martedì 4 agosto 2015

Pugliese: «L’inerzia della burocrazia sulla Nuova S.S.106 è causa dell’incidente di Villapiana»




PUGLIESE A TG1: L’INCIDENTE DI OGGI A VILLAPIANA È CAUSA DELL’INERZIA DELLA BUROCRAZIA ITALIANA INCAPACE DI AVVIARE LA NUOVA S.S.106 NELL’ALTO JONIO, DEI PARLAMENTARI CALABRESI A ROMA CHE NON OTTENGONO RISULTATI CONCRETI ANCHE MINIMI E DEI CITTADINI DELL’ALTO JONIO INDIFFERENTI AI PROBLEMI SULLA SICUREZZA STRADALE E SULLA MOBILITÀ.

«L’incidente gravissimo avvenuto questa mattina a Villapiana ha delle chiarissime responsabilità che sono riferibili solo e soltanto all’inerzia di una burocrazia che è incapace di far fronte ai reali, seri ed urgenti interessi generali quali ad esempio i lavori per il 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto, 1,5 miliardi di euro già pronti per essere investiti su una strada moderna e sicura e che, invece, per chissà quale motivo non partono».

È quanto dichiarato oggi in una intervista alla RAI poi trasmessa al TG1 sul canale nazionale dall’Ing. Fabio Pugliese Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 dopo il gravissimo incidente di questa mattina sulla S.S.106 a Villapiana che ha visto lo scontro tra una autoambulanza ed un autoarticolato causando 3 vittime di cui una, pare essere in gravi condizioni.

«Ritengo che sia inammissibile – dichiara Pugliese – anche dopo il rapporto Svimez che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sostenga “il piano per il sud” dopo aver preso in giro i calabresi con la fantomatica “cabina di regia per la Calabria” se poi lo stesso Governo non riesce ad investire i soldi che già sono pronti sulla famigerata “strada della morte”».

«Per non parlare – continua Pugliese – dei parlamentari calabresi a Roma che non sono capaci in nessun modo di interloquire con il Ministro alle Infrastrutture Delrio per portare “a casa” il 3° Megalotto della S.S.106, un risultato anche minimo e, se vogliamo, ridicolo: l’avvio di un progetto perfetto e fondamentale per la sicurezza stradale e la mobilità che è già finanziato e deve solo essere avviato peraltro al più presto!»

«Voglio altresì ribadire – conclude Pugliese – che il silenzio assordante del popolo dell’Alto Jonio in merito a queste vicende non è più tollerabile: manca una coscienza collettiva e soprattutto la volontà di quel popolo di capire che questa strada non è loro ma è di tutta la regione e, soprattutto, di capire che senza azioni eclatanti non si potrà ottenere mai nulla!»

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