In queste ultime settimane il
sottoscritto è letteralmente preso d’assalto dalle innumerevoli e-mail,
telefonate ecc. di cittadini
dell’alto jonio (e non solo), che chiedono con insistenza lo stato dell’arte
sulla Nuova S.S.106 tra Sibari e Roseto.
Come tutti sanno si tratta di un lavoro di 1,5 miliardi
di euro previsto ormai nel DEF (Documento di Economia e Finanza 2015),
che ha le coperture per la realizzazione del primo stralcio (1 miliardo di
euro), e riceverà la restante parte dai 6,1 miliardi di euro che sempre nel DEF
sono stati previsti per la S.S.106
in Calabria nei prossimi tre anni.
Tutti sanno, inoltre, che questo
progetto, dopo la conferenza dei servizi aperta nel 2004 e chiusa il 28 luglio
del 2014 (dieci lunghissimi anni), è stato sottoposto al possibile ed
all’impossibile prima di approdare al CIPE nel febbraio 2015 dove langue in attesa di una banalissima
delibera che dovrà formalmente avviare un’opera storica per l’intera Calabria.
In questo clima, il sottoscritto,
non può nascondere ciò che sta accadendo… Perché
è giusto che tutti i calabresi sappiano.
Il 3° Megalotto della S.S.106 –
come ho detto – è fermo al CIPE anche perché sul progetto sono due le scuole di pensiero:
La prima: chi
– come l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ed un non
trascurabile numero di calabresi – vuole
immediatamente l’avvio dei lavori della Nuova S.S.106 tra Sibari e
Roseto poiché conosce il progetto nei minimi dettagli e ritiene che esso sia pronto
per essere realizzato in quanto ha subito già troppi ritardi ed è, inoltre, lo
stesso ed identico progetto (quindi è totalmente inalterato), concordato anche
dai sindaci dell’alto jonio in sede di conferenza dei servizi (incontri
bilaterali con Anas inclusi), dello scorso luglio;
La seconda: chi
– come alcuni ambienti vicini al nuovo Ministro Delrio – vorrebbe temporeggiare ed inviare il progetto al Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici con le scuse e le ragioni più improbabili
semplicemente per perdere tempo nella
speranza che magari possa accadere qualcosa (qualsiasi cosa!), tale da far
destinare il “malloppo” previsto per la Nuova
S.S.106 nell’alto jonio verso chissà quale altri lidi.
Quest’ultima ipotesi è senza ombra di dubbio sciagurata ma è anche
la più sensata se l’idea è quella di perdere tempo inutile (altro tempo
ancora!), togliendo ai calabresi
un’infrastruttura necessaria ed importante. Ora spiego il perché.
Tanto per cominciare in base al Decreto
legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a
lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE), l’Anas Spa – che nell’ambito dell’Opera è il Proponente – può
tranquillamente chiedere la Delibera CIPE
relativa alla Nuova S.S.106 senza
dover assolutamente ricorrere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Quindi la domanda nasce spontanea: perché farlo? E poi ancora: perché farlo
solo per la Nuova S.S.106?
Inoltre c’è un altro problema (di
carattere politico e procedurale): nel caso si optasse per questa seconda
ipotesi il neo Ministro Delrio dovrebbe chiedere al Presidente dell’Anas Spa di
inviare l’opera al C.S. dei Lavori P. Però
il Presidente dell’Anas Spa oggi è dimissionario… In più, come se non
bastasse, il Presidente del Consiglio
Matteo Renzi che va di domenica in televisione annunciando presto la nomina del
nuovo Presidente di Anas Spa è alle prese con il neo Ministro Delrio che,
proprio sulla nomina di questa figura, ha idee totalmente divergenti dal
Premier.
Pertanto anche se oggi venisse designato il nuovo Presidente Anas
Spa, date le incombenze che quest’ultimo si troverebbe sul groppone, ad oggi
dobbiamo rassegnarci all’idea che questa opera semmai venisse deciso di
inviarla al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sarà avviata non prima –
volendo essere ottimisti – del 2018. Sempre se non cade il governo, non
sarà nominato un altro nuovo Ministro alle Infrastrutture e non saranno
dirottate queste risorse altrove.
Allora quale può essere una
soluzione (se esiste…)?
Una buona soluzione potrebbe
essere la seguente: i calabresi
potrebbero, per una volta, rimboccarsi le maniche e lavorare duro,
determinandosi, per ottenere qualcosa che di fatto gli spetta.
Come?
Chiedendo ai sindaci dell’alto
jonio di fare un atto formale e di alto rilievo istituzionale: una Delibera di Giunta o,
preferibilmente di Consiglio in cui tutti i Comuni dell’alto jonio cosentino
chiedono formalmente al Governo di approvare la Delibera CIPE per
l’avvio immediato dei lavori del 3° Megalotto tra Sibari e Roseto.
Scelgano un Comune capofila che
provvede all’invio (per conto di tutti) delle Delibere al Presidente del
Consiglio ed Segretario del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(CIPE) e si determinino formalmente
ed istituzionalmente (con carta scritta), affinché si possa uscire in fretta
dalla palude in cui siamo finiti.
Anche perché una Delibera non
costa nulla… Però è un atto istituzionale e formale pesantissimo che non
lascerà di certo indifferente il Governo.
Sono certo che Giovanni Papasso,
Franco Mundo, Paolo Montalti, Antonio Carlomagno, Leonardo Valente, Salvatore
Aurelio, Antonio Ciminelli e Rosanna Mazzia dopo aver fatto tanto non si
perdano di certo in un bicchiere d’acqua….
Perché è evidente che fare è
molto più importante che non fare una Delibera….Quanto meno ci permette di non
avere dubbi rispetto al fatto che se domani qualcosa dovesse andar storto
nell’ultimo centimetro di questo difficile percorso i sindaci dell’alto jonio
potrebbero dire (senza che nessuno possa metterlo in discussione), chiaro e
forte di non aver davvero nessunissima responsabilità sull’accaduto.
Diversamente potremmo rimproverargli di aver assistito allo
spettacolo (al di là delle parole che in questa complicata vicenda
contano poco), senza aver fatto nulla.
Ora tocca a loro. Ora tocca ai sindaci: andate a prendere quello che
ci spetta se lo volete veramente!
Ing. Fabio Pugliese
Presidente “Associazione Basta
Vittime Sulla Strada Statale 106”
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