Ennesimo incidente mortale sulla S.S.106: perde la
vita Giuseppe Graziano Aiello di 81 anni
SS106: 4 VITTIME IN 20 GIORNI
UNA CONTINUA STRAGE DI STATO CHE NON FINISCE MAI NELL’INDIFFERENZA DEI MEDIA
NAZIONALI E DEL GOVERNO INCAPACE DI INVESTIRE PER L’AMMODERNAMENTO.
Ancora
vittime la strada Statale 106 Jonica e questa volta a perdere la vita, in un incidente avvenuto al chilometro
203 tra Cropani e Sellia Marina (CZ), in località Borda nel comune di Sersale, è
Giuseppe Graziano Aiello di 81 anni. Falciato
da un’autovettura guidata da un giovane 20enne, in un tratto di strada poco
illuminato nella serata di ieri, intorno alle 18.00.
Giuseppe
Graziano Aiello è la quarta vittima sulla S.S.106 dal 6 gennaio fino ad oggi dopo: Vincenzo Gatto (46 anni - 6 gennaio 2018 -
Villapiana - CS), Antonella Tripodi (34 anni - 8 gennaio 2018 - Condofuri - RC)
e Pasquale Sgotto (43 anni - 20 gennaio 2018 - Locri - RC), ed è anche la nona
vittima negli ultimi 3 mesi perché sulla S.S.106 abbiamo perso Grazia Cittadino
(6 anni - 22 ottobre - Cirò - KR), Lucrezia Brunacci (30 anni - 17 novembre -
Villapiana - CS), Emanuele Todarello (16 anni - deceduto - 26 novembre - Ardore
- RC), Sapron Y. (18 anni - 26 dicembre - Isola di Capo Rizzuto KR), e Balde
Aly (17 anni - 31 dicembre - Portigliola - RC).
E’
terribile (e inaccettabile), la strage di donne di Pioltello sul treno dei
pendolari. Tutti i giornali italiani hanno riempito con questo scandalo le
prime pagine. Tutti e senza eccezione. Ed hanno fatto bene. E' confortante
avvertire un dolore così corale e un'indignazione così diffusa. La partecipazione e la solidarietà del
Mezzogiorno e della Calabria non possono che essere pieni e totali.
Detto
questo, e detto che le morti non sono paragonabili perché ogni vita stroncata è
un male assoluto che non ha confronto con nient’altro, suona male il disinteresse che regna da anni
sulla Calabria attraversata in tutta la sua lunghezza dalla Statale 106 che è
una fabbrica di morte che lavora a pieno regime senza mai fermarsi
producendo, con l'implacabile regolarità e monotonia della catena di montaggio,
due morti al mese. Una vita stroncata, da anni, ogni 14 giorni – questo accade
sulla 106 . Ogni mese e mezzo in Calabria si consuma un dolore come quello
provocato dalla strage di Pioltello.
Perché non c’è anche per la 106 la
sacrosanta indignazione scattata nel paese per il treno dei pendolari?
«La Calabria resta l’unica
regione d’Italia – afferma il Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese- ad avere una sola autostrada e poi 415
chilometri sulla costa jonica, una mulattiera ferma all’epoca del fascismo,
unica via di collegamento, inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico,
che attraversa i centri abitati. Se lo Stato – conclude Pugliese – non decide
di investire gli stessi miliardi di euro che puntualmente investe nella
realizzazione delle infrastrutture al Nod anche qui al Sud ed in particolare in
Calabria sulla S.S.106 non cambierà mai niente perché è evidente che serve
l’ammodernamento della strada e non più piccoli aggiustamenti inefficienti ed
inefficaci».
L’Associazione si stringe attorno alla Famiglia Aiello,
ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e
cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima
della S.S.106, la “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo
indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre
più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo,
rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica
italiana.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 27 Gennaio 2018