QUARTA LETTERA APERTA AI
CALABRESI: NON PARTECIPIAMO ALLA VITA DEMOCRATICA DI UNO STATO ASSASSINO! NO
S.S.106, NO VOTO!
di Fabio Pugliese, Presidente
dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
L’impietoso rapporto della
Confcommercio sulla dotazione infrastrutturale, vede l’Italia al 17° posto in Europa
mentre la Calabria
è al 211° posto staccata – addirittura! – da 167 posizioni dalla Lombardia che
è al 44° posto. Tutto ciò – afferma Confcommercio – ha delle conseguenze sull’inefficienza
logistica: se la Calabria
avesse avuto una rete infrastrutturale più consona insieme alle altre regioni
del Mezzogiorno e, quindi, se l’Italia avesse avuto ad esempio lo stesso indice
Lpi (logistic performance index), della Germania dello scorso anno, avrebbe
avuto 42 miliardi di euro in più sul PIL (prodotto interno lordo).
Nella scorsa settimana è stata
presentata una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio
da parte dei senatori Molinari, Caridi, Vacciano, Pepe, Bencini, Simeoni e
Mastrangeli. Nella interrogazione i senatori evidenziano come l’attuale Governo
abbia deciso “in Calabria, delle 68 opere
previste nel DEF 2014” di confermarne nel DEF 2015 “soltanto 3, 2 ricomprese nell’autostrada Salerno-Reggio Calabria (il
macrolotto 4, secondo stralcio, Rogliano-Altilia, e lo svincolo di Laureana di
Borrello) e l’altra costituita dal macrolotto 3 Sibari-Roseto capo Spulico
sulla strada statale 106 Jonica”.
Scrivono i senatori che “si è passati dalla previsione dei quasi 19
miliardi di euro di investimenti del 2014 a poco più di 1,4 miliardi previsti
su 3 sole opere per il 2015”. Gli stessi aggiungono che “il progetto esecutivo del macrolotto 3
Sibari-Roseto capo Spulico, concluso l’iter procedurale con il parere del
Consiglio superiore dei lavori pubblici del 30 luglio 2015, continua ad essere
all’attuazione del CIPE” e chiedono “di
sapere quali siano i motivi che continuano a bloccare la cantierabilità
dell’opera impedendo quei lavori di ammodernamento necessari a prevenire la
perdita di ulteriori vite umane”.
Ovviamente non possiamo che
ringraziare questi senatori per la loro prezioso operato che ci consentirà –
vogliamo sperarlo – di apprendere presto quali sono le motivazioni che il
peggior ministro alle infrastrutture della storia d’Italia illustrerà nel
merito della risposta che dovrà dare ai senatori interroganti con la speranza
che prima o poi una risposta – qualunque essa sia – possa esserci.
Certo, colpisce che
l’interrogazione sia maturata in Senato (un luogo che proprio oggi verrà finalmente
privato di molte delle sue funzioni), e non alla Camera dove i deputati contano
molto di più ma sono tutti evidentemente interessati ad altro oppure sono
impegnati a promuovere delle mozioni che sono “aria fritta”: inutili come l’operato della Santelli e di Occhiuto
che potevano essere esaltati solo da chi come Antonio Stasi è “giovane di FI” e
quindi inesperto a tal punto da non sapere che la mozione non serve a nulla e
non capisce (o peggio, ignora), che l’interrogazione avrebbe avuto ben altro
rilievo. La domanda, però è altra: ma questi “onorevoli” di cosa si occupano? A
cosa sono realmente interessati?
Per esempio i deputati calabresi
sono informati del fatto che sabato 10 ottobre intorno alle 10:00 sulla S.S.106
nei pressi di Copanello nel comune di Stalettì in provincia di Catanzaro si è
verificato un doppio impatto? Il primo riguarda un camioncino che ha perso il
controllo, forse a causa del manto stradale bagnato, finendo la sua corsa sul
guard-rail all’interno della galleria. Nei pressi della discoteca Rebus,
invece, in direzione Catanzaro, un’auto si è scontrata con un furgoncino per
cause in corso di accertamento. Per fortuna solo feriti ma certamente non
passerà inosservata una anomalia: quello che lascia rabbrividire è che gli
incidenti si registrano sempre nelle stesse due curve e chi ha di competenza la
sicurezza della strada o fa finta di non capire la gravità della situazione
oppure non la comprende proprio.
Eppure circa un mese fa, proprio
in quelle due curve, abbiamo assistito all’incidente mortale nel quale ha perso
la vita un giovane regista catanzarese poco più che quarantenne. C’è forse da
rivedere il manto autostradale? Bisogna intervenire con un asfalto
sdrucciolevole e relativa pulizia dei bordi della strada? Sono a conoscenza, i
nostri parlamentari, del fatto che in quelle curve sono molti quelli che
purtroppo hanno perso la vita in un “incidente”?
Ed ancora: i deputati calabresi
sono a conoscenza dell’ennesima vittima della S.S.106 in Calabria? Sanno,
costoro, che Giampiero Scalercio, carabiniere di 50 anni in servizio presso la Stazione di Cirò Marina,
è deceduto dopo 19 giorni trascorsi in ospedale a lottare per sopravvivere e
per ritornare a casa dove ad attenderlo c’era una moglie e due figli di 27 e 24
anni?
Giampiero ritornerà a casa domani
mattina ma solo per dare ai propri cari l’ultimo saluto.
Domani a Cirò Marina avranno
luogo i funerali del militare che è la ventesima vittima della S.S.106 in
Calabria dall’1 gennaio 2015 dopo Claudio Modafferi (di 33 anni), Giuseppe
Alosa (60 anni), Maddalena Bandi (72 anni) ,Matteo Brigandì (38), Giuseppe
Leonardo Farini (47), Sing Jaswinder (36) Antonio Pugliese (24), Paolo Foti
(59), Ilaria Geremicca (22), Maria Grillone (61), Francesco Paparo (24),
Giovanni Zappavigna (57), Malena Simona (45), Nicastro Maria (81), Grasso
Caterina (93), Malena Giuseppe (79), Luigi Caliò (90), Giuseppe Petitto (45) e
Gaetano Aiello (80). Una vittima ogni 14 giorni.
Allora è fondamentale onorare
anche la memoria dell’ultima vittima dell’ennesimo tragico incidente sulla
S.S.106 decidendo, con vigore ancora più intenso, nella nostra battaglia di
civiltà “NO S.S.106 – NO VOTO”: affinché il numero maggiore di calabresi possa
decidere liberamente di non votare per le elezioni governative.
Non sussistano in Calabria le
condizioni per partecipare alla vita democratica di uno Stato assassino che
uccide i calabresi sulla S.S.106 tramite l’indifferenza, l’irresponsabilità e
l’incapacità di agire per porre un rimedio concreto alla più grande Strage di
Stato della storia italiana attuando un programma serio e determinato di
ammodernamento e messa in sicurezza della “strada della morte”.
No S.S.106 – No
Voto!
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