Il Comitato Scientifico riporta
quanto scritto nel parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
NUOVA S.S.106 SIBARI-CO-RO: UN'AUTOSTRADA SOSPESA TRA INSICUREZZA
E RISCHIO
IN CASO DI ALLUVIONE EMERGE CHE LE GRAVI CARENZE
IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE METTONO A RISCHIO LA NUOVA STRADA ED IL TERRITORIO
Il Comitato Scientifico dell’Organizzazione di Volontariato
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è rimasta colpita dal post pubblicato su
Facebook nella giornata di ieri dall’Ing. Cataldo Capalbo il quale ha posto una
questione: “Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro: galleria artificiale "Rossano"
avente una lunghezza di 1395 metri. Cosa succederebbe in caso di alluvione? Gli
utenti in transito si salverebbero?”.
È evidente che l’Ing. Capalbo
ha posto in modo opportuno e tempestivo tale quesito a seguito della strage che
ha colpito la città di Valencia in Spagna a seguito di un evento alluvionale
provocando oltre 200 vittime e oltre 1.000 dispersi.
Al fine di poter
rispondere all’importante quesito posto dall’Ing. Capalbo il Comitato
Scientifico ha ritenuto opportuno utilizzare il parere che il Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici ha dato sulla Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro nella
sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici e Idraulici.
Per quanto riguarda la
stima delle piogge nel parere si evince che seppure le piogge molto intense sono state ben
stimate ciò non è avvenuto per le piogge molto intense e prolungate e per
le piogge brevi e molto forti che possono causare danni improvvisi.
Per capire quanta acqua
può scorrere nei fiumi è stato tenuto conto della presenza della diga di Cecita, che può
trattenere una grande quantità d'acqua e quindi influenzare le piene a valle ma
solo per il Crati e il Coscile è stato utilizzato un metodo complesso e accurato,
che tiene conto anche dei dati storici sulle piene, per tutti gli altri
fiumi ciò non è stato fatto.
Le regole per costruire i
ponti non sono sempre state rispettate: in particolare per quanto riguarda la loro distanza
dagli argini e la loro resistenza alle piene dei fiumi. Sono stati
rilevati problemi con la distanza dei ponti dagli argini: i ponti
dovrebbero essere costruiti a una certa distanza dagli argini per evitare che
vengano danneggiati dalle piene. Inoltre, le pile dei ponti (le parti che
sostengono il ponte), dovrebbero essere abbastanza distanti tra loro e dagli
argini per garantire la sicurezza. Nel parere è stato chiarito che gli
argini non sempre sono a norma: gli argini, cioè le strutture che
impediscono ai fiumi di esondare, devono essere costruiti in modo da resistere
alle piene più forti. In alcuni casi, gli argini previsti nel progetto non sono
abbastanza robusti e devono essere rinforzati.
Il Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici ha fatto rilevare che le pile dei ponti previste nel progetto possono
erodersi: la
parte dei ponti che poggia sul fondo del fiume (le pile) può essere erosa
dall'acqua, specialmente durante le piene. Non è stato calcolato il
fenomeno dell’erosione: per progettare un ponte sicuro, è necessario
stimare quanto le pile potrebbero erodersi nel tempo. I tombini non
rispettano le regole: i tombini, ovvero le aperture nel terreno che
permettono all'acqua di defluire, devono essere costruiti secondo precise norme
tecniche e ciò, nel progetto non avviene.
Quanto emerge dall’attenta
lettura del parere nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici ed Idraulici
consente al Comitato Scientifico di ritenere il progetto in esame certamente
poco sicuro. Ricordiamo, altresì, che al fine di poter superare il procedimento
di verifica e validazione previsto dal quadro normativo applicabile, dovrà
rispettare tutte le prescrizioni espresse dal Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici al fine di superare la verifica di ottemperanza in sede di redazione
del progetto definitivo esecutivo.
Resta il rammarico per non
aver consentito al territorio di poter partecipare alla redazione del progetto
al fine di consentire anche a tanti tecnici preparati, come l’Ing. Capalbo, di
poter contribuire alla stesura di un progetto migliore di quello così tanto
lacunoso, purtroppo, realizzato.
Infine, il Comitato
Scientifico tiene a sottolineare che i problemi relativi agli aspetti Idrologici
e Idraulici rilevati sul progetto della Sibari – Co-Ro non interessano il
progetto oggi in fase di realizzazione del 3° Megalotto e neanche quello di
prossimo realizzazione tra Crotone e Catanzaro essendo entrambi posti in
quota (sono in collina), esattamente come lo è il progetto del Megalotto 8 già
approvato dai consigli comunali degli ex comuni di Corigliano e Rossano ed
ampiamente condiviso con il territorio.
Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada
Statale 106” – 4 novembre 2024
0 commenti:
Posta un commento