La "strada della morte" in Calabria...

La S.S. 106 in calabrese, dal '96 ad oggi con oltre 600 vittime e circa 24.000 feriti costituisce la più grande strage di Stato dell'Italia repubblicana.

Una strada rimasta ferma nel passato.

La strada Statale 106 ionica è stata concepita negli '20 dal fascismo: da allora è rimasta grosso modo invariata!

Sui guard-rail cippi funerei ovunque!

Come un ricordo indelebile che non si può scordare, come un monito a chi resta affinchè qualcosa possa cambiare!

Una strada che impedisce il progresso.

Sulla strada dello sviluppo la S.S. 106 da sempre costituisce per la Calabria un divieto, un impedimento!

Onorare la memoria delle vittime...

L'Ammodernamento della S.S. 106 in Calabria mai come oggi è necessario soprattutto per onorare la memoria delle tante, troppe vittime...

venerdì 19 agosto 2022

A Cassano all'Ionio intitolata una strada a Raffale Sbarra, vittima sulla Statale 106

L’iniziativa organizzata dalla comunità per ricordare la scomparsa di Antonio Francesco Dati

A CASSANO ALL’IONIO INTITOLATA UNA STRADA A RAFFAELE SBARRA, VITTIMA SULLA STATALE 106

S.E. MONS. SAVINO: “È LA STRADA DELLA MORTE”. PAPASSO: “BISOGNA CONTINUARE L’AMMODERNAMENTO DELLA STATALE 106 A SUD DI SIBARI”. CALIGIURI: “22 VITTIME NEL 2022”

 

Si è svolta ieri, a Cassano all’Ionio, l’inizitiva ideata e fortemente voluta dall’Organizzazzione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” per l’intitolazione della strada a Raffale Sbarra, vittima sulal Statale 106. Grande la partecipazione registrata per una cerimonia storica che ha visto il Comune di Cassano All’Ionio intitolare, per la prima volta in Calabria, una strada ad una vittima sulla Statale 106.

Oltre alla Famiglia Sbarra, quindi, a mamma Loredana, papà Antonio, al fratello Samuele, alla sorella Veronica (a cui l’O.d.V. ha consegnato una targa in argento realizzata a mano dal Maestro Orafo Domenico Tordo presente all’iniziativa), e a tantissimi altri parenti, amici e conoscenti di Raffaele, hanno partecipato all’iniziativa gli uomini delle Forze dell’Ordine della Polizia Stradale, della Benemerita Arma dei Carabinieri guidati dal Comandante della Compagnia di di Cassano All’ionio Capitano Michele Ornelli, S.E. Mons. Francesco Savino (Vescovo di Cassano All’Ionio), Giuseppe Papasso (Sindaco di Cassano All’Ionio), Leonardo Caligiuri (presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”), l’Avv. Dario Giannicola (Presidente Nazionale ASSAPLI), e Luigi Cisonna area manager di Valore Spa-Studio3A.

Nel Corso dell’iniziativa è stata, inoltre, consegnata una targa in argento al Maresciallo Maggiore della Benemerita Arma dei Carabinieri Guido Della Sala, il quale è stato proclamato anche Socio Onorario dell’O.d.V. Basta Vittime Sulla Strada Statale 106. È la prima volta che un uomo delle Forze dell’Ordine diviene socio onorario della nostra O.d.V.

Dopo i saluti del Presidente Leonardo Caligiuri ha voluto ricordare le 22 vittime sulla Statale 106 di quest’anno, quelli dell’Avv. Dario Giannicola, presidente nazionale del’ASSAPLI, che ha ribadito la necessità di rispettare le regole del codice della strada ancor di più quando si guida sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” ha preso la parola l’area manager di Valore Spa-Studio3A Luigi Cisonna il quale ha volute specificare che nell’ambito della procedura giudiziaria legata al tragico incidente, alla giovane vittima Raffaele Sbarra non è stato attribuito alcun profilo di reponsabilità (nè penale, nè civile!).

Il Sindaco di Cassano all’Ionio Giovanni Papasso nel suo intervneto ha ha ribadito che è necessaria una Statale 106 moderna e più sicura anche a Sud di Sibari e che è fondamentale continuare una battaglia civile e collettiva al fine di ottenere questo obiettivo.

Il Vescovo della Diocesi di Cassano All’Ionio S.E. Mons. Francesco Savino ha affermato a chiare lettere che la Statale 106 “è la strada della morte” e che “ognuno si deve impegnare affinchè le nostre strade siano sicure e non ci siano più morti”. Questo l’appello del pastore della diocese cassanese.

L’iniziativa, dopo gli interventi previsti, ha visto la consegna delle targhe e, successivamente, è stata scoperta la targa con l’insegna della Via intestata a Raffale Sbarra. Dopo una fiaccolata fino alla spiaggia, accompagnata dalla Banda Musicale “Franco Rizzo” della Città di Crosia, c’è stato un momento intimo di ricordo per Raffale Sbarra che si è concluso con il lancio dei palloncini ed I fuochi pirotecnici.

 












Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” - 19 agosto 2022

martedì 16 agosto 2022

"Stop strada della morte", domani sera la fiaccolata sulla Statale 106 a Melissa

 

L’iniziativa organizzata dalla comunità per ricordare la scomparsa di Antonio Francesco Dati

“STOP STRADA DELLA MORTE”, DOMANI SERA LA FIACCOLATA SULLA STATALE 106 A MELISSA

L’O.D.V. AL FIANCO DELLA COMUNITÀ DI MELISSA CHE DOMANI SERA RICORDERÀ CON UNA FIACCOLATA ANTONIO FRANCESCO DATI E TUTTE LE VITTIME DELLO STATO SULLA STRADA STATALE 106

 

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” apprezza l’iniziativa “Stop strada della morte - Fiaccolata per la sicurezza stradale nel ricordo delle vittime della Statale Ionica 106" organizzata per domani, 17 agosto 2022, alle ore 20:30, dalla comunità di Melissa, e dagli amici ed i conoscenti di Antonio Francesco Dati, il 28enne che ha perso la vita in un tragico scontro sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria lo scorso 31 luglio.

“Il tragico incidente sulla Strada Statale 106 del trentuno luglio scorso, ha lasciato sgomenta la comunità di Melissa e la vicina comunità di Cirò Marina. Ad oggi, vista la carneficina che continua a consumarsi sulla Strada Statale 106 della Costa Ionica calabrese chiediamo al Governo Nazionale, Regionale, Provinciale e a tutti i sindaci della Costa Ionica, risposte concrete. La nostra Comunità, con l’aiuto dell’Amministrazione Comunale, della Parrocchia e dei Corpi di Polizia di Stato Locali, ha organizzato una fiaccolata in memoria di tutte le vittime della “Strada della Morte”, per ricordare alla nazione che la vita, ogni singola vita è importantissima, è fondamentale per le comunità” – riporta la nota degli organizzatori.

Non è più possibile stare fermi, mentre sulla S.S.106 tutto scorre come se nulla fosse, come se le vite dei nostri ragazzi, dei nostri diamanti, fossero impercettibili, invisibili agli occhi delle Istituzioni. Le risposte sono possibili, anche la stessa comunità le ha chiare ma, per farne realtà, concretezza c’è bisogno di uno Stato che ascolti i propri Cittadini, agendo per il loro bene” – conclude la nota degli organizzatori.

La lettera di invito all’iniziativa è stata inoltrata al Governo e al Parlamento Italiano, alla Regione Calabria, alle Province di Crotone, Catanzaro, Cosenza, Città Metropolitana di Reggio Calabria ed a tutti i Sindaci delle comunità della costa ionica collegate alla strada Statale 106.



L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” tiene, inoltre, a ricordare che i Governi Conte 1, Conte 2 e Draghi, insieme a tutti i partiti che ne hanno fatto parte (M5S, Lega, Partito Democratico, Italia Viva e Forza Italia), negli ultimi 5 anni non hanno deliberato nessun finanziamento sulla Statale 106 e che, il fantomatico e fallimentare “Commissario Straordinario per la Statale 106” Massimo Simoni non è stato capace di far partire alcun cantiere a Sud di Sibari negli ultimi 3 anni (ovvero, da quando è stato nominato).

Infine, ricordiamo altresì, che l’ultimo Consiglio dei Ministri (CIPESS), lo scorso 2 agosto, proprio durante i funerali di Antonio Francesco Dati, riunito in modalità videoconferenza dalla Sala Verde di Palazzo Chigi, ha approvato il Progetto definitivo dell’opera Asse viario Marche – Umbria e Quadrilatero di penetrazione per 24,4 milion di euro; ha autorizzato l’incremento dell’utilizzo diretto di risorse statali per la Metrotranvia Milano Parco Nord – Seregno per circa 258,5 milioni di euro; ha espresso parere favorevole per 34 milioni di euro, a favore del porto di Ortona; ha espresso parere favorevole per la Tangenziale di Napoli S.p.A. - Autostrada A56. Il valore degli investimenti è di 77,6 milioni di euro e il programma di manutenzione ordinaria di 125,7 milioni di euro.



La nostra Organizzazione di Volontariato autonoma, libera è indipendente (noi operiamo solo grazie a chi liberamente dona il proprio 5x1000), in questa regione “oppressa” continuerà con coraggio la sua azione di corretta informazione e di verità per i cittadini. Pertanto vogliamo rivolgere un ringraziamento ai Ministri del M5S, della Lega, del Partito Democratico e di Forza Italia e, naturalmente, a tutti i parlamentari calabresi al Governo ed al Presidente della Giunta Regionale della Calabria per questi “risultati” di cui c’è poco da essere fieri e si schiera al fianco della comunità di Melissa che domani sera ricorderà con una fiaccolata Antonio Francesco Dati e tutte le vittime dello Stato sulla Statale 106...


Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” - 16 agosto 2022

mercoledì 10 agosto 2022

Cassano all'Ionio intitola una Via a Raffaele Sbarra, una delle tante vittime sulla S.S.106


Cerimonia il prossimo 18 agosto, nella frazione di Bruscate Grande, nel decennale della tragedia

CASSANO ALL’IONIO INTITOLA UNA VIA A RAFFAELE SBARRA, UNA DELLE TANTE VITTIME SULLA S.S.106

UNA INIZIATIVA RILEVANTE CHE RICONOSCE LA FIGURA DI UN “GIOVANE ESEMPLARE” MA ANCHE LA QUESTIONE NAZIONALE DELLA “STRADA DELLA MORTE”. PRESENTI VESCOVO E SINDACO DI CASSANO

 

 

Un doveroso tributo verso un giovane “esemplare” che, nonostante i suoi soli 21 anni, si era già fatto ben volere e stimare da tutti e che, a causa della malattia del papà, aveva dovuto lasciare la scuola e andare a lavorare per portare a casa il pane, per i genitori e i fratelli più piccoli. Ma anche un segnale forte, un monito per invocare il rispetto delle norme sulla circolazione stradale e strade più sicure, in particolare una, la famigerata Statale 106, di cui è stato una delle innumerevoli vittime.

Accogliendo la richiesta avanzata dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, che da anni si batte per porre fine alla scia di sangue sulla “Strada della morte”, come viene tristemente definita la lunga e pericolosa arteria che attraversa tutta la Calabria, proposta ritenuta “condivisibile e da accogliere per il suo significato morale e sociale e per l’importanza che assume per tutto il territorio”, per citare la delibera, la Giunta comunale di Cassano all’Ionio (CS), il paese dove risiedeva, con atto del 9 luglio 2022 ha deliberato di intitolare una strada comunale a Raffaele Sbarra, l’appena ventunenne vittima di un terribile schianto tra la sua moto e un’auto occorso appunto lungo la 106 nel territorio di Roseto Capo Spulico il 18 agosto 2012: la cerimonia si terrà proprio il 18 agosto 2022, nel decimo anniversario della tragedia. Il tratto di strada intitolato al giovane si trova, in particolare, nella frazione di Sibari, presso la Bruscata grande (località Millepini).

L’incidente all’epoca fece molto scalpore anche perché l’automobilista, oggi 39enne di Amendolara, che lo aveva causato invadendo la corsia opposta dove sopraggiungeva l’incolpevole motociclista, era risultato ampiamente positivo all’alcoltest: guidava in stato di ebbrezza. I familiari di Raffaele, in testa la combattiva mamma Loredana Maritato, hanno dovuto sostenere una lunga e dura battaglia per rendere giustizia al loro ragazzo, affiancati da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati, attraverso l’Area manager Puglia Luigi Cisonna, e che ha profuso davvero ogni sforzo, con successo, perché si arrivasse a chiudere un processo che si strascinava da anni e ottenere un congruo risarcimento per una famiglia straziata dal dolore e che, con il proprio caro, aveva perso anche il suo principale sostengo economico. Si è così giunti, da parte del Tribunale di Castrovillari, alla condanna a due anni di reclusione dell’automobilista, cui è stata ascritta l’esclusiva responsabilità del sinistro, escludendo quindi qualsiasi eventuale concorso di colpa della vittima.

Non solo. Mamma Loredana ha portato anche sui media la vicenda del figlio proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica, e i giovani in primis, al rispetto delle regole sulla strada intervenendo, tra le altre, nella nota trasmissione TV7 di Rai 1, nella puntata del 14 febbraio 2020, e chiudendo con un appello che tutti dovrebbero fare proprio: “Quando vi mettete in macchina non pensate solo a voi stessi, pensate alla vita degli altri”.

Nel corso dell’iniziativa organizzata per l’intitolazione della strada a Raffaele Sbarra verrà nominato Socio Onorario dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” il Maresciallo Maggiore della Benemerita Arma dei Carabinieri Guido Della Sala. Per la prima volta in Calabria un uomo delle Forze dell’Ordine sarà insignito Socio Onorario di Basta Vittime per l’esemplare operato svolto nel corso del tragico sinistro stradale in cui perse la vita il giovane Sbarra.

“L’intitolazione di una strada a Raffaele Sbarra - spiega il presidente dell’o.d.v. Basta Vittime Sulla Strada Statale 106, Leonardo Caligiuri - per noi, e credo per tutta la Calabria, ha un valore immenso. Essa infatti non costituisce solo il riconoscimento delle qualità umane e morali di questo ragazzo poco più che ventenne, ma già con la testa sulle spalle, che aveva messo da parte tutti i sogni e i divertimenti dell’età per sostenere la sua famiglia, ma anche e soprattutto l’ennesima, autorevole conferma dell’emergenza nazionale costituita dalla Statale 106, che è come se fosse una guerra, un conflitto, con il relativo prezzo da pagare in termini di vittime innocenti, di feriti anche gravi, di famiglie distrutte per sempre. Perché è vero, e il caso specifico ne è un esempio ancora più evidente, che gli incidenti accadono nella stragrande maggioranza delle circostanze per la (ir)responsabilità di quanti infrangono le regole, ma è altrettanto vero che le conseguenze di queste fatali violazioni vengono acuite all’ennesima potenza quando le strade presentano standard di sicurezza insufficienti e inadeguati, come la 106. L’iniziativa del Comune di Cassano allo Ionio, che ringraziamo per la sensibilità dimostrata, rafforza ancora di più la voce che si leva alta da una vita da questa terra verso le istituzioni: si consideri la “Strada della Morte” una questione nazionale, e si intervenga. Anche per Raffaele e per tutte le altre decine e centinaia di croci che la costellano, perché il loro sacrificio non sia stato del tutto vano”.

Alla cerimonia, oltre ovviamente a mamma Loredana, papà Antonio, al fratello Samuele, alla sorella Veronica e a tantissimi altri parenti, amici e conoscenti di Raffaele, ed al Maresciallo Maggiore della Benemerita Arma dei Carabinieri Guido Della Sala, interverranno S.E. Mons. Francesco Savino (Vescovo di Cassano All’Ionio), Giuseppe Papasso (Sindaco di Cassano All’Ionio), Leonardo Caligiuri (presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”), l’Avv. Dario Giannicola (Presidente Nazionale ASSAPLI), e Luigi Cisonna per Studio3A.


Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” - 10 agosto 2022








venerdì 5 agosto 2022

Multa Scout Speed: quando è possibile non pagarla?

 

Fobia da sanzione: oltre 700 e-mail ricevute dall’Organizzazione di Volontariato in pochi giorni

MULTA SCOUT SPEED: QUANDO È POSSIBILE NON PAGARLA

OBBLIGO DI SEGNALAZIONE, TARATURA DEGLI APPARECCHI, CONTESTAZIONE IMMEDIATA E PRESENZA DEL LUOGO DELL’INFRAZIONE TRA I MOTIVI PER CUI  SEMPRE PIÙ GIUDICI ANNULLANO LE SANZIONI

 

 

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, negli ultimi giorni, ha ricevuto oltre 700 e-mail da parte di cittadini che pongono delle domande (in alcuni casi viene richiesto un parere), sulla validità delle multe effettuate lo scorso 1 agosto dallo Scout Speed attivato nel tratto urbano della Statale 106 di competenza del Comune di Calopezzati.

Non avendo la possibilità di poter rispondere a tutti, e precisando che la nostra Organizzazione di Volontariato non fornisce alcun sostegno legale ai cittadini, invitiamo quanti dovessero ritenerlo opportuno a presentare un ricorso qualora dovessero ravvisare delle irregolarità tra quelle che riportiamo di seguito.

 

OBBLIGO DI SEGNALAZIONE

Recenti sentenze della Cassazione hanno stabilito che l’autovelox montato sull’auto della Polizia deve rendersi visibile.  In pratica è necessario che gli autovelox in movimento, al pari di quelli fissi, siano presegnalati, con un cartello indicatore recante la dicitura «Controllo elettronico della velocità tramite Scout Speed», e che vi siano contestualmente dei pannelli luminosi e ben visibili montati sull’autopattuglia, in modo che gli automobilisti vengano a conoscenza che è in corso un controllo della velocità in un determinato tratto stradale e riconoscano in modo chiaro e visibile il mezzo su cui è installato il dispositivo sanzionatore. In caso contrario la sanzione è illeggittima.

 

TARATURA DEGLI APPARECCHI

Nel 2015, la Corte Costituzionale ha detto che tutti gli apparecchi elettronici di controllo elettronico della velocità devono essere soggetti a revisione – cosiddetta “taratura” – almeno una volta all’anno. Ciò vale anche per gli Scout Speed. In mancanza tanto di taratura quanto di indicazione sul verbale, la multa è illegittima.

 

CONTESTAZIONE IMMEDIATA

La regola vuole che sulle strade urbane principali a scorrimento, la multa debba essere immediatamente contestata all’automobilista, che pertanto va fermato dalla polizia per avere la possibilità di difendersi immediatamente, a meno che il Prefetto non abbia indicato, tale tratto, tra quelli per i quali vale l’esonero. Il trasgressore multato, che si sia visto recapitare la contravvenzione a casa può accertarsi se esiste l’autorizzazione ai controlli elettronici fornita con decreto prefettizio, decreto i cui estremi devono essere indicati sul verbale stesso. Anche qui, in caso contrario, la contravvenzione è illegittima.

La polizia deve poi dare una motivazione della mancata contestazione immediata, non potendo richiamare genericamente il decreto del Prefetto. La giurisprudenza ritiene illegittime le giustificazioni simili a quella seguente «… accertamento violazione a mezzo di apposita apparecchiatura… su veicolo in movimento… che consente la determinazione dell’illecito in tempo successivo poiché il veicolo oggetto del rilievo a distanza dal posto di accertamento e in quanto non è possibile effettuare l’inversione di marcia in tempo utile e senza creare pericolo». Tale dicitura non permette di valutare l’effettiva sussistenza dei motivi “caso per caso” come richiesto dalla Cassazione.

 

PRESENZA DEL LUOGO DELL’INFRAZIONE

Vi è l’obbligo nei verbali di indicare con certezza il luogo dell’accertamento effettuato e la distanza dall’apparecchiatura di controllo. Le foto che riproducono il veicolo oggetto di accertamento devono dimostrare senza dubbio che il medesimo transitava a brevissima distanza dall’apparecchiatura di controllo. Tale obbligo serve per dare la possibilità all’automobilista di difendersi. Diversamente, il verbale è illegittimo in quanto incompleto.

ANNULLAMENTO DEI VERBALI

Precisiamo, infine, che sono sempre più numerosi i giudici che annullano le multe effettuate dallo Scout Speed e che rendono questo tipo di sistema per il rilevamento della velocità tra i meno utilizzati in Italia.

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” - 5 agosto 2022


martedì 2 agosto 2022

20 vittime sulla Statale 106 nel 2022: ma nel Consiglio dei Ministri di ieri c'è una sorpresa

 

10 in provincia di Cosenza, 3 in provincia di Reggio e di Catanzaro e 4 in provincia di Crotone

20 VITTIME SULLA STATALE 106 NEL 2022: MA NEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI IERI C’È UNA SORPRESA

UN BILANCIO CHE RISCHIA DI AUMENTARE A CAUSA DEI FERITI CHE VERSANO IN GRAVI CONDIZIONI E DELL’IMMINENTE AUMENTO DEL TRAFFICO SULLA “STRADA DELLA MORTE” DOVUTO AGLI ESODI ESTIVI

 

20 vittime sulla “strada della morte” dall’1 gennaio fino ad oggi. 3 in provincia di Reggio Calabria, 3 in provincia di Catanzaro, 4 in provincia di Crotone e addirittura 10 in provincia di Cosenza con le ultime due, Giovani Gizzi (73 anni) e Anita Zuccaro (70 anni), decedute in un tragico scontro a Villapiana (CS), avvenuto tra lo svincolo di Villapiana ed il primo Tutor, ovvero, dove molti autisti assumono una maggiore velocità dei mezzi a seguito dell’imposto rallentamento.

La statistica quest’anno è impietosa: in media ogni 10 giorni c’è una vittima sulla “strada della morte”. Nella mattina di ieri due vittime mentre nel pomeriggio hanno avuto luogo i funerali di Antonio Francesco Dati (28 anni) a Torre Melissa (KR) e di Cataldo Francesco De Novaro (30 anni) a Cirò Marina (KR). Entrambe le comunità hanno dichiarato il lutto cittadino.

Così monta l’indignazione e la protesta di tanti cittadini ma soprattutto di tanti familiari come ad esempio Giovanna Rodano nonna del giovane Matteo Battaglia che scrive “Non se ne può più!” o come Isabella Belcastro che scrive “io purtroppo ho perso mio padre 36 anni fa il 17 agosto sulla statale 106 per un sorpasso azzardato in una curva e da allora non è cambiato niente. Ogni volta che sento notizie di giovani vite spezzate mi si stringe il cuore. Purtroppo i politici promettono ma non fanno niente”.

Proprio il dato sui giovani è quello che fa più male su 20 vittime sono 8 ad avere meno di 40 anni, 5 ad avere da 41 a 55 anni e le restanti 7 vittime hanno più di 56 anni. Mentre sono 5 le donne su 15 uomini. Dati drammatici che purtroppo rischiano nei prossimi giorni di peggiorare poiché negli scontri degli ultimi due giorni abbiamo diversi feriti e di questi ben 3 sono in gravissime condizioni e rischiano la vita. Senza contare che già da questo prossimo fine settimana vi sarà un grande esodo verso il sud e la “strada della morte” sarà presa d’assalto da molti turisti divenendo ancor più pericolosa.

In questo contesto il Consiglio dei Ministri (CIPESS), che si è riunito ieri in modalità videoconferenza dalla Sala Verde di Palazzo Chigi, ha approvato il Progetto definitivo dell’opera Asse viario Marche – Umbria e Quadrilatero di penetrazione per 24,4 milion di euro; ha autorizzato l’incremento dell’utilizzo diretto di risorse statali per la Metrotranvia Milano Parco Nord – Seregno per circa 258,5 milioni di euro; ha espresso parere favorevole per 34 milioni di euro, a favore del porto di Ortona; ha espresso parere favorevole per la Tangenziale di Napoli S.p.A. - Autostrada A56. Il valore degli investimenti è di 77,6 milioni di euro e il programma di manutenzione ordinaria di 125,7 milioni di euro.

Infine, c’è una sorpresa: il CIPESS ha approvato la variazione del soggetto aggiudicatore delle opere compensative relative al Parco Archeologico di Sibari e riqualifica e rotatoria tratto S.S. n. 106, rientranti nelle prescrizioni della delibera CIPE n. 103 del 28 settembre 2007 relativa all’intervento “SS 106 Jonica”. Una approvazione che ovviamente non comporta alcuna spesa.

La nostra Organizzazione di Volontariato libera è indipendente (noi operiamo solo grazie a chi liberamente dona il proprio 5x1000), in questa regione “oppressa” continuerà la sua azione di corretta informazione e di verità per i cittadini. Pertanto vogliamo rivolgere un ringraziamento ai Ministri del M5S, della Lega, del Partito Democratico e di Forza Italia e, naturalmente, a tutti i parlamentari calabresi al Governo ed al Presidente della Giunta Regionale della Calabria per questi “risultati” di cui c’è poco da essere fieri...

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” - 3 agosto 2022


Scout Speed sulla S.S.106 a Calopezzati: strumento utile per fare cassa

 

Sulla S.S.106 cosentina più strumenti di rilevamento di quelli in uso su tutte le altre strade calabresi

SCOUT SPEED SULLA S.S.106 A CALOPEZZATI: STRUMENTO UTILE PER FARE CASSA

IL COMITATO SCIENTIFICO: «QUESTI SISTEMI NON INCIDONO SUL DECREMENTO DELL’INCIDENTALITÀ E DELLA MORTALITÀ STRADALE. SINDACI INCAPACI DI LOTTARE PER UNA MODERNA E SICURA S.S.106»

 

I dati dell’ACI pubblicati lo scorso mese di dicembre nel rapporto annuale del Centro Studi e Ricerche ha messo in evidenza che seppure sulle strade italiane «le morti rapportate agli incidenti stradali sono molte di meno» questa tendenza, purtroppo, non riguarda la «Statale 106 “Jonica” in Calabria che invece fa registrare incidenti e decessi in percentuale più alti rispetto al resto d’Italia nonostante vi sia stata comunque una diminuzione sia di incidenti (-37%), che di morti (-28%) per via delle diverse restrizioni dovute al covid-19».

I dati dell’ACI pongono, quindi, la strada Statale 106 in Calabria, dopo tre anni di assenza, tra le strade extraurbane più pericolose d’Italia (dopo la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Monza Brianza, la SS 207 Nettunense in provincia di Latina, la SP 227 di Portofino in provincia di Genova e l’Asse interurbano di Bergamo), e mettono in evidenza che ciò è dovuto principalmente ad una «mancata attuazione di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione» ed alla «carente realizzazione di interventi di messa in sicurezza».

Infine, l’ACI fa osservare – riportiamo anche qui testualmente - «che i rilevatori di velocità, gli scout speed e le postazioni fisse per il controllo della velocità non hanno inciso in maniera significativa al decremento dell’incidentalità e della mortalità stradale». Questo dato, per quanto riguarda la Calabria, assume un valore tra i più alti del Paese e determina la quasi inutilità di questi sistemi.

Persino nella Conferenza Internazionale sulla Sicurezza Stradale dello scorso 14 giugno a Brescia è stato ribadito che questi sistemi, nella quasi totalità dei casi, non rappresentano una soluzione al problema dell'incidentalità e della mortalità stradale. In pratica è emerso quanto già ribadito dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti: «è più facile intervenire su una infrastruttura al fine di renderla più sicura che sulle singole teste delle persone che la percorrono».


A tal proposito i dati sulla Statale 106 in provincia di Cosenza sono inoppugnabili se paragonati a quelli della Statale 106 nel tratto lucano. In Basilicata rispetto al quinquennio antecedente all’ammodernamento della Statale 106 i dati rilevati nel quinquennio successivo hanno fatto rilevare una diminuzione di vittime dell’80%, una diminuzione dei feriti del 75% e una diminuzione dei sinistri del 63%.

Nella provincia di Cosenza, invece, su 14 comuni attraversati dalla Statale 106 ad oggi solo in 5 non utilizzano sistemi di rilevamento elettronico della velocità: Cassano All'Ionio, Corigliano-Rossano, Mandatoriccio, Scala Coeli e Calopezzati.

Quest’ultimo, già da ieri, ha avviato lo Scout Speed, un veicolo in movimento dotato di un sistema di rilevamento della velocità, si unisce al comune di Pietrapaola che invece effettua il rilevamento mediante una postazione fissa ed ai comuni di Cariati, Mirto-Crosia, Villapiana, Trebisacce, Amendolara, Roseto Capo Spulico, Montegiordano e Rocca Imperiale che, invece, hanno da anni attivato i Tutor.

Come è noto nel tratto di Statale 106 nella provincia di Cosenza vi sono più rilevatori elettronici di velocità che su tutte le altre strade dell’intera regione Calabria (dato, questo, che meriterebbe l’attenzione della Magistratura…). Nonostante, ciò i numeri relativi alla mortalità stradale nell’anno in corso sono semplicemente impietosi.

Sulle 18 vittime che purtroppo abbiamo avuto sulla Statale 106 nel 2022 (dall’1 gennaio fino ad oggi), quasi la metà hanno perso la vita sui circa 100 chilometri in provincia di Cosenza: Luca Laudone (19 anni), Lorenzo Manoco (37), Claudia Ferrari (56), Giacomo Angelo Belfiore (57), Pina Bastone (43), Salvatore Basile (65), Salvatore Perdichizzi (59) e Carmela Toscano (73). Le altre 10 vittime purtroppo le abbiamo avute negli altri circa 300 chilometri di Statale 106 tra Crucoli (KR), e Reggio Calabria.

Tutto ciò consente al Comitato Scientifico dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” di motivare le ragioni per le quali ormai da anni si dice contraria a questi sistemi che – numeri alla mano – non hanno contribuito in alcun modo a far diminuire l’incidentalità e la mortalità stradale ma, anzi, in alcuni casi, hanno avuto l’effetto contrario determinando negli automobilisti comportamenti scorretti nei tratti immediatamente successivi rispetto a quelli controllati da questi sistemi di rilevamento della velocità determinando addirittura un incremento dell’incidentalità e della mortalità stradale  – come è ben evidenziato nel rapporto ISTAT 2021.

Colpisce, infine, quanto i sindaci dei comuni interessati dalla Statale 106 siano stranamente interessati all’utilizzo di questi sistemi mentre non riescono in alcun modo ad agire al fine di determinare azioni sinergiche e dirimenti per ottenere la realizzazione di una moderna (e certamente più sicura) Statale 106 da Sibari fino a Reggio Calabria.

Il Comitato Scientifico resta altresì basito dall’incapacità dei sindaci di fare fronte comune anche al fine di ottenere quanto meno degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione oppure, ancora meglio, degli interventi ormai improcrastinabili di messa in sicurezza.

Sul comportamento di guida degli automobilisti – sia chiaro – noi siamo i primi a ritenere che esso sulla Statale 106 così come sulle alter strade italiane è il principale motivo dell’incidentalità e della mortalità stradale: ma per intervenire sulla testa di chi guida e percorre la “strada della morte” serve una riforma dello Stato (come ad esempio è accaduto in Francia, Svezia e Norvegia), che introduca l’educazione stradale come materia scolastica.

Non siamo d’accordo e non sosterremo mai ma, anzi, ci opponiamo a sistemi che non producono una diminuzione dell’incidentalità e della mortalità stradale e che servono, in molti casi, solo e soltanto ai comuni per fare cassa provocando danni economici ai cittadini e danni ancor più gravi al territorio.

 


 

 

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” - 2 agosto 2022