già da tempo anticipato in una intervista sul numero 42 del 2015 dell’Espresso quando disse che sulla “strada della morte” l’intendo è quello di “mettere in sicurezza con la manutenzione straordinaria i tratti che hanno più bisogno”. Quindi si passa dall’eliminazione dell’ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 che avrebbe collegato Sibari a Roseto ed avrebbe finalmente sancito l’inizio della Nuova S.S.106 in Calabria già ultimata e presente in Puglia ed in Basilicata all’ennesima rovinosa e disastrosa distribuzione a pioggia di denari che forse serviranno a “tappare” le falle di una arteria viaria che versa in uno stato comatoso da ormai circa un secolo.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” pertanto evidenzia le responsabilità di una azienda, l’Anas Spa, che da oggi ha scelto di non realizzare il 3° Megalotto della S.S.106 insieme ad un Governo che ha da sempre dimostrato nei fatti una volontà politica chiara nel non voler iniziare in Calabria la Nuova S.S.106; l’incapacità e la mancanza di peso politico di tutti i rappresentanti politici calabresi che, a tutti i livelli, non sono riusciti ad ottenere infrastrutture che, invece, altre regioni hanno ottenuto; l’immobilismo ed il silenzio di quegli amministratori locali che davanti all’ennesimo scippo invece di intraprendere azioni eclatanti hanno scelto il silenzio.

Ricorderemo tutto ciò quando sulla “strada della morte” sarà purtroppo versato altro sangue per l’irresponsabilità, il menefreghismo e l’incompetenza di questi signori!

mercoledì 25 novembre 2015

Presentato a Terranova da Sibari “Chi è Stato?”, il libro sulla famigerata S.S.106




Si è svolta ieri a Terranova da Sibari la presentazione del libro denuncia “Chi è Stato?” di Fabio Pugliese organizzata dal Movimento Civico “Io, Artefice del mio futuro” con la collaborazione dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ed il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Terranova da Sibari.

L’incontro, che si è svolto nella Sala Consiliare ed ha visto la partecipazione attiva delle scuole medie, è stato egregiamente coordinato dal Prof. Francesco Cassiano ed ha registrato, dopo i saluti del Sindaco di Terranova da Sibari Luigi Lirangi, gli interventi di Fernando Romeo (presidente “Io Artefice del mio futuro”), Simona Di Stasi (Assessore alle Pubblica Istruzione e Cultura), Gennaro De Biasi (Titolare Scuola guida “Genny”), e Fabio Pugliese (autore del libro e presidente dell’Ass. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”).

Interessanti gli spunti emersi dall’iniziativa che ha coinvolto i giovani studenti delle scuole medie i quali hanno avuto modo di leggere i propri interventi sul tema della sicurezza stradale, della mortalità e dell’incidentalità stradale.

Pugliese nella sua presentazione del libro “Chi è Stato?” ha lungamente parlato soprattutto ai ragazzi invitandoli a leggere il libro (è gratuito e si può scaricare da internet dal sito www.chiestato.it), ricordando loro quanto sia necessario guidare con prudenza e nel rispetto del codice della strada su tutte le arterie viarie della nostra regione e, soprattutto, sulla “strada della morte”.

“Anche a Terranova da Sibari – ha esordito Pugliese – abbiamo avuto vittime sulla “strada della morte”, io oggi sono venuto qui per ricordarle insieme a voi e per dirvi che il mio ruolo, oggi, è quello di farvi riflettere sulla possibilità che anche in questo comune in futuro nessuno possa mai più perdere la vita sulla famigerata “strada della morte”.

Pugliese, infine, ha ringraziato “il Movimento Civico “Io Arteficie del mio futuro, l’Amministrazione Comunale di Terranova da Sibari e tutti gli intervenuti poiché non sono molti coloro i quali organizzano, favoriscono e partecipano ad iniziative che puntano a evidenziare, approfondire e sottolineare i temi legali alla S.S.106, alla mortalità ed all’incidentalità ed alla sicurezza stradale.

lunedì 23 novembre 2015

Petizione contro i Tutor con limite di velocità a 60 Km orari: invitiamo tutti all’adesione




Nelle scorse settimane l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è stata l’unica e la sola ad intervenire sulla stampa entrando nel merito dell’iniziativa del Comune di Cariati d’installare e rendere operativo un Turor per il rilevamento della velocità sulla S.S.106 tra il chilometro 305 ed il chilometro 306 all’interno del proprio territorio comunale.

In quella nota argomentavamo le ragioni per le quali, a nostro giudizio, l’intervento punta squisitamente a fare casse e non, invece, a ridurre l’incidentalità e mortalità stradale nell’ambito di un tratto di S.S.106 dove è già stato effettuato un intervento di sicurezza stradale da circa un anno con un restringimento della carreggiata, dovuto all’adozione dei nuovi guard rail a norma, che di fatto, costringono gli automobilisti a diminuire la velocità in quel tratto.

L’Associazione, evidenziava inoltre, la propria contrarietà non solo rispetto al limite di velocità del Tutor di Cariati ma anche rispetto a quello già esistente da anni di Crosia: gli unici due comuni che nello jonio cosentino hanno adottato questo strumento con un limite di velocità fissato a 60 Km ma anche gli unici a versare in condizioni economiche estremamente complicate (sono rispettivamente in Pre-Dissesto Economico).

Abbiamo descritto quanto tutto ciò costringe gli automobilisti e, soprattutto i turisti, a viaggiare in una sorta di terno a lotto per evitare multe e verbali tra autovelox mobili e spesso imboscati, posti di blocco, Tutor a Cariati ed a Crosia. Invischiati tra limiti di 60 chilometri l’ora, gli automobilisti debbono anche decifrare, o conoscere, qual è il sistema di rilevamento e la sua funzionalità ed alla fine invitavamo tutte le forze sociali e sindacali, le associazioni, le forze politiche ed i cittadini del territorio e le silenti associazioni in difesa dei consumatori ad unirsi a noi in una battaglia di civiltà e giustizia che restituisca al territorio un diritto alla mobilità più giusto ed, insieme, una corretta ed efficace messa in sicurezza della S.S.106.

Non avendo ricevuto nessun riscontro intendiamo avviare una Petizione da inviare al Capo Compartimento dell’Anas Spa della Calabria ed al Signor Prefetto di Cosenza ai quali chiediamo di mantenere vive le installazioni dei Tutor atteso che la Nostra Associazione non è assolutamente contraria (anzi!), ma di provvedere all’adeguamento di un più consono limite di velocità: riteniamo che a Crosia ed a Cariati possa andar bene 80Km. Tale limite, infatti, risulterebbe un ottimo compromesso tra l’indecenza dei 60 chilometri orari che servono, appunto, ai comuni per fare cassa ed una velocità più alta che, a nostro giudizio, aumenterebbe, nei tratti considerati, l’incidentalità e la mortalità.

Pertanto, l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” invita le forze sociali, i sindacati, le forze politiche del territorio, le associazioni, ecc. ad esprimere la loro adesione convinta alla Nostra proposta di Petizione e, soprattutto, la loro disponibilità ad attivarsi insieme a noi per una raccolta firme utile a far capire alle Istituzioni preposte che è necessario unire alla sicurezza stradale anche un po’ di buon senso e di ragionevolezza.

Aspettiamo adesioni pubbliche per l’organizzazione e l’avvio della raccolta firme su tutto il territorio. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Associazione all’indirizzo: info@bastavittime106.it

mercoledì 18 novembre 2015

Senza la Nuova S.S.106 più emigrazione, spopolamento, disoccupazione, povertà e sottosviluppo





L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” invia l’articolo dal titolo “La Calabria che verrà senza più la Nuova S.S.106” scritto dal presidente Ing. Fabio Pugliese e pubblicato dal settimanale “L’Eco dello Jonio”. L’articolo nasce dall’incrocio tra i dati Istat sull’emigrazione interna, il rapporto dell’ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) del 2015 ed i dati del Rapporto Svimez del 2015 ed ambisce ad indicare quella che sarà la prospettiva dell’alto jonio cosentino (che comunque non divergono dalle prospettive dell’intera regione), per i prossimi 15 anni.

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La Calabria nel 2015: Le strade sono sempre state sinonimo di civiltà, progresso ed economia florida. La Calabria ed alcuni calabresi (cittadini ma, spesso, anche politici), non possono pensare di fare un turismo degno di questo nome senza creare infrastrutture stradali, portuali ed aeroportuali. La strada si deve fare! Si deve fare per il lavoro che manca e che ora potrebbe ripartire. I comuni dell’alto jonio avranno 30 milioni di euro da spendere in opere compensative, manodopera della zona, possibilità di crescita per le imprese locali, ecc…
La Calabria nei primi mesi del 2016: È ufficiale: abbiamo perso un'opera nevralgica per lo sviluppo economico, turistico, socio-culturale della zona. E poi ci lamentiamo che non c è economia e lavoro. C’è almeno una buona notizia: abbiamo salvato i "pianori" (nonostante il tracciato passasse in 7 Km di galleria).
La Calabria nel 2025: Le prime pagine dei quotidiani locali sono dedicate alla devastante alluvione avvenuta nell’alto jonio cosentino. Oltre 600 millimetri d’acqua hanno dato vita ad una azione dirompente del mare e dei fiumi: spazzata via in diversi punti la linea ferroviaria e la strada Statale 106. Sembra di essere tornati all’ottobre 2015 quando una precipitazione analoga colpì la locride. Il sindaco di Amendolara (città più colpita), dichiara: “una sola nota positiva. Per fortuna non abbiamo costruito la nuova S.S.106 raddoppiando l’esistente altrimenti ora sarebbe in mare”.
La Calabria nel 2030: Interessante lo speciale della RAI andato in onda ieri sera sul primo canale e dedicato all’alto jonio cosentino. È un miracolo: finalmente i media nazionali si occupano di noi e parlano di ciò che oggi c’è in questa fetta di Calabria. Ho ascoltato con attenzione le parole del sindaco di Trebisacce: “l'emigrazione giovanile, in questa area, ha ormai raggiunto il 90%; l’ospedale di Trebisacce è definitivamente chiuso ma, almeno grazia alla nostra amministrazione, sono state confermate le uniche tre fermate dei treni nella nostra stazione (chissà ancora per quanto!), e siamo l’unico comune ad avere ancora un ufficio postale attivo tutto l’anno e non solo nella stagione estiva. Inoltre le nostre scuole hanno perso tre classi ma per fortuna resta vivo il plesso scolastico anche se tutto ciò che oggi c'è, domani rischia fortemente di non esserci più e la colpa, non c’è dubbio, non è nostra ma di chi ci ha preceduti”.
Avremmo dovuto puntare sul turismo di buona qualità - aggiunge il sindaco di Roseto Capo Spulico – che da noi non cresce anche per via della carente rete infrastrutturale mentre cresce a dismisura nelle regioni vicine. L’eccellenza a Castellaneta (Puglia), e poi a Policoro e Scanzano (Basilicata), dove ogni anno si registrano maggiori presenze turistiche anche di provenienza internazionale mentre da noi, anche per l’assenza di ferrovie e strade non solo non arriva più nulla da anni ma quello che abbiamo ogni anni continua a diminuire: segno evidente che anche il turismo cede il passo...”.
Eloquente anche l’intervista al dirigente dell’istituto omnicomprensivo: “l’alto jonio negli ultimi 5 anni ha perso 5 comuni nelle aree interne, ha un’età media per abitanti tra le più alte d’Italia e gli ultimi giovani sopravvissuti, quelli che quest’anno vanno per la maturità, appena conseguiranno il diploma andranno via per non ritornare mai più se non per qualche periodo dell’anno: le vacanze per le feste comandate e qualche giorno ad agosto fino a quando qui resteranno in vita i genitori. Credo di poter dire, che tra altri 5 anni, sarà difficile per le nostre scuole poter resistere in una terra di vecchi dove non nascono più giovani.”.

Il servizio della TV si chiude con una immagine eloquente: un sindacalista che urla e protesta con quattro vecchi in piazza Rinaldo Chidichimo, mentre il sindaco del M5S viene rimproverato per non aver rimesso la fascia nelle mani del Prefetto dai propri cittadini-attivisti (tutti uguali questi: una volta conquistata la sedia non la mollano e si dimenticano degli impegni presi!), e poco distante un deputato del Pd avanza promesse, rasserena tutti e dice “devo scappare a Roma” mentre sulla strada, un bambino, osserva un cippo funereo che ricorda una vittima della S.S.106: aveva 15 anni ed era uno dei tantissimi turisti di Ferrara.

martedì 17 novembre 2015

II° Rapporto sull’incidentalità e la mortalità stradale: Calabria e S.S.106 maglia nera d’Italia.




Nel 2014, secondo il rapporto ACI-ISTAT presentato a Roma il 3 Novembre, si sono registrati in Italia 177.031 incidenti stradali che hanno causato la morte di 3.381 persone ed il ferimento di 257.147. Rispetto al 2013, il numero di incidenti in Italia è diminuito del 2,5% con una flessione dello 0,6% del numero di morti ed un aumentato del 16% dei feriti gravi. Il costo sociale dei sinistri stradali è stato di circa 18 miliardi di euro. La fascia di età più a rischio resta sempre quella dei giovani tra 20 e 24 anni con 268 vittime, ma aumentano i decessi tra gli over 75 che fanno registrare un +11,1%.

Dall’analisi del medesimo rapporto emerge che sono state 101 le vittime della strada in Calabria nel 2014. Esse fanno rilevare un indice di mortalità stradale di 3,8 decessi ogni 100 sinistri, in leggero aumento rispetto al 2013 con 3,5 decessi; pari al doppio della media nazionale (1,91%). Il numero totale degli incidenti sulle strade Calabresi è pari a 2.659 che hanno provocato 4.428 feriti.

In Calabria, rispetto al 2010, anno di riferimento dell’obiettivo ONU per il dimezzamento del numero di vittime sulla strada, si è avuta una diminuzione del 27% del numero di morti. Le strade calabresi con il più alto indice di mortalità (7,14 ogni 100 sinistri) sono le Strade Comunali Extraurbane, seguite dalle Statali (6,4) e dalle Provinciali (6,64).

Nel 2014, rimane pressoché invariato il numero di vittime nella provincia di Cosenza con ben 42 morti, seguita da Reggio 24, Crotone 14, Catanzaro 11 e Vibo Valentia 10. Negli ultimi 5 anni la Provincia di Cosenza non è mai andata al di sotto delle 40 vittime per incidente stradale. Dei 42 decessi in provincia di Cosenza, 7 sono quelli dovuti ad incidenti avvenuti sulla Strada Statale 18 e 6 sulla Strada Statale 106.

La S.S. 106 rimane l’arteria che fa registrare il numero più alto di incidenti con danni alle persone, ben 345 nel 2014, che hanno provocato 14 morti e 672 feriti. Entrando nel dettaglio dello studio eseguito sulla “strada della morte”, emerge che tra le province calabresi che attraversa, quella di Crotone presenta il più alto indice di mortalità (8,5 decessi ogni 100 incidenti), seguita da Cosenza (8,1), Catanzaro (2,4) e Reggio Calabria (1,4). Corigliano risulta essere il comune con il più alto numero di incidenti (30) e feriti (75).

Tra tutti, il dato più allarmante, è il seguente: il 44% degli incidenti avviene con uno scontro frontale-laterale, senza dubbio riconducibile agli innumerevoli accessi lungo l’infrastruttura o da uno scontro frontale-laterale che provoca l’80% degli incidenti mortali.

Nell’anno 2014 la SS106 in provincia di Cosenza ha registrato un numero totale di incidenti stradali pari a 89. Tra questi abbiamo avuto 6 incidenti mortali che hanno provocato 6 vittime, 52 incidenti con feriti che hanno provocato 131 feriti e 31 incidenti che hanno provocato danni a cose.

Rispetto all’anno precedente nel 2014 si ha avuto una leggera diminuzione del numero di incidenti stradali pari a solo 2 incidenti (-2,2%), più rilevante, invece, il dato sugli incidenti mortali che sono pari all’anno precedente, con un aumento del numero di incidenti con danni a cose che cresce dell’82,4%.

I mesi dell’anno più critici perché presentano gli indici di mortalità e gravità con valori notevolmente alti sono: Agosto e Dicembre, invece per l’indice di lesività è Ottobre.

Considerando la data dei sinistri, si possono analizzare i giorni della settimana in cui si registra il più alto numero di incidenti stradali, essi risultano essere il Mercoledì e la Domenica.

Il Costo sociale medio per incidente mortale rappresenta il danno economico subito dalla società, e derivante dall’evento incidente stradale mortale. Si tratta della quantificazione economica degli oneri principali che a diverso titolo gravano sulla società italiana per un incidente mortale. Dai calcoli effettuati si osserva che il numero di incidenti avvenuti nel 2014 ha causato alla comunità un costo sociale che ammonta all’incirca a 15,5 milioni di euro.

Analizzando i tratti con maggior numero di incidenti risulta evidente che i “punti critici” sulla S.S.106 nella provincia di Cosenza li abbiamo:
 dal km 12 al km 16 che è localizzato nel tratto stradale del comune di Corigliano Calabro;
 dal km 5 al km 6 che riguarda un tratto nel comune di Rossano Calabro;
 dal km 23 al km 25 che comprende il comune di Cassano allo Ionio.

venerdì 13 novembre 2015

Giustizia per Franco Nisticò eroico presidente del Comitato per la S.S.106




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” apprende con grande soddisfazione il dispositivo della sentenza relativa al processo per la morte del compianto Franco Nisticò, eroe calabrese ed indimenticato Presidente del primo Comitato per la S.S.106 in Calabria, ma anche di ex Sindaco di Badolato (CZ). L’Associazione abbraccia idealmente la Famiglia Nisticò e gioisce insieme a loro per una sentenza che finalmente ridà giustizia ad una delle vicende più tristi della storia della Calabria dopo una lunga fase processuale durata quasi 5 anni.

Rimaniamo addolorati solo per aver dovuto constatare che il Tribunale di Reggio Calabria ha riconosciuto l’impianto accusatorio e, quindi, ha confermato che Franco Nisticò, un uomo che ha trascorso la vita a lottare per l’interesse generale di tutti i cittadini calabresi, è deceduto per colpa dell’incomprensibile rifiuto di un operatore sanitario – oggi condannato per delitto colposo – che avrebbe potuto salvargli la vita semplicemente adoperandosi al meglio nel fare il suo dovere al quale però è venuto meno nonostante fosse stato tempestivamente e ripetutamente sollecitato da un Vigile Urbano.

Questa vicenda non può lasciarci indifferenti: Franco Nisticò, conosciuto da tutti per la passione politica e per le battaglie combattute in favore dell’ammodernamento e della messa in sicurezza della S.S.106 e dei diritti e dei bisogni delle popolazioni del Sud è deceduto per colpa di quella che notoriamente è vista dall’opinione pubblica come “la Calabria peggiore”. Fatta di superficialità, di irresponsabilità e, molto spesso, di sofferenza nei confronti del proprio lavoro.

Resta, infine, il rammarico per ciò che Franco Nisticò avrebbe potuto dire e dare oggi alla Calabria ed a chi – come noi – lotta per una nuova e sicura S.S.106, quali considerazioni e riflessioni avrebbe espresso sulle condizioni in cui versa oggi la strada Statale 106 nella locride e nel resto della Calabria jonica e, soprattutto, quale manifestazione avrebbe suggerito di organizzare per far capire al Governo Renzi che il Ponte sullo Stretto non serve perché nella nostra regione abbiamo priorità infrastrutturali più urgenti.  

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ricorda con commozione Franco Nisticò, esulta per una sentenza che da giustizia anche a chi, come noi, sente di aver perso il più valido e preparato punto di riferimento nelle battaglie per una S.S.106 diversa e migliore e conferma la massima stima ed il rispetto più assoluto per l’operato di un uomo che ha condotto una battaglia dura ma necessaria creando le condizioni necessarie affinché anche altri oggi potessero continuare il suo percorso nel suo esempio.

giovedì 12 novembre 2015

Basta Vittime Sulla Strada Statale 106: al Movimento 5 sberle




Non accettiamo che i diversi Meetup del Movimento 5 Stelle diano lezione in materia di confronto civile e propositivo mentre l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è quella che “offende ed insulta” perché nei fatti avviene esattamente il contrario atteso che sia il nostro sodalizio che il presidente (quest’ultimo sul piano squisitamente personale), ed, insieme, tutto ciò che riteniamo di rappresentare, sono ormai da diversi giorni oggetto di critiche ed insulti che sono sulla linea sottile della querela.

Ovviamente il senso altamente democratico della Nostra Associazione ci impone di evitare di rivolgerci alla Procura della Repubblica per queste ragioni: perché normalmente agli organi di giustizia ci rivolgiamo per fatti ben più importanti e che riguardano la tutela dei diritti del cittadino.

Siamo convinti che il problema vero del M5S è semplicemente e squisitamente politico: sono ormai drammaticamente contrari ad una Associazione che non solo ha fatto della Campagna “NO S.S.106 – No VOTO!” una propria bandiera ma che conta ad oggi oltre 5.000 adesioni e continua imperterrita a crescere di numero.

Così come siamo convinti che fa male al M5S la verità che l’Associazione ha semplicemente dichiarato informando come sempre e bene i cittadini spiegando loro che il Signor Cioffi (parlamentare penta stellato), ha preso posizioni nettamente contrarie al 3° Megalotto in Commissione Trasporti e Lavori Pubblici mentre la Signora Laura Ferrara ha addirittura ammesso che il M5S non ha mai “preso posizione” su una infrastruttura per la quale invece avremmo voluto che proprio questo partito, che si dice diverso, avrebbe intrapreso una battaglia di civiltà, di progresso e di buon senso prima ancora che politica.

Sorvoliamo, infine, sull’incapacità degli autorevoli Meetup del territorio di ricevere una critica – soprattutto quando essa è evidentemente fondata – a differenza di altre forze politiche che Blog e comunicati alla mano di critiche dalla Nostra Associazione ne hanno subite di più e con più costanza: restiamo impalliditi dalle reazioni così violente nei confronti della Nostra Associazione da parte di chi sostiene di essere a favore del cittadino e nel mentre, sul tema della S.S.106, non ha assolutamente mai fatto nulla di concreto proprio per difendere i diritti e gli interessi dei cittadini.

A tal proposito l’Associazione intende esprimere solidarietà e rispetto al Presidente Ing. Fabio Pugliese per le critiche e le offese ricevute dagli “attivisti” del Movimento 5 Stelle (alcune delle quali riportiamo in allegato), ai quali ricordiamo che senza le azioni, l’impegno ed i fatti concreti di quest’uomo, dell’Associazione che presiede e di tutti gli iscritti la strada Statale 106 non sarebbe, oggi, oggetto di lavori di messa in sicurezza (rotatorie, allargamenti, ponti, guard-rail, ecc.), e più in generale in uno stato di interventi diffusi in più parti ed in diverse province dopo 50 anni di immobilismo e di silenzio.

martedì 10 novembre 2015

La Signora Laura Ferrara del M5S conferma le responsabilità del suo partito




In riferimento all’ultimo comunicato stampa della Signora Laura Ferrara preciso che firmo i comunicati che scrivo senza problemi (esattamente come in questo caso).

Allo stesso modo l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, che non riceve alcuna paga per l’impegno che spende in favore dei cittadini e pratica il volontariato, firma i propri comunicati e pertanto merita rispetto.

La Signora Laura Ferrara mente quando afferma – da donna di Partito – che il Movimento 5 Stelle “non ha mai preso posizione” sul 3° Megalotto della S.S.106. Basterebbero, infatti, gli interventi pubblici (peraltro presenti sul web), del parlamentare penta stellato Cioffi anche componente della Commissione Trasporti per smentirla clamorosamente atteso che lo stesso per nome e per conto del partito/movimento politico cui appartiene ha preso posizioni nettamente contrarie all’opera.

Ovviamente assumo per vere le affermazioni della Signora Laura Ferrara: ciò al fine di poter affermare che se il Pd (e non solo), con i suoi parlamentari a Roma è stato tra i maggiori responsabili della ormai definita e clamorosa fine dell’ammodernamento della “strada della morte” nell’alto jonio in questo, disastroso risultato, ha anche e certamente le sue profonde responsabilità il maggior partito di Opposizione che per le stesse affermazioni della Signora Ferrara, appunto, “non hanno mai preso posizione”.



Fabio Pugliese
Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale”

lunedì 9 novembre 2015

3° Megalotto della S.S.106: sconfitta devastante per la Calabria, con questo Pd era inevitabile



È ormai chiaramente delineato il quadro drammatico con il quale il Presidente dell’Anas Spa (nominato da Renzi in persona), ha deciso ed attuato con intelligenza e cinismo la fine del progetto del 3° Megalotto della S.S.106 nell’alto jonio. Il neo presidente amministratore dell’Anas Spa Gian Vittorio Armani, “telecomandato” dal Presidente del Consiglio in persona, ha infatti ormai deciso che essendo disponibili sull’opera solo 960 milioni di euro dei 1.460 necessari si dovrà realizzare un nuovo progetto che sia in linea con le risorse attuali.

Ovviamente questa è pura fantascienza. È evidente che una riprogettazione costerebbe almeno 6 anni, la riapertura della conferenza dei servizi e, soprattutto, sancirebbe la definitiva soppressione di un’opera i cui fondi attualmente disponibili (960 milioni), non solo sono già pronti da tempo ma da tempo sono pronti a finire in parte in altre opere del Nord Italia ed in parte nelle tasche del contrante generale Astaldi-Impregiro che senza fare nulla incasserebbe per la legge obiettivo la grassa penale di un bando vinto e mai realizzato.

A tal proposito l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ricordare che nel 2013 proprio il contraente Generale Astaldi-Impregiro presentò ad Anas Spa un progetto per la nuova S.S.106 nell’alto jonio di 1.060 milioni di euro. Solo 100 milioni di euro più costosa dei fondi attualmente disponibili.

A seguito della presentazione del progetto e della successiva pubblicazione online sul sito web del Ministero all’Ambiente sullo stesso pervenivano delle osservazioni che furono denunciale solo e soltanto dalla Nostra Associazione che chiarì come esse fossero strumentali. Il 100% delle osservazioni, infatti, presentavano al massimo 5 formati, gli stessi ed identici contenuti ed, inoltre, pervenivano al 73% da persone non residenti e non aventi proprietà nell’alto jonio e, come se non bastasse, di questi il 68% erano tutti turisti di Ferrara.

Tali osservazioni – sulla quale dovrebbe indagare la procura della repubblica come ha giustamente proposto il segretario della CGIL Angelo Sposato nella conferenza stampa di venerdì 6 novembre a Roseto – hanno avuto il “merito” di far aumentare i costi dell’opera che da 1.060 milioni è passata a 1.460.

Se il Governo Renzi che “manovra i fili” dell’Anas Spa e di Gian Vittorio Armani avesse davvero una volontà politica chiara nel voler ammodernare il 3° Megalotto della S.S.106 avrebbe inserito nella legge di Stabilità presentata a suon di trombe neanche 15 giorni fa inserito i 500 milioni che mancano per l’opera. Oppure avrebbe più semplicemente imposto ad Anas Spa di realizzare il primo progetto presentato da 1.060 milioni di euro. O più semplicemente avrebbe imposto ad Anas Spa il rispetto delle regole e, quindi, l’avvio immediato dei cantieri per un’opera che ha già il finanziamento del primo stralcio e che è stata approvata da tutti gli Enti coinvolti nell’ambito di una Conferenza dei Servizi conclusa il 28 luglio del 2014 e, soprattutto, di un iter procedurale definitivamente concluso addirittura con il parere favorevole (e non vincolante), del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Tutto ciò, invece, non è avvenuto.

Queste le ragioni per la quali l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene che questo risultato – per come è maturato – non può che essere addebitato alla politica calabrese. Un tempo avevamo Mancini e Misasi ma oggi, a Roma, c’è davvero il nulla. Anche per questo riteniamo che un risultato di questa portata sancisce la devastante sconfitta di tutti i rappresentanti parlamentari a Roma (sempre troppo litigiosi e divisi e poco disponibili a fare squadra per difendere gli interessi generali della Calabria) ed in particolare quelli di maggioranza; del Pd calabrese inebetito dalle diatribe interne a tal punto da non riuscire ad affrontare con determinazione e serietà i problemi più importanti della Calabria ed incapace, inoltre, di dire anche una sola parola sulla S.S.106 lasciando a Nicodemo Oliverio ed a Stefania Covello la possibilità di aver promosso contro il progetto una interrogazione firmata insieme ad Ermete Realacci; della Regione Calabria che pur avendo un Presidente Oliverio che si è battuto per ottenere l’opera per come ha potuto deve rassegnarsi alla più colossale sconfitta nella storia registrata fino ad oggi da una amministrazione regionale in Calabria anche per profonde e marcate responsabilità additabili esclusivamente ai rappresentanti del Pd a Roma.

sabato 7 novembre 2015

Sul cadavere della Nuova S.S.106 nell’alto jonio, gli avvoltoi del Movimento 5 Stelle




Il dibattito di mercoledì pomeriggio a Trebisacce voluto fortemente dall’europarlamentare calabrese del M5S Laura Ferrara con l’intendo di aprire un dibattito con quanti non vogliono l’attuale progetto della S.S.106 e che a differenza dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” sono stati invitati ha prodotto il risultato voluto: una serie di castronerie prive di alcuno studio serio ed attendibile dove – slide e grafici alla mano – si dimostra che un nuovo progetto che prevede il raddoppio della S.S.106 esistente nell’alto jonio è meno costosa ed ha un minor impatto ambientale.

L’europarlamentare del nulla – perché oltre a non sapere di cosa parla non ha ottenuto nulla per la Calabria evidenziando nel caso specifico superficialità, impreparazione e pressapochismo – dovrebbe sapere almeno tre cose che purtroppo ignora:

La prima: il progetto che lei vorrebbe far approvare ai cittadini è già stato approvato dai Comuni (ovvero dai sindaci che rappresentano la maggioranza dei cittadini residenti nell’alto jonio cosentino), dal Governo regionale (che rappresenta la maggioranza eletta dai cittadini Calabresi atteso che l’opera NON è assolutamente d’interesse territoriale), e dai ministeri dell’Ambiente, dei Beni culturali e delle Infrastrutture. Quindi un progetto approvato da tutti già c’è!

La seconda: è stato ampiamente dimostrato dal proponente che è Anas Spa che il raddoppio dell’esistente è molto più costoso della realizzazione di un tracciato ex-novo atteso che il raddoppio dell’esistente implica costi di distruzione, smaltimento ed esproprio estremamente onerosi.

La terza: non serve il genio della lampada per capire che sul piano dell’impatto ambientale il raddoppio del tracciato esistente rappresenterebbe una catastrofe. Perché se da un lato avremmo diverse abitazioni con un balcone che affaccia sulle quattro corsie della nuova S.S.106 dall’altra – come l’alluvione dei giorni scorsi a Locri ci ha insegnato – avremmo una nuova infrastruttura soggetta alla distruzione dei fiumi e del mare. Mentre – sempre nella locride – la Nuova S.S.106 che la Ferrara ignora, non ha subito neanche un danno perché è stata opportunamente costruita in collina esattamente come si voleva costruire la nuova S.S.106 nell’alto jonio.

Tuttavia, ciò che colpisce l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” non è solo l’incapacità politica, l’impreparazione e la totale superficialità con cui l’eurodeputata del nulla del M5S parla della nuova S.S.106 ma il fatto che il movimento politico che rappresenta si appiattisce sulle posizioni di chi non vuole l’opera nell’alto jonio e finge, invece, di volerla sostenendo che però ne serve una diversa che prevede il raddoppio della S.S.106 esistente: stiamo parlando di quei potentati che pur di non far avviare l’opera hanno fatto di tutto non escludendo di inviare sul progetto delle osservazioni al Progetto Definitivo dove emergeva che la somma dei “cittadini interessati alla tutela del territorio” con i “turisti” è pari al 73% e di queste ben il 67%  arrivano da Ferrara e Provincia mentre i Format del 100% delle osservazioni erano riassumibili in tutto in 5 tipologie.

Roba non solo da far “accapponare la pelle” ma grave a tal punto che il segretario della CIGL Sposato ha giustamente sostenuto nella conferenza stampa di venerdì che su questi fatti che hanno determinato la fine della realizzazione della S.S.106 (altro che “si va verso la revisione del progetto!”), dovrà esprimersi la procura della repubblica che potrebbe certamente ascoltare i turisti di Ferrara per capire se veramente hanno scritto quelle osservazioni e, soprattutto, potrebbero ascoltare l’eurodeputata del nulla per capire se parla di un progetto che conosce e che ha studiato oppure se, invece, discute di un’opera importantissima senza però conoscerne…..nulla!

giovedì 5 novembre 2015

Invitiamo pubblicamente il territorio ad aprire una lotta civile e giusta contro i Tutor




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene doveroso entrare nel merito dell’iniziativa del Comune di Cariati d’installare e rendere operativo un Turor per il rilevamento della velocità sulla S.S.106 tra il chilometro 305 ed il chilometro 306 all’interno del proprio territorio comunale.

Abbiamo appreso che l’intervento nasce dal legittimo tentativo dell’Amministrazione Comunale di Cariati di attenuare l’incidentalità e la mortalità atteso che – come ci viene riferito dallo stesso Ente – dal 2008 al 2012 (in cinque anni), nel tratto di “strada della morte” considerato abbiamo avuto: 52 incidenti con feriti e di questi 3 mortali. Inoltre, si rende necessario ordinare attraverso il controllo elettronico della velocità la viabilità in quanto è stata rilevata una velocità superiore a quella consentita dalla segnaletica imposta dall’ANAS, oltre ai sorpassi azzardati nei tratti con strisce continue.

È bene sottolineare che i dati riportati dall’Amministrazione Comunale di Cariati relativi all’incidentalità e la mortalità nel tratto di strada oggetto dell’installazione del Tutor non sono così distanti dai dati degli altri chilometri della S.S.106 in Calabria che, proprio per questa ragione, è tristemente nota come “la strada della morte” ed in più da cinque anni detiene il triste primato di strada più pericolosa d’Italia (Istat). Motivo per cui non capiamo le ragioni per le quali tutti i Comuni della jonica calabrese non installano un Tutor.

Vogliamo ricordare, inoltre, che il tratto di strada rettilineo da oggi soggetto a rilevazione del Tutor è stato oggetto di un intervento da parte di Anas Spa che un anno fa mediante l’installazione dei nuovi guard-rail ed il restringimento della carreggiata hanno indotto gli automobilisti – peraltro già da mesi – ad abbassare la velocità per evidenti ragioni di sicurezza determinando – fino a prova contraria – una totale riduzione dei sinistri.

Proprio quest’ultima considerazione insieme al limite di velocità imposto per il controllo di velocità che riteniamo troppo basso e, quindi, inaccettabile ci spinge ad avere seri dubbi circa il vero intendo dell’Amministrazione Comunale di Cariati ed, inoltre, ci permette di svolgere una riflessione circa le difficoltà che i cittadini tutti che usufruiscono della S.S.106 nel nostro territorio sono costretti a dover tollerare.

Il vero intendo dell’Ente, a nostro avviso, è certamente quello di fare cassa unendo l’utile (sicurezza stradale), al dilettevole: soldi freschi per le casse comunali che peraltro molto spesso non sono utilizzati come prescrive la legge ma vengono impiegati in altri modi. Non a caso gli unici comuni sulla fascia jonica cosentina che hanno impiegato il Tutor sono Trebisacce con un limite di 90 chilometri orari e poi Crosia e Cariati con un limite di 60 chilometri orari (questi ultimi due comuni sono rispettivamente in Pre-Dissesto Economico il primo ed il secondo ha una in itinere una procedura di Pre-Dissesto Economico da tre anni peraltro già oggetto addirittura di una interrogazione parlamentare).

In questo contesto gli automobilisti sono costretti a viaggiare in una sorta di terno a lotto per evitare multe e verbali tra autovelox mobili e spesso imboscati, posti di blocco, Tutor a Cariati ed a Crosia. Invischiati tra limiti di 60 chilometri l’ora, gli automobilisti debbono anche decifrare, o conoscere, qual è il sistema di rilevamento e la sua funzionalità.

Per questa ragione l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende lanciare una proposta chiara: eliminazione dei Tutor oppure, in alternativa, il mantenimento di questi apparecchi ma a patto che il limite di velocità sia fissato a 90 chilometri orari. Sulla nostra proposta, inoltre, invitiamo pubblicamente tutte le forze sociali e sindacali, le associazioni, le forze politiche ed i cittadini del territorio e le silenti associazioni in difesa dei consumatori ad unirsi a noi in una battaglia di civiltà e giustizia che restituisca al territorio un diritto alla mobilità più giusto ed, insieme, una corretta ed efficace messa in sicurezza della S.S.106.

mercoledì 4 novembre 2015

Questo è, nei fatti, lo Stato Italiano Assassino che uccide i calabresi sulla S.S.106




Il Pre-CIPE di ieri restituisce l’ennesima prova dell’amara realtà: addio alla Nuova S.S.106

QUESTO È, NEI FATTI, LO STATO ITALIANO ASSASSINO CHE UCCIDE I CALABRESI SULLA S.S.106

GOVERNO ED OPPOSIZIONE CHIARAMENTE UNITE IN UN DISEGNO DI INDEBOLIMENTO DELLA CALABRIA: NON SARÀ REALIZZATA LA NUOVA S.S.106 NELL’ALTO IONIO. LA CALABRIA PERDE UN’OPERA IMPORTANTISSIMA

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” rende noto che ieri, 3 novembre 2015 alle ore 15.00, ha avuto luogo la riunione preparatoria del CIPE presso la sede in Roma a via della Mercede, 9 nella sala 32. Evidenziamo che neanche ieri era presente nell’ordine del giorno l’ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico.

Tutto ciò permette alla Nostra Associazione di sottolineare il totale ed assoluto disinteresse del Governo Renzi nei confronti della Calabria: nei fatti il Pre-CIPE di oggi anticipa il CIPE che si avrà a Roma nella prossima settimana dopo oltre tre mesi dall’ultimo (6 agosto 2015), nel merito del quale furono approvate solo e soltanto tutte le infrastrutture del Nord.

Ribadiamo che l’opera non sarà più realizzata anche grazie all’opera della disinformazione diffusa ad arte da parte di chi è fortemente interessato a far saltare per aria il progetto: associazioni pseudo culturali, gruppi di potere, pseudo comitati cittadini costituiti da turisti di Ferrara che hanno utilizzato argomenti fuorvianti (ad esempio il raddoppio dell’esistente), per sostenere che il progetto attuale della Nuova S.S.106 non andava bene.

Costoro sono, insieme allo Stato, gli assassini morali delle vittime della S.S.106 in Calabria insieme alla euro parlamentare Ferrare del Movimento 5 Stelle che, insieme all’On. Cioffi, non essendo politicamente capace di ottenere nulla di buono per la nostra regione nei rispettivi ambiti (parlamento nazionale ed europeo), sposano anch’essi l’idea che l’opera debba essere realizzata a partire dal raddoppio della corsia esistente.

Questi personaggi che l’Associazione definisce a buona ragione politicamente ignoranti ed incapaci buoni ad ottenere il nulla non considerano due aspetti. Il primo: non ci sarà nessuna prospettiva per la S.S.106 nell’alto jonio atteso che è ormai chiara ed evidente la volontà politica del Governo di non investire più sulla realizzazione del 3° Megalotto della S.S.106 nell’alto jonio anche grazie al loro pessimo operato di psuedo-opposzione.

Il secondo ed anche il più importante: la S.S.106 nella locride è stata letteralmente spazzata via dalle fiumare. Tuttavia, è stata spazzata via la vecchia S.S.106! Perché l’unico tratto ammodernato di S.S.106 tra Roccella e Locri realizzato in collina (esattamente come sarebbe dovuta essere realizzata la Nuova S.S.106 nell’alto jonio), non ha subito il minimo danno e non ha provocato alcun disagio alla viabilità.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” non esiterà a partecipare, aderendo, a qualsiasi forma di mobilitazione, di protesta e di disobbedienza civile verrà intrapresa nell’alto jonio dai sindaci, dalle forze sociali o da chiunque ed invita i cittadini alla massima adesione e partecipazione alla protesta contro lo Stato, il Governo e la pseudo-opposizione assassina che uccidono i calabresi sulla S.S.106 rafforzando la propria posizione attraverso la Campagna “NO S.S.106 – NO VOTO”: noi non votiamo più nessuno!


4 Novembre 2015

martedì 3 novembre 2015

Lo Stato è stato spazzato via in Calabria dal maltempo.




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” esprime grande solidarietà alle popolazioni colpite nella locride dal maltempo dei giorni scorsi. Le immagini che da giorni riceviamo mediante internet sono indicative dei danni che quel territorio ha subito non solo nelle proprietà private ma anche e, soprattutto, nel patrimonio pubblico e, nello specifico, infrastrutturale.

L’Associazione intende ringraziare i volontari, i simpatizzanti e tutti i coloro i quali già dalle prime ore ci hanno fornito informazioni dettagliate sull’accaduto. Riteniamo, anche grazie ai contributi pervenuti alla Nostra Associazione che le colpe principali di quanto accaduto siano da imputare certamente agli oltre 600 millimetri d’acqua caduti in circa 48 ore su un territorio fragile.

Vogliamo altresì ricordare che in quel territorio (ma più in generale nell’intera Calabria), non c’è stato di recente alcun investimento da parte dello Stato in termini di prevenzione idrogeologica così come è giusto sottolineare che in quel territorio esiste – così come nel resto della Calabria – un accentuato e spesso, purtroppo, incontrastato abusivismo edilizio.

Così come è giusto evidenziare questi aspetti riteniamo, tuttavia, che sia altrettanto opportuno riflettere sui danni enormi che il maltempo ha provocato sulla rete infrastrutturale locridea dalla rete ferroviaria interrotta in più punti ed in alcuni casi smembrata dalle acque dei fiumi e del mare così come per la strada Statale 106 che in alcuni tratti è stata letteralmente trascinata via dalle acque.

È inutile ricordare che sulla rete stradale e su quella ferroviaria lo Stato non interviene con gli investimenti necessari almeno da cinquanta anni. Inutili e sporadici interventi a pioggia – spesso inficiati da fenomeni devastanti di corruzione – hanno purtroppo molto spesso peggiorato la rete infrastrutturale jonica (la locridea in particolare), determinando la devastazione, senza precedenti in Italia, a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi a Bova Marina, Brancaleone, Ardore, Bovalino, Caulonia, Locri, ecc.

Quanto accaduto per l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” dimostra in modo inequivocabile che ad essere stata spazzata via non è stata, nella Locride così come nella Calabria, la S.S.106 ma ogni idea possibile di Stato! È lo Stato che è stato spazzato via in Calabria dal maltempo! Quello Stato che investe in infrastrutture solo al Nord e che nella Legge di Stabilità approvata appena una settimana fa ha stanziato un investimento in infrastrutture in Calabria 20 volte inferiore a quello della Lombardia e ben al di sotto degli investimenti stanziati negli anni precedenti.

Così assistiamo basiti ed increduli alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio che dal 2014 (“Istituita la Cabina di Regia per risolvere i problemi della Calabria”), al luglio del 2015 (“I dati del rapporto Svimez parlano chiaro: investiremo sul Sud e sulla Calabria”), fino alle più recenti promesse non mantenute per l’alluvione di Rossano – Corigliano Calabro dello scorso agosto è abile a conquistare le prime pagine sulla stampa calabrese che pubblica tutto senza però, mai verificare gli impegni o ricordare il tradimento di chi, lo Stato spazzato via in Calabria dal maltempo, lo rappresenta!

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” auspica che alle parole ed alle promesse mai mantenute questa volta possano seguire immediatamente i fatti e coglie l’occasione per esprimere nuovamente la massima solidarietà alle popolazioni colpite.


lunedì 2 novembre 2015

Nessuna vittima della S.S.106 in Calabria sarà mai dimenticata!




Nel giorno in cui si ricordano i defunti l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ricordare tutte le vittime della famigerata e tristemente nota “strada della morte” con la poesia di Fernando Pessoa: “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto”.

Perché seppure le vittime della S.S.106 nessuno le vede più “oltre la curva”, noi continuiamo a ricordarle sempre e nel loro nome ed appunto nel loro ricordo sempre vivo continuiamo imperterriti ed a “muso duro” la nostra battaglia per l’ammodernamento e la messa in sicurezza subito di una importante arteria che diventa sempre più letale e sempre più disseminatrice di morte.

Il ricordo, soprattutto per chi non c’è più, è importantissimo: anche per questa ragione abbiamo voluto creare un'area della memoria e del ricordo sul sito internet della Nostra Associazione chiamato “L’Angolo della Memoria” nella quale ognuno può aiutarci a ricostruire l'elenco completo ed ufficiale delle vittime della tristemente nota "strada della morte" in Calabria.

Oggi vogliamo ricordare tutte le vittime della S.S.106 e, soprattutto, quelle degli ultimi cinque anni. Dal primo gennaio del 2011 fino ad oggi abbiamo avuto esattamente 110 vittime: 28 nel 211, 26 nel 2012, 21 nel 2013, 14 nel 2014 e 21 nel 2015 fino ad oggi.

Tra queste vogliamo ricordare fra le altre: Bruno Vetere (21 anni), Giuseppe Cassano (24), Marcella Tridico (27), Francesco Palamara (17), Cosimo Bevilacqua (27), Steve Chiarotti (26), Francesco Iurato (20), Francesco Pasquale (30), Edoardo Tiripicchio (33), Ivan Siciliano (21), Ramona Arcuri (26), Pietro Alfonso Sacco (32),  Francesco Graziano (29), Marco Montoli (30), Raffaele Sbarra (21), Giuseppe Sottile (31), Jonel Parus (32), Valentina Fiore (21), Teresa Fiore (25), Domenico Iacino (21), Leonardo Gualandris (12), Domenico Grillo (38), Matteo Battaglia (12), Raffale Caserta (38), Egidio Aloisio (19),  Nicola Renda (28), Adrian Bogdan (24), Andrea Mandile (25), Matteo Brigandì (38), Sing Jaswinder (36), Antonio Pugliese (24), Ilaria Geremicca (22), Francesco Paparo (24) e Claudio Modafferi (33).

Questi sono solo alcuni tra i più giovani deceduti sulla S.S.106 negli ultimi 5 anni.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ricorda tutte le vittime della famigerata e tristemente nota “strada della morte”. Esprimiamo, nel giorno del ricordo dei defunti, la nostra vicinanza a tutte le Famiglie, i parenti e gli amici delle tante, troppe vittime della S.S.106 in Calabria e li stringiamo tutti in un sincero abbraccio ideale con la promessa solenne che nessuno dei loro cari sarà mai dimenticato dall’ Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”!

domenica 1 novembre 2015

A Rende un Convegno sull’innovazione e la sicurezza stradale




Si terrà a Rende il prossimo 6 Novembre alle ore 17:00 presso il Museo del Presente il Convegno “Innovazione & Sicurezza stradale nell’era IoT” (Internet of Things). Il Convegno è patrocinato dalla Regione Calabria e dal Comune di Rende, dall’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, dalle Associazioni e le Pro Loco dell’Alto Tirreno Cosentino e dal CSV di Cosenza.

All’iniziativa aderirà e parteciperà l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” poiché convinta che “Il rilancio della Calabria possa certamente passare anche dall’innovazione tecnologica finalizzata alla sicurezza stradale”, come dichiara il Presidente dell’associazione Fabio Pugliese che non dimentica di sottolineare “i rapporti di collaborazione, di unione e d’impegno comune per la sicurezza stradale che  ci legano all’Associazione "Vittime della Strada Ada Cuglietta Onlus" ed al suo Presidente Aurelio Amedeo Longo che ha organizzato questa importante iniziativa con l’obiettivo d’illustrare le più interessanti novità in materia di sicurezza stradale partendo, appunto, da quelle che investono le nuove tecnologie informatiche”.

L’importante iniziativa prevede la presenza e gli interventi del Dott. Antonello Grosso Lavalle (Direttivo CSV Cosenza), del Prof. Ing. Giuseppe Piero Guido (esperto in Ingegneria dei Trasporti all'Unical), dell'Ing. Fabio Pugliese (Presidente dell'Ass. "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106), del Dott. Giuseppe Guccione (Presidente della Fondazione Luigi Guccione Onlus), dell'Ing. Aurelio Amedeo Longo (Presidente dell'Ass. Vittime della Strada Ada Cuglietta Onlus), dell'On. Domenico Bevaqua (Consigliere della Regione Calabria), dell'On. Roberto Musmanno (Assessore alle Infrastrutture, ai Trasporti ed ai Lavori Pugglici della Regione Calabria), e dell'On. Enza Bruno Bossio (Deputata alla Camera e componente della IX Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni).

L'incontro, inoltre vedrà i saluti dell'Avv. Marcello Manna sindaco di Rende e dell'Ing. Alessandro Astorino Presidente della Commissione Innovazione dell'Ordine degli Ingegneri di Cosenza e sarà moderato dal giornalista Gianfranco Bonofiglio

“È proprio grazie all’Internet delle cose – dichiara l’Ing. Aurelio Amedeo Longo presidente dell’Ass. Vittime della Strada Ada Cuglietta Onlus – che può essere possibile introdurre nella nostra Regione avanzati sistemi per la sicurezza stradale come ad esempio la rilevazione automatica delle buche stradali, i sistemi di segnalazione incroci a raso (quest’ultimo evidente criticità che contraddistingue la S.S.106 per il numero annuale di morti), ecc. al fine di intervenire per limitare drasticamente l’incidentalità e la mortalità stradale nella nostra regione”.

L’iniziativa, infine, è aperta a tutti ma lo è particolarmente per gli ingegneri che otterranno tre crediti formativi professionali.