La "strada della morte" in Calabria...

La S.S. 106 in calabrese, dal '96 ad oggi con oltre 600 vittime e circa 24.000 feriti costituisce la più grande strage di Stato dell'Italia repubblicana.

Una strada rimasta ferma nel passato.

La strada Statale 106 ionica è stata concepita negli '20 dal fascismo: da allora è rimasta grosso modo invariata!

Sui guard-rail cippi funerei ovunque!

Come un ricordo indelebile che non si può scordare, come un monito a chi resta affinchè qualcosa possa cambiare!

Una strada che impedisce il progresso.

Sulla strada dello sviluppo la S.S. 106 da sempre costituisce per la Calabria un divieto, un impedimento!

Onorare la memoria delle vittime...

L'Ammodernamento della S.S. 106 in Calabria mai come oggi è necessario soprattutto per onorare la memoria delle tante, troppe vittime...

domenica 6 luglio 2025

Sulla S.S.106 un'Opera per spezzare il silenzio: gabbiani di luce per Francesco e tutte le vittime della S.S.106 [FOTO]

Inaugurata sul lungomare di Monasterace l’opera “L’Amore che non muore”

SULLA S.S.106, UN’OPERA PER SPEZZARE IL SILENZIO: GABBIANI DI LUCE PER FRANCESCO E TUTTE LE VITTIME DELLA SS106 [FOTO]

25 GABBIANI IN ACCIAIO TAGLIATO A MANO SI ALZANO IN VOLO PER RACCONTARE, ATTRAVERSO L’ARTE, IL DOLORE DI UNA COMUNITÀ E LA SPERANZA CHE LA TRAGEDIA NON SI RIPETA MAI PIÙ

Monasterace, 6 luglio 2025 – C’è un momento in cui il dolore si fa luce. Un istante in cui la memoria diventa arte. E dove le lacrime si trasformano in gabbiani. È accaduto ieri sera, sul lungomare di Monasterace, durante l’inaugurazione dell’Opera d’Arte “L’Amore che non muore”, dedicata a Francesco “Ciccio” Paparo e a tutte le vittime della famigerata Strada Statale 106.

Davanti a un pubblico numeroso e commosso, nonostante il caldo soffocante, è stata svelata un’opera unica in Calabria, capace di parlare al cuore. Un lavoro straordinario del Maestro Antonio La Gamba, realizzato in acciaio satinato tagliato a mano al plasma: 25 gabbiani che si librano in volo, simbolo di vite spezzate troppo presto, ma anche di una spiritualità che continua a vivere oltre il dolore.

A prendere la parola, il Sindaco Carlo Murdolo, che ha richiamato tutti a un impegno urgente e necessario: da una parte, pretendere infrastrutture moderne e sicure, a partire dalla Statale 106, e dall’altra, guidare con responsabilità e consapevolezza.

Poi, il momento forse più toccante: lo zio di Francesco, Andrea Anania, ha parlato con il cuore in mano, lanciando un appello vibrante, soprattutto ai giovani: «Anche a distanza di 10 anni, il dolore di una perdita è un dolore troppo grande. Che quest’opera sia per voi uno specchio di bellezza e riflessione, un monito a non abbassare mai la soglia dell’attenzione quando siete alla guida».

Nel corso della serata, Anania è stato nominato Socio Onorario dell’Organizzazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”. La motivazione è stata letta dall’Assessore di Caulonia Maria Campisi, mentre la consegna simbolica della maglia è avvenuta per mano del Sindaco Murdolo.

A chiudere la cerimonia, le parole cariche di emozione dell’Ing. Fabio Pugliese, Direttore Operativo dell’Organizzazione che ha ricordato Francesco Paparo, per tutti “Ciccio”, un ragazzo brillante, esemplare, profondamente amato dalla sua comunità ed apprezzato e conosciuto nel territorio.

«Quest’opera mi ha toccato profondamente» – ha dichiarato il Direttore Operativo Ing. Fabio Pugliese. «Per anni ho visto corpi senza vita strappati alle lamiere contorte della SS106. Vedere quelle stesse lamiere trasformarsi in gabbiani è un’immagine potentissima: è la speranza che portiamo nel cuore, che queste tragedie possano davvero finire. Una volta per tutte».

L’arte non restituisce ciò che si è perso. Ma può tenere viva la memoria, scuotere le coscienze, e trasformare il dolore in impegno. “L’Amore che non muore” non è solo un monumento. È una promessa.

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”























venerdì 4 luglio 2025

Domani l'inaugurazione dell'Opera dedicata a Francesco Paparo ed a tutte le vittime della Statale 106

 

“L’Amore che non muore”, la scultura per non dimenticare, per dare voce al dolore e alla speranza

DOMANI L’INAUGURAZIONE DELL’OPERA DEDICA A FRANCESCO PAPARO ED A TUTTE LE VITTIME DELLA STATALE 106

PROMOSSA DALL’ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO “BASTA VITTIME SULLA STRADA STATALE 106”, L’INIZIATIVA COINVOLGE LA COMUNITÀ, LA FAMIGLIA PAPARO – D’ACQUA E IL COMUNE DI MONASTERACE. PRESENTE IL MAESTRO SCULTORE ANTONIO LA GAMBA.

Monasterace, 5 luglio 2025 – Domani, sabato 5 luglio, alle ore 18:30, sul lungomare di Monasterace (RC), sarà inaugurata l’opera “L’Amore che non muore”, realizzata dal Maestro Scultore Antonio La Gamba, per ricordare Ciccio Paparo, scomparso tragicamente a soli 24 anni in un incidente sulla SS106 il 21 giugno 2015, e tutte le vittime della tristemente nota “strada della morte” in Calabria.

L’evento è stato fortemente voluto dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, in collaborazione con la Famiglia Paparo – D’Acqua e l’Amministrazione Comunale di Monasterace, a dieci anni esatti dalla scomparsa di Ciccio.

L’opera, dal forte valore simbolico e civile, vuole essere un monito per non dimenticare, ma anche un segno concreto di speranza e impegno per il futuro, rivolto soprattutto alle nuove generazioni. Un messaggio che supera il dolore e diventa memoria attiva.

All’inaugurazione parteciperanno il Sindaco di Monasterace, Dott. Carlo Murdolo, il Direttore Operativo dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, Ing. Fabio Pugliese, il Maestro Antonio La Gamba, autore dell’opera, e Don Antonio Magnoli, sacerdote di Monasterace, che accompagnerà il momento con una benedizione. L’evento sarà arricchito da intermezzi musicali ed è aperto a tutta la cittadinanza, associazioni, istituzioni e realtà sociali del territorio.

«L’iniziativa di domani – dichiara il Direttore Operativo Ing. Fabio Pugliese – non è solo un momento per fare memoria e per ricordare Ciccio Paparo insieme a tutte le vittime della Statale 106, ma sarà anche un’occasione per riflettere e, soprattutto, per dare un segno di speranza. “L’Amore che non muore” è esattamente il sentimento che lega chi ha perso la vita sulla famigerata “strada della morte” ai loro familiari. È l’impegno che ogni cittadino deve assumere per viaggiare in sicurezza, ed è il simbolo di una battaglia civile che la nostra organizzazione porta avanti da oltre dieci anni per ottenere una Statale 106 moderna e sicura. Auspico – conclude – una grande partecipazione a un’iniziativa centrale per la Locride e per l’intera Calabria.»

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

mercoledì 2 luglio 2025

La "Curva della morte" continua a uccidere sulla Statale 106


Strage annunciata alla chilometrica 328+900 della Statale 106 a Corigliano-Rossano

LA “CURVA DELLA MORTE” CONTINUA A UCCIDERE SULLA STATALE 106

L’ORGANIZZAZIONE “BASTA VITTIME” CHIEDE INTERVENTI IMMEDIATI ALL’ANAS

Corigliano-Rossano, 2 luglio 2025 – Con una formale e durissima segnalazione trasmessa oggi via PEC a tutte le autorità competenti – dalla Struttura Territoriale di Anas Spa in Calabria alla Direzione Generale, dal Commissario Straordinario per la S.S.106 alla Procura della Repubblica, dalla Prefettura di Cosenza fino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha chiesto un immediato intervento tecnico e risolutivo sul tratto al km 328+900 della famigerata Statale 106 “Jonica”, teatro di una lunga e inaccettabile scia di sangue.

In quello stesso punto – ribattezzato ormai da tutto il territorio come la “curva della morte” – in poco più di un anno hanno perso la vita tre persone: il 28 giugno 2025, Gaetano Ruffo, 17 anni appena, morto sul colpo; il 12 agosto 2024, Umberto Graziano, 39 anni, deceduto in ospedale dopo ore di agonia; il 16 maggio 2024, Maria Rosa Boccuti, 40 anni, travolta da un’auto impazzita che ha invaso la corsia opposta dopo aver perso il controllo nella curva maledetta.

Tre famiglie devastate, tre comunità straziate, un solo tratto di strada dove – tragicamente – tutto si ripete. Oltra alla paura che quanto purtroppo già accaduto possa ripetersi generando dolore e sconforto.

«È ormai lecito e doveroso porsi una domanda netta e ineludibile: perché sempre lì? Perché sempre nello stesso punto?», si legge nella segnalazione inviata dall’Organizzazione. «È inaccettabile continuare a tacere di fronte a una costante mortale che grida vendetta e chiede risposte: il silenzio è complicità, l’inazione è colpevole.»

Secondo l’ipotesi già formulata dal Comitato Scientifico dell’Organizzazione, la realizzazione della rotatoria di Aranceto – che a quanto percorrono la Statale 106 da nord verso sud impone un rallentamento seguito da una brusca accelerazione – potrebbe contribuire alla perdita di controllo dei veicoli in un punto dove la curva è a gomito e a meno di 400 metri di distanza. Un’ipotesi che necessita, oggi più che mai, di una rigorosa verifica tecnica da parte di ingegneri e periti qualificati.

Nel documento ufficiale, l’Associazione ha chiesto formalmente: Un sopralluogo tecnico immediato da parte di ANAS, alla presenza – ove possibile – dei rappresentanti dell’Organizzazione; L’adozione urgente di tutte le misure necessarie, anche provvisorie, per garantire la sicurezza nel tratto in questione; Una puntuale comunicazione istituzionale su ogni iniziativa che Anas intenderà assumere. Non si tratta di semplici richieste, ma di un grido di allarme che pretende ascolto, e che si fa carico del dolore e della rabbia di un’intera popolazione.

«Non è più accettabile dover contare i morti prima di agire. Non è più tollerabile voltarsi dall’altra parte. La responsabilità, quando si amministra una rete viaria, è civile, morale e giuridica. E chi oggi tace o minimizza, domani dovrà rispondere anche davanti alla legge», si legge nella parte conclusiva della segnalazione, che richiama con precisione gli articoli del Codice Civile e Penale relativi alla responsabilità per omicidio colposo, lesioni e mancata manutenzione stradale.

“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” invita tutti i cittadini, le famiglie, le associazioni e gli amministratori locali a unirsi in questa battaglia di civiltà, per evitare che la prossima tragedia sia solo questione di tempo e ringrazia il Consigliere Comunale della Città di Corigliano Rossano Antonio Uva per il suo durissimo intervento (che condividiamo), così come il Presidente del Comitato Magna Graecia Domenico Mazza per apprezzata e condivisa che vi invitiamo tutti a leggere.

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

martedì 1 luglio 2025

Un'opera d'arte per ricordare Ciccio Paparo e tutte le vittime della Statale 106

 

A dieci anni dalla scomparsa del giovane una iniziativa in ricordo delle vittime della S.S.106

UN’OPERA D’ARTE PER RICORDARE CICCIO PAPARO E TUTTE LE VITTIME DELLA STATALE 106

L’ORGANIZZAZIONE “BASTA VITTIME SULLA STRADA STATALE 106” INVITA TUTTI A PARTECIPARE

 

Monasterace, 1 luglio 2025 - Sono passati dieci anni da quel tragico 21 giugno 2015, quando Francesco Paparo, per tutti “Ciccio”, perse la vita sulla Statale 106 in un incidente stradale a Badolato. Aveva solo 24 anni.

Una ferita profonda per la sua comunità, Monasterace, che ancora oggi lo ricorda con immenso affetto. Ma anche una perdita dolorosa per la Calabria intera, che in Ciccio ha perso uno dei suoi figli migliori. Solare, amato, partecipe, sempre presente: il suo ricordo è rimasto vivo in ogni cuore.

A rendergli onore, in questi dieci anni, sono stati gesti sinceri e pieni di amore: la fiaccolata del 19 agosto 2015, l’intitolazione del Club Juventus di Monasterace, i tantissimi cittadini che, ogni 21 giugno, ci chiedono di ricordarne l’anniversario in un pensiero collettivo davvero speciale.

Ed è proprio da questo sentimento condiviso che nasce oggi una nuova iniziativa di memoria e speranza: l’intitolazione di un’opera d’arte a Ciccio Paparo e a tutte le vittime della Statale 106, promossa dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”.

L’opera, realizzata dal Maestro Antonio La Gamba, sarà collocata in uno dei luoghi più significativi della città: il lungomare di Monasterace, grazie alla disponibilità e alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale, che ha accolto con convinzione la proposta.

Sabato 5 luglio alle ore 18:30, si terrà l’inaugurazione ufficiale.
Sarà un momento intimo e profondo. Un abbraccio collettivo. Un’occasione per ricordare. Per fare memoria. Per trasformare il dolore in impegno.

Ricorderemo Ciccio, e insieme a lui le tante, troppe vittime della famigerata Statale 106, quella “strada della morte” che in Calabria continua a spezzare vite nel silenzio e nella disattenzione di troppe istituzioni.

Ma sarà anche un momento per guardare avanti. Per rinnovare le nostre speranze, per gridare insieme che la sicurezza non è un privilegio, ma un diritto.

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” invita tutta la comunità regionale a partecipare a un evento che è memoria viva, impegno civile, battaglia di giustizia. Un momento per condividere il dolore di una famiglia e la forza di una comunità, ma anche per unirci in un grido di civiltà:

“Basta vittime sulla strada Statale 106.”

Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”