La "strada della morte" in Calabria...

La S.S. 106 in calabrese, dal '96 ad oggi con oltre 600 vittime e circa 24.000 feriti costituisce la più grande strage di Stato dell'Italia repubblicana.

Una strada rimasta ferma nel passato.

La strada Statale 106 ionica è stata concepita negli '20 dal fascismo: da allora è rimasta grosso modo invariata!

Sui guard-rail cippi funerei ovunque!

Come un ricordo indelebile che non si può scordare, come un monito a chi resta affinchè qualcosa possa cambiare!

Una strada che impedisce il progresso.

Sulla strada dello sviluppo la S.S. 106 da sempre costituisce per la Calabria un divieto, un impedimento!

Onorare la memoria delle vittime...

L'Ammodernamento della S.S. 106 in Calabria mai come oggi è necessario soprattutto per onorare la memoria delle tante, troppe vittime...

martedì 29 settembre 2015

Al via le adesioni per la Campagna “NO S.S.106 – NO VOTO”




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ancor prima dell’inizio della Campagna “NO S.S.106 – NO VOTO” che vedrà il suo inizio appena avremo la certezza che nel prossimo CIPE di ottobre non sarà approvato il 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto rende noto che sono già dodici le Associazioni calabresi che hanno manifestato la loro adesione al nostro movimento di dissenso civile.

Non è possibile che un progetto il cui iter procedurale è iniziato nel lontanissimo 2004 sia ancora fermo al CIPE nonostante la Conferenza dei Servizi sia stata chiusa il 28 luglio del 2014; i pareri degli Enti interessati ottenuti ormai da mesi; le coperture economiche disponibili da anni; sia ancora non approvato a causa di un parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che non solo c’è, è favorevole ed è chiarissimo, ma non è neanche vincolante poiché del suddetto parere si può tranquillamente fare a meno.

Non è possibile che il Ministro Delrio, il Governo, le forze politiche in parlamento siano totalmente disinteressate al progetto a tal punto da non riuscire a superare le resistenze di qualche funzionario incompetente presente nel Ministero delle Infrastrutture.

Non è possibile che sulla “strada della morte” si continua a morire senza che nessuno faccia nulla di concreto per avviare urgentemente una adeguata messa in sicurezza ed un concreto ammodernamento che possa vedere al più presto la strada più pericolosa d’Italia a quattro corsie più spartitraffico centrale così come è in Basilicata e Puglia dove – lo ricordiamo – i sinistri sono diminuiti del 65%; i feriti del 73% ed i decessi dell’80% rispetto a quando c’era la vecchia S.S.106.

Per tutte queste ragioni l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende rivolgere un appello a tutte le Associazioni calabresi, alle forze sociali e sindacali, ai sindaci ed agli amministratori e più in generale a tutti i cittadini: chiunque vuole aiutarci ad avviare una massiccia campagna mediatica per il NO VOTO può contattarci tramite il sito www.bastavittime106.it scrivendo all’e-mail: no106novoto@bastavittime106.it.

lunedì 28 settembre 2015

NON VOTARE MAI PIÙ PER LO STATO ASSASSINO CHE UCCIDE I CALABRESI SULLA S.S.106





Nelle ultime 48 ore sulla S.S.106 in Calabria abbiamo registrato una vittima di 60 anni a Cirò Marina (Giuseppe Alosa), una giovane vittima di 33 anni a Saline Joniche (Claudio Modafferi) in uno scontro in cui peraltro sono rimaste ferite altre due donne. Inoltre, nella serata di ieri, intorno alle 19:00, sulla S.S.106 a Reggio, in località Caracciolino, si sono scontrate una Fiat Panda ed una Fiat Punto, in un tragico incidente che ha provocato due persone gravemente ferite (c’è chi ha riportato danni permanenti), e l’incubo sulla S.S.106 continua poiché un nuovo tragico incidente è avvenuto intorno alle 00:15 di questa notte passata, a Pellaro, sempre in provincia di Reggio Calabria, che ha provocato altre due persone gravemente ferite.

Negli ultimi 20 anni sulla S.S.106 hanno perso la vita oltre 650 persone. Sono 54 solo negli ultimi 3 anni dal primo gennaio 2013 fino ad oggi. Tra questi non voglio dimenticare i più giovani: Jonel Parus di 32 anni, le sorelle Valentina Fiore di 21 anni e Teresa Fiore di 25 anni; Domenico Iacino di 21 anni; Leonardo Gualandris di 12 anni, Domenico Grillo di 38 anni, Matteo Battaglia di 12 anni e Raffaele Caserta di 38 anni deceduti nel 2013; Egidio Aloisio di 19 anni, Nicola Renda di 28 anni, Adrian Bodgan di 24 anni e Andrea Mandile di 25 anni deceduti nel 2014; Matteo Brigandì di 38 anni, Sing Jaswinder di 36 anni, Antonio Pugliese di 24 anni, Ilaria Geremicca di 22 anni, Francesco Paparo di 24 anni e Claudio Modafferi di 33 anni deceduti nel 2015.

È chiaro che su ogni incidente molto dipende da un comportamento scorretto da parte degli automobilisti sulla strada. Questo aspetto, tuttavia, è vero su ogni strada del mondo. Non possiamo e non dobbiamo chiudere gli occhi sulla pericolosità della strada Statale 106 jonica in Calabria: mal concepita, inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico e soprattutto non mantenuta. Tutto ciò fa aumentare i rischi in modo esponenziale. Comportamenti di guida scorretti e pericolosità della strada concorrono tra loro nell'influenzare l’enormità dei dati che abbiamo sulla “strada della morte”. Bisogna però considerare, ed in questo bisogna essere realisti, che è più difficile intervenire sui singoli comportamenti di chi guida, visto che gli automobilisti sono milioni e purtroppo ci saranno sempre gli sprovveduti. In effetti i controlli sulla strada ci sono ed è meritorio il lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Sulla strada, invece, si può e si deve intervenire con interventi definitivi di ammodernamento e di messa in sicurezza perché ciò, anche se non risolve il problema definitivamente, lo riduce drasticamente.

Queste vittime della S.S.106 non possono e non devono passare, ancora una volta, come il frutto di un semplice incidente. Tutte queste vittime potevano e dovevano essere evitate attraverso l’impegno di tutti e soprattutto attraverso l’impegno di coloro che sono i responsabili e che non possono più nascondersi dietro alibi e giustificazioni: i lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza devono essere immediatamente cantierati. Tutti noi che usufruiamo di questa “strada della morte” abbiamo il diritto di chiedere e ottenere con immediatezza certe risposte. Questa volta le risposte non possono essere semplici impegni a provvedere ma devono diventare impegni concreti, seri e soprattutto, urgenti.

Non possiamo assistere inermi, indifferenti ed impotenti allo stallo ingiustificato ed inquietante dell’ammodernamento 3° Megalotto della S.S.106 che, concluso l’iter procedurale con il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 30 luglio scorso, non viene approvato dal CIPE che però il 6 agosto scorso ha deciso realizzare il 3° lotto costruttivo dell’opera ferroviaria del “Terzo valico dei Giovi”, con un costo di 607 milioni di euro in Liguria; di assegnare circa 76 milioni di euro per i porti di Genova, Trieste e La Spezia; di destinare al collegamento autostradale Bre.Be.Mi 260 milioni di euro; di approvare il progetto definitivo del collegamento ferroviario Arcisate-Stabio (in Lombardia), del costo aggiornato di 261 milioni di euro.

Allora io chiedo: dove sono i Deputati calabresi Franco Bruno del CD; Ferdinando Aiello, Enza Bruno Bossio, Nico Stumpo, Demetrio Battaglia, Ernesto Magorno, Nicodemo Nazzareno Oliverio, Bruno Censore, Stefania Covello, Alfredo D'Attorre e Rosy Bindi  del PD; Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela del M5S; Lorenzo Cesa dell’UdC; Jole Santelli, Rosanna Scopelliti, Dorina Bianchi, e Giuseppe Galati del PdL?

Dove sono i senatori Aiello  Piero, Bilardi Giovanni, D'Ascola Nico e Gentile Antonio dell’AP (NCD-UDC); Caridi Antonio Stefano del GAL (GS, PpI, FV, M); Lo Moro Doris e Minniti Marco del PD; Molinari Francesco del Gruppo Misto; Morra Nicola del M5S e Scilipoti Domenico del FI-PdL?

Di cosa si occupano costoro?

Perché dovremmo ritornare a votarli?

È mai possibile che l’Arch. Segnalini, un funzionario del Ministero delle Infrastrutture, impedisca che l’istruttoria del 3° Megalotto della S.S.106 non arrivi al CIPE per la sua approvazione perché il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 30 luglio scorso non è di suo gradimento e non risponde da settimane al sottoscritto che prova a contattarla per chiedere dei semplici chiarimenti?

Dov’è il Ministro Delrio e, soprattutto, dov’è la Politica che si assume la responsabilità di scelte che sono decisive e dirimenti per l’interesse generale non solo della Calabria ma dell’intero Paese?

Noi calabresi oggi viviamo un brutto destino: nella nostra regione non cambia niente da sempre e restiamo immobili ed impotenti di fronte al susseguirsi degli eventi e degli avvenimenti. Tutto ciò non è possibile. Occorre dare un segnale forte e dobbiamo darlo noi cittadini. Solo noi possiamo essere gli artefici del nostro destino!

Decidere di impegnarsi per non votare e di bruciare la propria scheda elettorale credo sia una scelta di dissenso democratica e civile. Facciamolo pensando alle tante vittime della S.S.106 in Calabria, facciamolo per onorare la loro memoria. Facciamolo con coraggio e con decisione per estraniarci da un contesto pseudo democratico che ci penalizza e, soprattutto facciamolo se noi, individualmente riteniamo che sia giusto adoperarsi affinché ciò che è avvenuto a queste giovani vittime della S.S.106 in Calabria non accada ai nostri figli, ai nostri parenti, ai nostri amici!

Il mio appello si rivolge, quindi, ai tanti cittadini calabresi, giovani e adulti. Il silenzio e l'ignoranza rischiano di portarci ad affossare completamente i nostri diritti. Viviamo in una terra "abbandonata" e che non sentiamo più nostra. Chiediamoci perché siamo arrivati a questo punto!

Non possiamo più credere che i nostri problemi siano altri a risolverli.

Partiamo da noi. Decidiamo di non votare mai più fino a quando non cambierà qualcosa.

Assumiamo il non voto come la più alta forma di difesa contro lo Stato assassino che uccide i cittadini calabresi sulla S.S.106.


Ing. Fabio Pugliese
Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

sabato 26 settembre 2015

Claudio Modafferi, diciannovesima vittima della "strada della morte" nel 2015






L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con profondo sincero dolore ed infinita tristezza rende nota l'ennesima tragedia sulla S.S.106. Dopo neanche 24 ore dalla morte di Giuseppe Alosa di 60 anni, in un incidente frontale sulla S.S.106 a Cirò Marina in provincia di Crotone, perde la vita in un tragico incidente sulla S.S.106 nella periferia sud di Reggio Calabria tra S. Elia e Lazzaro a Saline Joniche il giovane Claudio Modafferi di 33 anni. L’impatto si è verificato questa mattina un incidente tra due auto, una Smart e una Clio. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso. Ancora la dinamica non è chiara ma dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che una delle due macchine abbia perso il controllo finendo quindi frontalmente sull’altra auto.

La morte di Claudio adesso sconvolge tutta la città di Reggio Calabria perché era molto noto in città e sulla Jonica. Aveva una casa a Saltolavecchia, frazione di San Lorenzo Marina. Su facebook il saluto di Don Giovanni Zampaglione: “in questi anni (da quando sono prete) ho perso tanti figli a causa di incidenti stradali. Oggi ho perso un’altro … R.I.P“.

Claudio Modafferi è la diciannovesima vittima della S.S.106 in Calabria nell’anno 2015 dopo Giuseppe Giuseppe Alosa (60 anni), Maddalena Bandi (72 anni) ,Matteo Brigandì (38), Giuseppe Leonardo Farini (47), Sing Jaswinder (36) Antonio Pugliese (24), Paolo Foti (59), Ilaria Geremicca (22), Maria Grillone (61), Francesco Paparo (24), Giovanni Zappavigna (57), Malena Simona (45), Nicastro Maria (81), Grasso Caterina (93), Malena Giuseppe (79), Luigi Caliò (90), Giuseppe Petitto (45) e Gaetano Aiello (80).

Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, dall’uno di gennaio 2015 fino ad oggi, abbiamo esattamente una vittima ogni 14 giorni ed a ciò dobbiamo aggiungere centinaia di feriti i quali, non pochi, dopo l’incidente resteranno per sempre con danni permanenti. Inoltre, è una la vittima della S.S.106 in provincia di Cosenza nel 2015; sei in provincia di Crotone; quattro in provincia di Catanzaro; otto in provincia di Reggio Calabria. A dimostrazione del fatto che sulla S.S.106 si muore ovunque e che la famigerata “strada della morte” è – come dice l’Istat – la strada più pericolosa d’Italia.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nell’evidenziare l’ennesima tragedia sull’asfalto della strada più pericolosa d’Italia intende denunciare le responsabilità di quanti restano ancora indifferenti di fronte alla più grande Strage di Stato della storia della Repubblica Italiana.

L’ennesimo tragico incidente sulla S.S.106 ci spinge a richiedere l’intervento immediato del Governo italiano che non può più rimanere inerme ma deve dare ai calabresi delle risposte serie e concrete ripristinando il diritto alla mobilità che sulla S.S.106 jonica calabrese è violentato, tradito ed inesistente anche per merito di quei funzionari del Ministero delle Infrastrutture che hanno letteralmente fermato ogni processo di ammodernamento e di intervento di messa in sicurezza della S.S.106 in Calabria nell’indifferenza di quei parlamentari calabresi che a Roma non riescono a rappresentare gli interessi dei cittadini.

Alla classe politica dirigente calabrese ad ogni livello, invece, esterniamo il nostro più vivo disprezzo per la incapacità di fronteggiare un problema gravissimo ed ormai improcrastinabile ed, insieme, la nostra condanna ferma per aver voluto da sempre occultare un problema che emerge ogni giorno nella sua drammaticità.

L’Associazione vivamente e sinceramente addolorata per scomparsa del giovane Claudio Modafferi manifesta ai familiari, ai parenti ed agli amici tutti i sentimenti di profondo cordoglio e si associa al lutto dei familiari.

venerdì 25 settembre 2015

Giuseppe Alosa, diciottesima vittima della S.S.106 in Calabria nel 2015




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con profondo sincero dolore ed infinita tristezza rende nota l'ennesima tragedia sulla S.S.106. Questa volta, ha perdere la vita è Giuseppe Alosa di 60 anni, in un incidente frontale sulla S.S.106 a Cirò Marina in provincia di Crotone.  L'impatto è avvenuto questa mattina per cause in corso di accertamento. L'auto condotta dal sessantenne, una Fiat Panda, si è scontrata con un Tir. L'impatto è stato frontale e violento, al punto che Alosa è rimasto intrappolato tra le lamiere contorte della sua auto e per lui non c'è stato nulla da fare.

Giuseppe è la diciottesima vittima della S.S.106 in Calabria nell’anno 2015 dopo Maddalena Bandi (72 anni) ,Matteo Brigandì (38), Giuseppe Leonardo Farini (47), Sing Jaswinder (36) Antonio Pugliese (24), Paolo Foti (59), Ilaria Geremicca (22), Maria Grillone (61), Francesco Paparo (24), Giovanni Zappavigna (57), Malena Simona (45), Nicastro Maria (81), Grasso Caterina (93), Malena Giuseppe (79), Luigi Caliò (90), Giuseppe Petitto (45) e Gaetano Aiello (80).

Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, dall’uno di gennaio 2015 fino ad oggi, abbiamo esattamente una vittima ogni 15 giorni ed a ciò dobbiamo aggiungere centinaia di feriti i quali, non pochi, dopo l’incidente resteranno per sempre con danni permanenti.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nell’evidenziare l’ennesima tragedia sull’asfalto della strada più pericolosa d’Italia intende denunciare le responsabilità di quanti restano ancora indifferenti di fronte alla più grande Strage di Stato della storia della Repubblica Italiana.

L’ennesimo tragico incidente sulla S.S.106 ci spinge a richiedere l’intervento immediato del Governo italiano che non può più rimanere inerme ma deve dare ai calabresi delle risposte serie e concrete ripristinando il diritto alla mobilità che sulla S.S.106 jonica calabrese è violentato, tradito ed inesistente anche per merito di quei funzionari del Ministero delle Infrastrutture che hanno letteralmente fermato ogni processo di ammodernamento e di intervento di messa in sicurezza della S.S.106 in Calabria.

Alla classe politica dirigente calabrese ad ogni livello, invece, esterniamo il nostro più vivo disprezzo per la incapacità di fronteggiare un problema gravissimo ed ormai improcrastinabile ed, insieme, la nostra condanna ferma per aver voluto da sempre occultare un problema che emerge ogni giorno nella sua drammaticità.

L’Associazione vivamente e sinceramente addolorata per scomparsa di Giuseppe Alosa manifesta ai familiari, ai parenti ed agli amici tutti i sentimenti di profondo cordoglio e si associa al lutto dei familiari.

venerdì 11 settembre 2015

Raddoppiare la S.S.106: aumentare i costi per realizzare una autostrada a pochi metri dal mare




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ormai da tempo nota una svariata serie di affermazioni che vorrebbero - sulla Nuova S.S.106 nell’alto jonio cosentino - il raddoppio del tracciato esistente (a meno dei comuni di Roseto, Amendolara e Trebisacce che verrebbero attraversati da tre variati), con presunti costi e tempi addirittura minori rispetto a quellui previsti per l’attuale progetto definitivo.

Tali affermazioni risultano totalmente errate. L’allargamento della piattaforma stradale attuale, infatti, comporterebbe la demolizione della attuale E90 (con trasporto a discarica di centinaia di migliaia di metri cubi di materiale), l’abbattimento di una serie di abitazioni e strutture esistenti, l’esproprio di una serie di terreni con una destinazione di edificabilità, la necessità di reperire notevoli spazi per la realizzazione di molte complanari per il collegamento alle numerose viabilità locali ed, infine, la reintroduzione di gallerie naturali di lunghezza superiore al progetto definitivo in approvazione, necessarie a bypassare i tre centri abitati. Tutto ciò senza tenere conto che la scelta di adottare per il potenziamento della SS106 un corridoio a sufficiente distanza dalla costa, inoltre, corrisponde ad una esigenza e scelta progettuale già definita dalla competente Commissione Tecnica VIA sia in fase preliminare che definitiva.

La Nostra Associazione ritiene altresì incredibili le affermazioni relative al rischio (paventato da pochi), che l’esecuzione del 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto possa dar vita ad una “eterna incompiuta”: è noto sin dal bando di gara che una parte dell’opera (primo stralcio), è finanziata così come è nota l’implicita volontà di reperire le quote mancanti. Volontà peraltro confermata nel DEF “Documento di Economia e Finanza 2015” che alla S.S.106 non destina solo i 512 milioni di euro mancanti per il secondo stralcio della Nuova S.S.106 nell’alto jonio ma ne impegna ben 6.138.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ancora intende ricordare anche a chi sembra aver perso la memoria che il progetto ha ottenuto il PARERE FAVOREVOLE dei Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali evidenziando che “sussiste una sostanziale coerenza del Progetto Definitivo con il Progetto Preliminare oggetto della Delibera CIPE n. 103/2007” e che “per le parti di progetto oggetto di variazione sussiste la compatibilità ambientale”. 

In ultimo la Nostra Associazione intende ribadire l’assoluta indigniazione che deriva dall’atteggiamento poco propositivo, per niente positivo e decisamente errato di chi, senza evidentemente avere alcuna capacità di comprendere aspetti tecnici e procedurali (o peggio strumentalmente), dichiara assurdità ormai inutili atteso che il progetto è destinato ad essere avviato senza più alcuna variazione. Aggiungiamo: per fortuna! Piuttosto stupisce il comportamento di chi di fronte a questa situazione ancora tenta di creare ostacoli all’avvio dell’opera: sarebbe stato certamente più opportuno un impegno serio e deciso in favore di una infrastruttura necessaria alla Calabria.

lunedì 7 settembre 2015

Pugliese: «Condivido le dichiarazioni del Segretario della CGIL di Catanzaro Valentino»




Il presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Ing. Fabio Pugliese interviene sulle recenti dichiarazioni del Segretario della CGIL Catanzaro Giuseppe Valentino dichiarando un “grande apprezzamento per i contenuti che ha esposto e che la Nostra Associazione non può che condividere totalmente”.

«Ho apprezzato non poco – afferma Pugliese – l’analisi di Valentino ed in particolare l’aspetto più inquietare che è dato dal fatto che “i morti sulla S.S.106 non scuotono le coscienze di chi parla di Sud”. Vero anche il dato che riporta quanto afferma che “è diminuito il numero di incidenti tra Squillace e Simeri Crichi dopo l’ammodernamento dell’arteria per capire che tante vite umane potevano essere salvate”, anche se questo aspetto più di qualcuno non vuole capirlo sposando spesso una presunta questione ambientalista che trovo a dir poco pretestuosa».

«Il problema – continua Pugliese – non si ferma qui ma perché, come ha sostenuto il Segretario della CGIL di Catanzaro, è rappresentato anche dal fatto che la carenza infrastrutturale genera nella nostra terra miseria, fame, disoccupazione e criminalità ed è inquietante che dopo il rapporto Svimez dello scorso luglio che ha visto la Calabria essere l’ultima regione d’Europa addirittura dopo la Grecia si siano proclamate possibili ed impossibili azioni da intraprendere in favore della nostra regione che ad oggi, dopo appena due mesi, sono già state rimosse dalla memoria di quanti possono e dovrebbero adoperarsi per cambiare questa triste e nefasta realtà».

«Il problema – afferma Pugliese – come ha ben sottolineato Valentino è semplicemente questo: le Istituzioni locali a tutti i livelli (comuni, province, e regione), che dovrebbero aprire “una vertenza senza precedenti che impegni Anas e Governo ad assumere la questione 106 come priorità” in realtà si occupano di altro e continuano ad interessarsi della normale amministrazione pensando che un problema nostro, la S.S.106, possa essere risolto solo dall’alto mentre invece è necessario che esso sia affrontato a partire principalmente da noi, da noi calabresi che dobbiamo ritornare a far sentire forte la nostra voce nelle stanze dei bottoni!»

«Condividiamo – conclude Pugliese – l’idea della CGIL di Catanzaro di impegnarsi “da subito per aggregare i tanti soggetti Istituzionali e sociali – a partire dai Sindaci della fascia jonica – in un’unica vertenza che aggreghi la Calabria della lotta per l’ammodernamento della SS 106 da Nord a Sud” e dichiariamo la nostra assoluta e ferma disponibilità a partecipare a qualsiasi aggregazione di enti, persone ed istituzioni che intendono favorire istanze di cambiamento a partire, da subito, dall’ammodernamento della “strada della morte” che può e deve diventare strada della vita, dello sviluppo e del progresso».

domenica 6 settembre 2015

Maddalena Baldi è la diciassettesima vittima della S.S.106 nel 2015




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con profondo sincero dolore ed infinita tristezza rende nota l'ennesima tragedia sulla S.S.106. Questa volta, ha perdere la vita è Maddalena Baldi (71 anni), investita sulla S.S.106 in località Prescopio del Comune di Riace, lato Sud, in prossimità del confine con il comune di Stignano e nelle vicinanze del distributore di carburanti Esso.

L'impatto è avvenuto venerdì sera, intorno alle ore 19:40, in prossimità di un hotel presso cui l’anziana donna, una turista, è stata investita da un’auto in transito. Ultima di un gruppo di 5-6 persone si accingeva ad attraversare la strada da lato mare verso la linea ferroviaria, non avvedendosi del sopraggiungere di una Fiat Idea di colore grigio. Inevitabile l’urto che seppur non violentissimo è stato sufficiente a scaraventare a terra la sfortunata donna.

Maddalena è la diciassettesima vittima della S.S.106 in Calabria nell’anno 2015 dopo Matteo Brigandì (38 anni), Giuseppe Leonardo Farini (47 anni), Sing Jaswinder (36 anni) Antonio Pugliese (24 anni), Paolo Foti (59 anni), Ilaria Geremicca (22 anni), Maria Grillone (61 anni), Francesco Paparo (24 anni), Giovanni Zappavigna (57 anni), Malena Simona (45 anni), Nicastro Maria (81 anni), Grasso Caterina (93 anni), Malena Giuseppe (79 anni), Luigi Caliò (90 anni), Giuseppe Petitto (45 anni) e Gaetano Aiello (80).

Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, dall’uno di gennaio 2015 fino ad oggi, abbiamo esattamente una vittima ogni 14 giorni ed a ciò dobbiamo aggiungere centinaia di feriti i quali, non pochi, dopo l’incidente resteranno per sempre con danni permanenti.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nell’evidenziare l’ennesima tragedia sull’asfalto della strada più pericolosa d’Italia intende denunciare le responsabilità di quanti restano ancora indifferenti di fronte alla più grande Strage di Stato della storia della Repubblica Italiana.

L’ennesimo tragico incidente sulla S.S.106 ci spinge a richiedere l’intervento immediato del Governo italiano che non può più rimanere inerme ma deve dare ai calabresi delle risposte serie e concrete ripristinando il diritto alla mobilità che sulla S.S.106 jonica calabrese è violentato, tradito ed inesistente!

Alla classe politica dirigente calabrese ad ogni livello esterniamo il nostro più vivo disprezzo per la incapacità di fronteggiare un problema gravissimo ed ormai improcrastinabile ed, insieme, la nostra condanna ferma per aver voluto da sempre occultare un problema che emerge ogni giorno nella sua drammaticità.

L’Associazione vivamente e sinceramente addolorata per scomparsa di Maddalena Baldi manifesta ai familiari, ai parenti ed agli amici tutti i sentimenti di profondo cordoglio e si associa al lutto dei familiari.

giovedì 3 settembre 2015

Gaetano Aiello è la sedicesima vittima della S.S.106 nel 2015




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è addolorata per l’ennesima vittima sulla “strada della morte”. L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri sulla strada Statale 106, nel comune di Calopezzati, in provincia di Cosenza, intorno alle ore 17.20. La vittima è Gaetano Aiello di 80. Sul posto hanno operato i carabinieri di Mirto Crosia e subito dopo la Polizia Stradale di Rossano. 

Gaetano è la seconda vittima della S.S.106 nella giornata di ieri insieme a Giuseppe Petitto di 45 anni che proprio nella mattinata di ieri a Stalettì, in provincia di Catanzaro ha perso la vita in un terribile scontro con un autoarticolato. Queste 2 ultime vittime sulla famigerata “strada della morte” si uniscono alle altre 14 vittime della strada Statale 106 in Calabria nell’anno 2015: dopo Matteo Brigandì (38 anni), Giuseppe Leonardo Farini (47 anni), Sing Jaswinder (36 anni), Antonio Pugliese (24 anni), Paolo Foti (59 anni), Ilaria Geremicca (22 anni), Maria Grillone (61 anni), Francesco Paparo (24 anni), Giovanni Zappavigna (57 anni), Malena Simona (45 anni), Nicastro Maria (81 anni), Grasso Caterina (93 anni), Malena Giuseppe (79 anni), e Luigi Caliò (90 anni).

Con Gaetano Aiello dall’1 gennaio 2015 fino ad oggi abbiamo avuto una vittima sulla S.S.106 in media ogni 15 giorni. Inoltre, sono 6 le vittime nella provincia di Reggio Calabria, 5 quelle nella provincia di Crotone, 4 nella provincia di Catanzaro ed una nella provincia di Cosenza a dimostrazione del fatto che sulla “strada della morte” si muore ovunque.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” si associa al dolore dei familiari di Gaetano Aiello, dei parenti e degli amici tutti con sentimenti sincero e profondo cordoglio e non dimentica di ribadire quanto, l’ennesima vittima della S.S.106 in Calabria, sia anche responsabilità di una classe politica dirigente incapace ed inetta che non intende affrontare e risolvere un problema gravissimo divenuto ormai improcrastinabile.

Alla classe politica dirigente calabrese ad ogni livello esterniamo il nostro più vivo disprezzo per la incapacità di fronteggiare un problema gravissimo ed ormai improcrastinabile ed, insieme, la nostra condanna ferma per aver voluto da sempre occultare un problema che emerge ogni giorno nella sua drammaticità.

mercoledì 2 settembre 2015

Giuseppe Petitto è la Quindicesima vittima della S.S.106 nel 2015




L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con profondo sincero dolore ed infinita tristezza rende nota l'ennesima tragedia sulla S.S.106. Questa volta, ha perdere la vita è Giuseppe Petitto (45 anni) di Catanzaro ma residente a Roma per motivi di lavoro. L'impatto è avvenuto sulla Statale 106 jonica nel Comune di Stalettì. Per le operazioni di soccorso e ripristino è stato necessario chiudere il traffico in entrambi i sensi di marcia. Necessario anche l'intervento dei vigili del fuoco per estrarre il corpo della vittima dalle lamiere.

Lo scontro tra un tir e un'automobile è avvenuto alle prime ore di questa mattina. Giuseppe è la quindicesima vittima della S.S.106 in Calabria nell’anno 2015 dopo Matteo Brigandì (38 anni), Giuseppe Leonardo Farini (47 anni), Sing Jaswinder (36 anni) Antonio Pugliese (24 anni), Paolo Foti (59 anni), Ilaria Geremicca (22 anni), Maria Grillone (61 anni), Francesco Paparo (24 anni), Giovanni Zappavigna (57 anni), Malena Simona (45 anni),Nicastro Maria (81 anni), Grasso Caterina (93 anni), Malena Giuseppe (79 anni), e Luigi Caliò (90 anni).

Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, dall’uno di gennaio 2015 fino ad oggi, abbiamo una vittima ogni 16 giorni ed a ciò dobbiamo aggiungere centinaia di feriti i quali, non pochi, dopo l’incidente resteranno per sempre con danni permanenti.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nell’evidenziare l’ennesima tragedia sull’asfalto della strada più pericolosa d’Italia intende denunciare le responsabilità di quanti restano ancora indifferenti di fronte alla più grande Strage di Stato della storia della Repubblica Italiana.

L’ennesimo tragico incidente sulla S.S.106 ci spinge a richiedere l’intervento immediato del Governo italiano che non può più rimanere inerme ma deve dare ai calabresi delle risposte serie e concrete ripristinando il diritto alla mobilità che sulla S.S.106 jonica calabrese è violentato, tradito ed inesistente!

L’Associazione vivamente e sinceramente addolorata per scomparsa di Giuseppe Petitto manifesta ai familiari, ai parenti ed agli amici tutti i sentimenti di profondo cordoglio e si associa al lutto dei familiari.