L’incidente che si è verificato ieri
sulla strada Statale 106 all'altezza del bivio di Roghudi, nell'area grecanica
della provincia di Reggio Calabria ci restituisce purtroppo altre due vittime:
i fratelli Aziz Mohamed di 49 anni e Aziz Habdel Kadez di 48 anni di
nazionalità marocchina.
I fratelli Aziz sono
rispettivamente la seconda e la terza vittima della S.S.106 nel solo mese di
novembre del corrente anno ed anche la decima e l’undicesima vittima della “strada
della morte” nel 2014, appunto, dopo Vincenzo Fiorita di 68 anni (deceduto l’1
febbraio 2014 a Strongoli in provincia di Crotone), Egidio Aloisio di 19 anni
(deceduto il 23 febbraio 2014 a Rossano in provincia di Cosenza), Nicola Reda
di 28 anni (deceduto l’11 luglio 2014 a Guardavalle in provincia di Catanzaro),
Pasquale Pastore di 71 anni (deceduto il 2 agosto 2014 a Cassano All'Ionio in
provincia di Cosenza), Spina Aldo di 59 anni (deceduto il 3 agosto 2014 a
Corigliano Calabro in provincia di Cosenza), Bruno Lepori di 45 anni (deceduto
il 15 agosto 2014 a Crotone), Silvana Catania di 49 anni (deceduta il 24 agosto
2014 a Crotone), Adrian Bodgan di 24 anni (deceduta il 5 settembre 2014 a Isola
di Capo Rizzuto in provincia di Crotone), Ion Stelea di 46 anni (deceduto il 14
novemnre 2014 a Rossano), Aziz Mohamed di 49 anni e Aziz Habdel Kadez, di 48
anni (deceduti ieri a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria).
Questo tragico incidente,
inoltre, ci permette di affermare che anche nel 2014 in Calabria si muore nell’intera
S.S.106 essendo 4 le vittime nella provincia di Cosenza, 4 nella provincia di
Crotone, una in quella di Catanzaro ed ora 2 nella provincia di Reggio.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende, quindi,
manifestare sentimenti di cordoglio e di vicinanza alla famiglia delle vittime
ed insieme intende denunciare con ancora più indignazione lo stato comatoso in
cui versa una delle strade più pericolose ed obsolete d'Europa. Stigmatizziamo,
inoltre, l'indifferenza generale delle istituzioni (e non solo), rispetto
a quanto accade da sempre sulla tristemente nota "strada della morte".
È incredibile che ancora oggi nulla cambia affinché
possano nascere i presupposti per una nuova strada, più sicura e moderna.
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