La "strada della morte" in Calabria...

La S.S. 106 in calabrese, dal '96 ad oggi con oltre 600 vittime e circa 24.000 feriti costituisce la più grande strage di Stato dell'Italia repubblicana.

Una strada rimasta ferma nel passato.

La strada Statale 106 ionica è stata concepita negli '20 dal fascismo: da allora è rimasta grosso modo invariata!

Sui guard-rail cippi funerei ovunque!

Come un ricordo indelebile che non si può scordare, come un monito a chi resta affinchè qualcosa possa cambiare!

Una strada che impedisce il progresso.

Sulla strada dello sviluppo la S.S. 106 da sempre costituisce per la Calabria un divieto, un impedimento!

Onorare la memoria delle vittime...

L'Ammodernamento della S.S. 106 in Calabria mai come oggi è necessario soprattutto per onorare la memoria delle tante, troppe vittime...

domenica 27 settembre 2020

Caterina, 46 anni, decima vittima nel 2020 sulla strada Statale 106


Lo sgomento dell’Associazione per l’ennesima giovane vita spezzata sulla “strada della morte”

 

CATERINA, 46 ANNI, DECIMA VITTIMA NEL 2020 SULLA STRADA STATALE 106

 

LA STRAGE CONTINUA NEL SILENZIO E NELL’INDIFFERENZA DI CHI DOVREBBE GARANTIRE SICUREZZA SULLA FAMIGERATA “STRADA DELLA MORTE”

 

 

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica con sgomento e dolore la scomparsa di Caterina Ficara di 46 anni a seguito del tragico scontro avvenuto nella notte del 26 settembre scorso sulla strada Statale 106, nel comune di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, poco distante dal luogo in cui il 18 gennaio di quest’anno ha perso la vita Alessandro Luppino di 15 anni. La donna lascia il marito Francesco e la piccola figlia Martina.

 

Caterina è la decima vittima della strada Statale 106 nel 2020 dopo Cesare Smurra di 16 anni, deceduto il 22 agosto, Leonardo Guarino di 23 anni deceduto il 16 agosto e Valentino Joseph Buonfino di 24 anni deceduto il 31 luglio entrambi in un incidente avvenuto a Montegiornado (CS), Salvatore Fiumara di 62 anni e Luigi Peluso di 31 anni, deceduti il 29 luglio a Cropani (CZ), Giacomo Capalbo di 36 anni, deceduto a Mandatoriccio (CS), il 14 giugno, Thomas Costanzo di 19 anni, deceduto a Borgia (CZ), il 12 gennaio, Salvatore Mario Orlando di 54 anni, deceduto a Bova Marina (RC), il 18 gennaio e Alessandro Luppino di 15 anni, deceduto a Casignana (RC).

 

L’Associazione intende ribadire e sottolineare che tutto ciò rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana ed intende evidenziare, inoltre, che quanto accade purtroppo da sempre sulla strada Statale 106 “Jonica” in Calabria ha delle chiare ed evidenti responsabilità politiche.

 

Il dibattito surreale e vergognoso sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto ritenuto addirittura “una priorità infrastrutturale per la Calabria” è una offesa alla memoria di tutte le vittime della strada Statale 106 e si somma al silenzio ed all’indifferenza del Governo nazionale e regionale, della classe parlamentare calabrese a Roma, delle amministrazioni locali e provinciali, delle forze sindacali. 

 

Tutti, nessuno escluso, coloro i quali rivestono ruoli istituzionali, sono moralmente responsabili dell’olocausto sulla S.S.106.

 

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” si stringe attorno alla Famiglia della vittima, ai parenti ed agli amici tutti, all’intero territorio jonico reggino a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo queste vite spezzate sull’asfalto della “strada più pericolosa d’Italia”. Noi rivendichiamo investimenti sulla strada Statale 106 affinché venga ammodernata perché costituisce da sempre l’unica priorità infrastrutturale per la Calabria dal momento che sull’asfalto letale della “strada della morte” continua la strage di vite umane! Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima tragedia di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana.

 

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 27 settembre 2020


venerdì 18 settembre 2020

Sulla S.S.106 i cittadini vivono disagi mentre la politica pensa al Ponte sullo stretto

 

L’Associazione evidenzia quanto accaduto ieri sulla S.S.106 nel crotonese ed attacca la politica

 

SULLA S.S.106 I CITTADINI VIVONO DISAGI MENTRE LA POLITICA PENSA AL PONTE SULLO STRETTO

IL PONTE SULLO STRETTO NON È UNA “PRIORITÀ” INFRASTRUTTURALE PER LA CALABRIA

 

 

 

Il Ponte sullo Stretto, fantomatica “priorità infrastrutturale” per la Calabria secondo tutte le forze politiche di governo e di opposizione nazionale e regionale ancora non c’è. Non esiste. E, quindi, non ha provocato nessun vittima e nessun ferito e neanche alcun disagio ai cittadini calabresi. La strada Statale 106, invece, solo dal ’96 ad oggi ha provocato oltre 10.500 sinistri, 25.000 feriti ed almeno 700 vittime. Mentre ieri, migliaia di cittadini, per l’ennesima volta negli ultimi mesi, in provincia di Crotone hanno dovuto subire l’ennesimo disagio indegno di un Paese civile.

 

“La strada statale 106 “Jonica” è provvisoriamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, dal km 230,500 al km 235,500, ad Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone, a causa dell’allagamento del piano viabile” – si legge nell’ennesimo laconico comunicato stampa dell’Anas Spa… A causa di una semplice pioggia, bloccata la S.S.106 addirittura in entrambe le direzioni con il traffico al deviato su strade locali mentre il personale dell’Anas Spa presente sul posto era impegnato nella pulizia del piano viabile da fango e detriti per consentire la riapertura nel più breve tempo possibile.

 

Ed i cittadini? Quelli vivevano l’ennesimo disagio a cui ormai sono abituati da decenni così come da sempre sono abituati alle solite promesse della politica “politicante” di Senatori e Deputati calabresi che garantiscono miliardi per ammodernare la Statale 106, soprattutto durante le elezioni, mentre poi, nei momenti decisivi lottano e s’impegnano per il Ponte sullo Stretto.

 

E pazienza se c’è un Rapporto (Svimez 2019) che smentisce questa idiozia sotto ogni profilo economico e non solo; pazienza se c’è un’intera regione Calabria a cui questo Ponte non servirà mai; pazienza perfino se basterebbe solo un briciolo di buon senso per capire un fatto talmente tanto ovvio da essere facilmente compreso perfino da un bambino!  

 

L’Associazione  intende ribadire ed evidenziare quanto già da sempre affermato: noi non siamo contrari alla realizzazione di questa infrastruttura ma siamo oltremodo contrariati dall’assurdità propinata dalla politica sui media da diverse settimane secondo cui il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe una “priorità infrastrutturale” per la Calabria.

 

Il Direttivo dell’Associazione pertanto intende denunciare le scelte sbagliate della politica che, ad ogni livello, sostiene la realizzazione di opere non prioritarie; non utili e non importanti per gli interessi generali della Calabria ma, semmai, atte a crea le condizioni affinché nulla cambi. Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” si continuerà a morire e si continueranno ad avere DISAGI DEGNI DI UN PAESE DEL TERZO MONDO COME QUELLI VISTI IERI NEL CROTONESE nell’indifferenza e nel silenzio di quanti oggi dovrebbero avere il coraggio di assumere scelte importanti e dirimenti affinché sia finalmente affrontata e risolta una tra le più grandi ingiustizie e disuguaglianze che caratterizzano la nostra regione.

 

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 18 Settembre 2020


lunedì 14 settembre 2020

Sulla Statale 106 si continua a morire per merito di una politica incapace ed ignorante



L’Associazione cita lo Svimez: l’unica vera priorità infrastrutturale per la Calabria è la S.S.106
SULLA STATALE 106 SI CONTINUA A MORIRE PER MERITO DI UNA POLITICA INCAPACE E IGNORANTE
IL PONTE SULLO STRETTO NON È UNA “PRIORITÀ” INFRASTRUTTURALE PER LA CALABRIA



Nelle scorse settimane, il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” aveva denunciato, con grande sgomento, la scelta trasversale di tutte le forze politiche di opposizione e di governo nazionale e regionale, di investire ingenti risorse per la realizzazione di 3Km di Ponte sullo Stretto.

L’Associazione  intende ribadire ed evidenziare quanto già da sempre affermato: noi non siamo contrari alla realizzazione di questa infrastruttura ma siamo oltremodo contrariati dall’assurdità propinata dalla politica sui media da diverse settimane secondo cui il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe una “priorità infrastrutturale” per la Calabria.

Per questa ragione, interveniamo solo oggi, dopo aver letto attentamente quanto riportato nel recente Rapporto Svimez del 2019, per affermare e denunciare l’enormità di una scelta, quella di realizzare il Ponte sullo Stretto, che non porterà alcun beneficio all’economia dell’intera Regione Calabria.

In verità il Rapporto 2019 evidenzia quanto stia aumentando il divario fra il Nord sempre più ricco di infrastrutture ed il Sud del Paese dove si tenta di realizzare nello stretto di Messina un’opera inutile sotto il profilo dello sviluppo, del lavoro e, quindi, dei benefici economici oltreché della sicurezza.

Il tentativo è semplicemente quello di nascondere la dismisura, appunto sempre più crescente, tra l’importante rete infrastrutturale del Nord del Paese e quella più debole del Sud che, in Calabria, è pressoché inesistente, realizzando un Ponte che non risolverà in modo significativo nessuno dei problemi presenti oggi nella nostra regione sotto il profilo della sicurezza, del lavoro e dello sviluppo.

Rispetto ai dati del Rapporto Svimez restiamo colpiti dall’ignoranza e dall’incapacità dell’intera classe politica calabrese che, ad ogni livello, è totalmente impreparata. Non occorrono dei luminari per comprendere che utilizzando 4 miliardi di euro per ammodernare la Statale 106 ad esempio da Sibari oppure da Reggio Calabria fino a Catanzaro si generebbe più sicurezza per gli automobilisti ma, soprattutto, più crescita economica, più lavoro, più sviluppo non solo per il territorio regionale ma per l’intero Paese!

Il Ponte sullo Stretto sarà un’opera che genererà solo una fragile apparente ripresa economica e solo per i primi anni: poi resterà il nulla insieme ai costi di manutenzione insostenibili mentre sulla S.S.106 si continuerà a morire!

Il Direttivo dell’Associazione pertanto intende denunciare le scelte sbagliate della politica che, ad ogni livello, sostiene la realizzazione di opere non prioritarie; non utili e non importanti per gli interessi generali della Calabria ma, semmai, atte a crea le condizioni affinché nulla cambi. Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” si continuerà a morire nell’indifferenza e nel silenzio di quanti oggi dovrebbero avere il coraggio di assumere scelte importanti e dirimenti affinché sia finalmente affrontata e risolta una tra le più grandi ingiustizie e disuguaglianze che caratterizzano la nostra regione.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 14 Settembre 2020

sabato 5 settembre 2020

Stiamo disonorando la memoria di tutte le vittime della Statale 106!



L’Associazione a muso duro: l’unica vera priorità infrastrutturale per la Calabria è la S.S.106
STIAMO DISONORANDO LA MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DELLA STATALE 106!
IL PONTE SULLO STRETTO NON È UNA “PRIORITÀ” INFRASTRUTTURALE PER LA CALABRIA PERCHÉ SULLA STATALE 106 DAL 1996 AD OGGI ABBIAMO AVUTO OLTRE 750 VITTIME!

ß COMUNICATO STAMPA à  


Il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” accoglie con grande sgomento la scelta del Governo, apprezzata ed avallata anche dal Ministro delle Infrastrutture, da tutte le forze politiche di opposizione e dal Presidente della Giunta regionale Jole Santelli, di investire ingenti risorse per la realizzazione di 3 chilometri di Ponte sullo Stretto.

L’Associazione  intende ribadire ed evidenziare quanto già da sempre affermato: noi non siamo contrari alla realizzazione di questa infrastruttura ma siamo oltremodo contrariati dall’assurdità propinata sui media da diverse settimane secondo cui il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe una “priorità infrastrutturale” per la Calabria.

Alla ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli che ha dichiarato di aver «istituito una commissione per capire qual è lo strumento migliore per collegare la Sicilia alla Calabria su ferro, su strada e con una pista ciclabile» così come alla Governatrice della Regione Calabria Jole Santelli secondo cui la scelta del Governo di realizzare il Ponte sullo Stretto rappresenta «una grande vittoria» ricordiamo che sui 415 chilometri di famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, dal 1996 fino ad oggi abbiamo avuto oltre 10.500 sinistri; oltre 25.500 feriti ed almeno 750 vittime.

Non serve alcuna “analisi costi-benefici” per capire un fatto ovvio: se i 4 miliardi di euro destinati alla realizzazione di 3 chilometri di Ponte sullo Stretto venissero utilizzati per l’ammodernamento della Statale 106, mediante la realizzazione di un tracciato ex novo in collina a 4 corsie con spartitraffico centrale, si potrebbero concretamente costruire almeno 200 chilometri di Nuova S.S.106.

Occorre, inoltre, ricordare che sulla Statale 106 per i prossimi anni, sono previsti solo interventi di messa in sicurezza (ovvero: rotatorie, guardrail, ecc. ecc.), che di fatto renderanno sempre più lunghi i tempi di percorrenza di una strada che, per importanza, è la seconda arteria viaria della Calabria. Provocando, in questo modo, importanti disagi alle attività che producono ed ai cittadini tutti.

Al Ministro De Micheli, alla Governatrice Jole Santelli, a tutti gli autorevoli esponenti politici che in queste ultime settimane hanno rilanciato con veemenza l’idea di investire delle risorse sul Ponte sullo Stretto affermando che questa infrastruttura rappresenta una priorità infrastrutturale per la Calabria li invitiamo a percorrere insieme a noi la Statale 106 ed a incontrare le Famiglie delle vittime!

Lo spieghino ai genitori di Grazia Cittadino deceduta a 6 anni, di Matteo Battaglia e Leonardo Gualandris deceduti a 12 anni, di Alessandro Luppino deceduto a 15 anni ed ai genitori di tutte le migliaia di vittime della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria che il Ponte sullo Stretto rappresenta per la Calabria una priorità infrastrutturale!

Il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” continuerà a denunciare questa enormità che non solo rappresenta una vergogna di Stato per una comunità regionale incapace di reagire ed interdetta di fronte all’ennesima ingiustizia e falsità ma sottolinea quanto ciò costituisca una offesa alla memoria di tutte le vittime della strada Statale 106, alle loro Famiglie ed al buon senso ed all’intelligenza di chi, come noi, lotta da sempre contro le disuguaglianze e per l’interesse generale.  


Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 05 Settembre 2020

giovedì 3 settembre 2020

Grazie alla Famiglia Smurra la vita ha vinto sulla "strada della morte"



GRAZIE ALLA FAMIGLIA SMURRA LA VITA HA VINTO SULLA “STRADA DELLA MORTE”
di Tino Marino
Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”


Ci sono due ragazzi in fin di vita. Entrambi necessitano di un trapianto di organi. Dietro questi due ragazzi c’è un mondo che soffre e che vive sospeso in un’attesa tra speranza e paura: i familiari, i parenti, gli amici ed anche i medici. Tutti sperano che possano arrivare gli organi che salveranno i loro amati. Basta fermarsi a riflettere… Basta un attimo! È facile comprendere quanto possa essere dura vivere una vita sospesa tra speranza e paura…

Sono stato assalito da una grande commozione quando ho appreso l’estremo gesto d’amore che la Famiglia di Cesare Smurra - seppur lacerata dal dolore per la scomparsa tragica e precoce del loro amato figlio - ha avuto la forza di assumere scegliendo di autorizzare l’espianto e la donazione degli organi del giovane 17enne. Ancor di più, è stata la commozione, quando ho appreso che questo gesto ha ridato la vita a due giovani ragazzi.

Il sacrificio di Cesare nasce purtroppo, anche per merito di una “strada” lacerata di croci e di sangue e segnata dall’ingiustizia e la disuguaglianza di un popolo, quello jonico calabrese, ormai rassegnato ed incapace di pretendere la fine di un olocausto che dura da sempre.

Oggi il sacrificio di Cesare ha un senso più profondo e merita una riflessione più attenta. Un organo ricevuto, pensandoci bene a fondo, è una vita. È come se una parte di Cesare vivesse ancora qui con noi attraverso due giovani ragazzi che oggi, dopo un trapianto, stanno bene. L’unica speranza per far rimanere in vita questi due ragazzi (uno di questi ha 13 anni), era una donazione di organi…

Immagino e spero che un domani questi due ragazzi possano incontrare ed abbracciare la Famiglia Smurra. Chissà se riusciranno a sentire ed incontrare in loro una parte di vita del loro amato Cesare. Chissà se riusciranno a ricevere la gratitudine e l’amore di questi due giovani che oggi vivono proprio grazie a Cesare e con Cesare….Grazie alla loro straordinaria scelta d’amore…

Per me – da poco Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – non è semplice rimanere indifferente di fronte alla scomparsa tragica di una giovane vita sulla “strada della morte”. Però questa volta, quella di Cesare, è una morte a metà… Per questo sentito il dovere di dire grazie pubblicamente alla Famiglia Smurra ma, soprattutto, invito tutti ad una riflessione su quanto è accaduto affinché scelte simili, seppur dolorose, combattute e difficili possano essere emulate in futuro, diffondendo e promuovendo quanto più possibile la donazione di organi.

L’amore infinito dei genitori di Cesare, sia chiaro, è un fatto straordinario: perché questa volta sulla strada Statale 106 non ha vinto la morte… Hanno vinto la vita e l’amore! Spero tanto che questo messaggio possa essere letto da tutti, soprattutto, i giovani: quelli a cui voglio ricordare quanto è importante il valore della vita e quanto ciò debba essere protetto e salvaguardato, in particolare, sulle strade: con il rispetto delle regole del codice della strada ed il massimo dell’attenzione e della prudenza.

03 Settembre 2020