L’Organizzazione di Volontariato apprezza
e fa proprie le parole di Don Francesco Carlino
FERMATE QUESTA STRAGE INFINITA, METTETEVI LA MANO SULLA
COSCIENZA. SVEGLIATEVI POLITICI! BASTA CON LE PAROLE E PASSATE AI FATTI!
CALIGIURI: «SONO PAROLE DURE COME LA
PIETRA E VERE COME LA VITA CHE NOI, COME ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO, NON
POSSIAMO NON APPREZZARE, NON CONDIVIDERE E NON RENDERE NOSTRE PERCHÉ CI
APPARTENGONO»
Il Direttivo
dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha
ascoltato ed apprezzato l’omelia che ieri, il parroco padre Franceso Carlino,
ha rivolto ai fedeli presenti durante il rito funebre nella Chiesa Matrice
di Roccella Jonica, per l’ultimo saluto a Davide e Gabriele Origlia, due giovani
vittime della strada Statale 106.
Parole
che condividiamo e che proprio per queste ragioni riportiamo di seguito.
«Dio non può sostituirsi all’inefficienza
dello Stato che ha colpevolmente abbandonato al degrado le infrastrutture della
costa ionica calabrese che quanto a viabilità – e parlo dell’ormai famigerata
“strada della morte”, la 106 sulla quale hanno perso la vita Davide e Gabriele –
è rimasta tale e quale ai tempi del fascismo.
Fermate
questa strage infinita, mettetevi la mano sulla coscienza e ricordatevi
che la Calabria non è la terra da menzionare solo per i problemi della malavita
organizzata. Ricordatevi che già l’impero romano aveva capito che il progresso
di un popolo passa attraverso vie di comunicazione sicure ed efficienti.
Basta con le
parole e passate ai fatti. Da molti anni l’associazione “basta
vittime sulla strada statale 106” lo grida alle orecchie sorde di chi vuole
ignorare il problema. La nuova 106 non è un optional secondario, ma questione
di vita o di morte. Svegliatevi politici! Nessuno può lavarsi le mani
come Ponzio Pilato o, peggio, usare la 106 solo per rimpinguare le casse dei
comuni con ridicoli autovelox, installati non certo per garantire la sicurezza
dei cittadini ma per fare cassa! E questo è sciacallaggio e non ricerca della
sicurezza!
Se vogliamo davvero la sicurezza che lo Stato metta come priorità assoluta la nuova 106! Lo gridino i sindaci della costa jonica, con tutti i modi e con tutti i mezzi alle orecchie del ministro per le infrastrutture Giovannini! Uno Stato colpevolmente latitante crea convivenza sociale degradata e degradante! Non è colpa di Dio se Davide e Gabriele hanno perso la vita su quel tratto di strada, ma dell’inefficienza della politica e dello Stato!»
«Le parole di Don Francesco – dichiara
Leonardo Caligiuri – sono il risultato di quello che la comunità roccellese sta
vivendo nell’ultimo periodo: non possiamo dimenticare che oltre a Gabriele e Davide
hanno perso in sei mesi sulla Statale 106 Giusy Bruzzese, Silvestro Romeo ed
Alfredo Fregomeni. Sono parole dure come la pietra e vere come la vita che
noi, come organizzazione di volontariato, non possiamo non apprezzare, non
condividere e non rendere nostre perché ci appartengono».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale
106”- 3 Febbraio 2022
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