sabato 27 dicembre 2014

Pugliese: «La rivoluzione sulla S.S.106 non si fa con gli Asini»




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nei giorni scorsi ha diffuso i dati relativi al Primo Rapporto sulla Mortalità ed Incidentalità stradale in Calabria e sulla S.S.106 nel tratto cosentino. Un lavoro elaborato dal Centro Analisi e Ricerca dell’Associazione in collaborazione con gli ingegneri civili dei trasporti Antonio Cioni e Ortensia Tucci.

Sui dati ha espresso alcune osservazioni Fabio Pugliese presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” il quale dichiara che «dai dati, purtroppo, emerge chiaramente che la S.S.106 è la strada con il più alto indice di mortalità. Basti pensare che un quinto delle vittime della strada nel 2013 in Calabria sono sulla S.S.106. Così come sono incredibili – continua Pugliese – i dati relativi alla S.S.106 nel tratto cosentino dove registriamo 35 vittime dal 2010 al 2013 e 572 feriti con valori come l’indice di Mortalità, l’indice di Lesività e l’indice di Gravità di molto maggiori (anche più di venti volte), rispetto alla media nazionale».

«Anche gli incidenti del 2014 – continua Pugliese – confermano che il tratto cosentino è particolarmente pericoloso a Corigliano (dove abbiamo la frequenza incidentale più alta con 30 incidenti/anno), e Rossano (con 17 incidenti/anno). Infatti nel 2014, infatti, abbiamo avuto cinque vittime sulla S.S.106 nel tratto cosentino e di queste tre le abbiamo a Rossano e due a Corigliano Calabro».

«Ciò che colpisce ed indigna – commenta Pugliese – oltre ogni misura è l’aspetto legato ai costi sociali. A causa dei sinistri avvenuti solo nel tratto cosentino della S.S.106 dal 2010 al 2013 lo Stato paga un importo pari a € 80.601.060. Ci chiediamo – continua Pugliese – quante e quali opere di messa in sicurezza della S.S.106 in provincia di Cosenza avrebbero potuto realizzare con questa somma evitando vittime e feriti che purtroppo, invece, abbiamo avuto».

«Dall’analisi effettuata – continua Pugliese – si evince che sulla base della sua pericolosità la S.S.106 è un’arteria sulla quale occorre, per diversi fattori, un intervento immediato e prioritario per raggiungere gli obiettivi di riduzione degli incidenti stradali ed individuare e promuovere interventi che, in relazione allo stato attuale delle conoscenze, risultano più urgenti ed efficaci».

«Tuttavia – dichiara il Presidente Pugliese – non credo sia possibile dare vita ad interventi immediati e prioritari sulla S.S106 per ridurre vittime e feriti fino a quando avremo rappresentanti delle istituzioni che sono “veloci con le parole” solo quando nei loro comuni si verifica un incidente mortale mentre sono “terribilmente lenti con i fatti” quando c’è da operare ed operare bene per creare quelle condizioni tali per dare vita ad un cambiamento reale che possa portare alla messa in sicurezza subito ed all’ammodernamento della “strada della morte”».

«Non è necessario – conclude Pugliese – lavorare in fretta per creare le condizioni necessarie alla messa in sicurezza e all’ammodernamento della S.S.106 ma è necessario lavorare senza pause! Noi abbiamo voluto diffondere i dati emersi dal nostro lavoro per informare, per documentare, per far capire ciò di cui siamo convinti, ovvero, che – come diceva Mao Tse Tung – “la rivoluzione non si fa con gli asini”».

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