lunedì 9 novembre 2015

3° Megalotto della S.S.106: sconfitta devastante per la Calabria, con questo Pd era inevitabile



È ormai chiaramente delineato il quadro drammatico con il quale il Presidente dell’Anas Spa (nominato da Renzi in persona), ha deciso ed attuato con intelligenza e cinismo la fine del progetto del 3° Megalotto della S.S.106 nell’alto jonio. Il neo presidente amministratore dell’Anas Spa Gian Vittorio Armani, “telecomandato” dal Presidente del Consiglio in persona, ha infatti ormai deciso che essendo disponibili sull’opera solo 960 milioni di euro dei 1.460 necessari si dovrà realizzare un nuovo progetto che sia in linea con le risorse attuali.

Ovviamente questa è pura fantascienza. È evidente che una riprogettazione costerebbe almeno 6 anni, la riapertura della conferenza dei servizi e, soprattutto, sancirebbe la definitiva soppressione di un’opera i cui fondi attualmente disponibili (960 milioni), non solo sono già pronti da tempo ma da tempo sono pronti a finire in parte in altre opere del Nord Italia ed in parte nelle tasche del contrante generale Astaldi-Impregiro che senza fare nulla incasserebbe per la legge obiettivo la grassa penale di un bando vinto e mai realizzato.

A tal proposito l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ricordare che nel 2013 proprio il contraente Generale Astaldi-Impregiro presentò ad Anas Spa un progetto per la nuova S.S.106 nell’alto jonio di 1.060 milioni di euro. Solo 100 milioni di euro più costosa dei fondi attualmente disponibili.

A seguito della presentazione del progetto e della successiva pubblicazione online sul sito web del Ministero all’Ambiente sullo stesso pervenivano delle osservazioni che furono denunciale solo e soltanto dalla Nostra Associazione che chiarì come esse fossero strumentali. Il 100% delle osservazioni, infatti, presentavano al massimo 5 formati, gli stessi ed identici contenuti ed, inoltre, pervenivano al 73% da persone non residenti e non aventi proprietà nell’alto jonio e, come se non bastasse, di questi il 68% erano tutti turisti di Ferrara.

Tali osservazioni – sulla quale dovrebbe indagare la procura della repubblica come ha giustamente proposto il segretario della CGIL Angelo Sposato nella conferenza stampa di venerdì 6 novembre a Roseto – hanno avuto il “merito” di far aumentare i costi dell’opera che da 1.060 milioni è passata a 1.460.

Se il Governo Renzi che “manovra i fili” dell’Anas Spa e di Gian Vittorio Armani avesse davvero una volontà politica chiara nel voler ammodernare il 3° Megalotto della S.S.106 avrebbe inserito nella legge di Stabilità presentata a suon di trombe neanche 15 giorni fa inserito i 500 milioni che mancano per l’opera. Oppure avrebbe più semplicemente imposto ad Anas Spa di realizzare il primo progetto presentato da 1.060 milioni di euro. O più semplicemente avrebbe imposto ad Anas Spa il rispetto delle regole e, quindi, l’avvio immediato dei cantieri per un’opera che ha già il finanziamento del primo stralcio e che è stata approvata da tutti gli Enti coinvolti nell’ambito di una Conferenza dei Servizi conclusa il 28 luglio del 2014 e, soprattutto, di un iter procedurale definitivamente concluso addirittura con il parere favorevole (e non vincolante), del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Tutto ciò, invece, non è avvenuto.

Queste le ragioni per la quali l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene che questo risultato – per come è maturato – non può che essere addebitato alla politica calabrese. Un tempo avevamo Mancini e Misasi ma oggi, a Roma, c’è davvero il nulla. Anche per questo riteniamo che un risultato di questa portata sancisce la devastante sconfitta di tutti i rappresentanti parlamentari a Roma (sempre troppo litigiosi e divisi e poco disponibili a fare squadra per difendere gli interessi generali della Calabria) ed in particolare quelli di maggioranza; del Pd calabrese inebetito dalle diatribe interne a tal punto da non riuscire ad affrontare con determinazione e serietà i problemi più importanti della Calabria ed incapace, inoltre, di dire anche una sola parola sulla S.S.106 lasciando a Nicodemo Oliverio ed a Stefania Covello la possibilità di aver promosso contro il progetto una interrogazione firmata insieme ad Ermete Realacci; della Regione Calabria che pur avendo un Presidente Oliverio che si è battuto per ottenere l’opera per come ha potuto deve rassegnarsi alla più colossale sconfitta nella storia registrata fino ad oggi da una amministrazione regionale in Calabria anche per profonde e marcate responsabilità additabili esclusivamente ai rappresentanti del Pd a Roma.

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