L’Associazione “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” nei giorni scorsi ha diffuso i dati relativi al Primo
Rapporto sulla Mortalità ed Incidentalità stradale in Calabria e sulla S.S.106
nel tratto cosentino. Un lavoro elaborato dal Centro Analisi e Ricerca dell’Associazione
in collaborazione con gli ingegneri civili dei trasporti Antonio Cioni e
Ortensia Tucci.
Sui dati ha espresso alcune
osservazioni Fabio Pugliese presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106” il quale dichiara che «dai dati, purtroppo, emerge
chiaramente che la S.S.106
è la strada con il più alto indice di mortalità. Basti pensare che un quinto
delle vittime della strada nel 2013 in Calabria sono sulla S.S.106. Così come
sono incredibili – continua Pugliese – i dati relativi alla S.S.106 nel tratto
cosentino dove registriamo 35 vittime dal 2010 al 2013 e 572 feriti con valori
come l’indice di Mortalità, l’indice di Lesività e l’indice di Gravità di molto
maggiori (anche più di venti volte), rispetto alla media nazionale».
«Anche gli incidenti del 2014 –
continua Pugliese – confermano che il tratto cosentino è particolarmente
pericoloso a Corigliano (dove abbiamo la frequenza incidentale più alta con 30
incidenti/anno), e Rossano (con 17 incidenti/anno). Infatti nel 2014, infatti,
abbiamo avuto cinque vittime sulla S.S.106 nel tratto cosentino e di queste tre
le abbiamo a Rossano e due a Corigliano Calabro».
«Ciò che colpisce ed indigna –
commenta Pugliese – oltre ogni misura è l’aspetto legato ai costi sociali. A causa dei sinistri avvenuti solo nel
tratto cosentino della S.S.106 dal 2010 al 2013 lo Stato paga un importo pari a
€ 80.601.060. Ci chiediamo – continua Pugliese – quante e quali
opere di messa in sicurezza della S.S.106 in provincia di Cosenza avrebbero
potuto realizzare con questa somma evitando
vittime e feriti che purtroppo, invece, abbiamo avuto».
«Dall’analisi effettuata – continua
Pugliese – si evince che sulla base della sua pericolosità la S.S.106 è un’arteria sulla
quale occorre, per diversi fattori, un intervento immediato e prioritario per
raggiungere gli obiettivi di riduzione degli incidenti stradali ed individuare
e promuovere interventi che, in relazione allo stato attuale delle conoscenze,
risultano più urgenti ed efficaci».
«Tuttavia – dichiara il
Presidente Pugliese – non credo sia possibile dare vita ad interventi immediati
e prioritari sulla S.S106 per ridurre vittime e feriti fino a quando avremo rappresentanti
delle istituzioni che sono “veloci con le parole” solo quando nei loro
comuni si verifica un incidente mortale mentre sono “terribilmente lenti con
i fatti” quando c’è da operare ed operare bene per creare quelle condizioni
tali per dare vita ad un cambiamento reale che possa portare alla messa in
sicurezza subito ed all’ammodernamento della “strada della morte”».
«Non è necessario – conclude Pugliese
– lavorare in fretta per creare le condizioni necessarie alla messa in
sicurezza e all’ammodernamento della S.S.106 ma è necessario lavorare senza
pause! Noi abbiamo voluto diffondere i dati emersi dal nostro lavoro per
informare, per documentare, per far capire ciò di cui siamo convinti, ovvero,
che – come diceva Mao Tse Tung – “la rivoluzione non si fa con gli asini”».