La "strada della morte" in Calabria...

La S.S. 106 in calabrese, dal '96 ad oggi con oltre 600 vittime e circa 24.000 feriti costituisce la più grande strage di Stato dell'Italia repubblicana.

Una strada rimasta ferma nel passato.

La strada Statale 106 ionica è stata concepita negli '20 dal fascismo: da allora è rimasta grosso modo invariata!

Sui guard-rail cippi funerei ovunque!

Come un ricordo indelebile che non si può scordare, come un monito a chi resta affinchè qualcosa possa cambiare!

Una strada che impedisce il progresso.

Sulla strada dello sviluppo la S.S. 106 da sempre costituisce per la Calabria un divieto, un impedimento!

Onorare la memoria delle vittime...

L'Ammodernamento della S.S. 106 in Calabria mai come oggi è necessario soprattutto per onorare la memoria delle tante, troppe vittime...

sabato 27 gennaio 2018

S.S.106: 4 vittime in 20 giorni







Ennesimo incidente mortale sulla S.S.106: perde la vita Giuseppe Graziano Aiello di 81 anni
SS106: 4 VITTIME IN 20 GIORNI
UNA CONTINUA STRAGE DI STATO CHE NON FINISCE MAI NELL’INDIFFERENZA DEI MEDIA NAZIONALI E DEL GOVERNO INCAPACE DI INVESTIRE PER L’AMMODERNAMENTO.


Ancora vittime la strada Statale 106 Jonica e questa volta a perdere la vita, in un incidente avvenuto al chilometro 203 tra Cropani e Sellia Marina (CZ), in località Borda nel comune di Sersale, è Giuseppe Graziano Aiello di 81 anni. Falciato da un’autovettura guidata da un giovane 20enne, in un tratto di strada poco illuminato nella serata di ieri, intorno alle 18.00.

Giuseppe Graziano Aiello è la quarta vittima sulla S.S.106 dal 6 gennaio fino ad oggi dopo: Vincenzo Gatto (46 anni - 6 gennaio 2018 - Villapiana - CS), Antonella Tripodi (34 anni - 8 gennaio 2018 - Condofuri - RC) e Pasquale Sgotto (43 anni - 20 gennaio 2018 - Locri - RC), ed è anche la nona vittima negli ultimi 3 mesi perché sulla S.S.106 abbiamo perso Grazia Cittadino (6 anni - 22 ottobre - Cirò - KR), Lucrezia Brunacci (30 anni - 17 novembre - Villapiana - CS), Emanuele Todarello (16 anni - deceduto - 26 novembre - Ardore - RC), Sapron Y. (18 anni - 26 dicembre - Isola di Capo Rizzuto KR), e Balde Aly (17 anni - 31 dicembre - Portigliola - RC).

E’ terribile (e inaccettabile), la strage di donne di Pioltello sul treno dei pendolari. Tutti i giornali italiani hanno riempito con questo scandalo le prime pagine. Tutti e senza eccezione. Ed hanno fatto bene. E' confortante avvertire un dolore così corale e un'indignazione così diffusa. La partecipazione e la solidarietà del Mezzogiorno e della Calabria non possono che essere pieni e totali.

Detto questo, e detto che le morti non sono paragonabili perché ogni vita stroncata è un male assoluto che non ha confronto con nient’altro, suona male il disinteresse che regna da anni sulla Calabria attraversata in tutta la sua lunghezza dalla Statale 106 che è una fabbrica di morte che lavora a pieno regime senza mai fermarsi producendo, con l'implacabile regolarità e monotonia della catena di montaggio, due morti al mese. Una vita stroncata, da anni, ogni 14 giorni – questo accade sulla 106 . Ogni mese e mezzo in Calabria si consuma un dolore come quello provocato dalla strage di Pioltello.

Perché non c’è anche per la 106 la sacrosanta indignazione scattata nel paese per il treno dei pendolari?

«La Calabria resta l’unica regione d’Italia – afferma il Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese-  ad avere una sola autostrada e poi 415 chilometri sulla costa jonica, una mulattiera ferma all’epoca del fascismo, unica via di collegamento, inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico, che attraversa i centri abitati. Se lo Stato – conclude Pugliese – non decide di investire gli stessi miliardi di euro che puntualmente investe nella realizzazione delle infrastrutture al Nod anche qui al Sud ed in particolare in Calabria sulla S.S.106 non cambierà mai niente perché è evidente che serve l’ammodernamento della strada e non più piccoli aggiustamenti inefficienti ed inefficaci».

L’Associazione si stringe attorno alla Famiglia Aiello, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima della S.S.106, la “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana.

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 27 Gennaio 2018

martedì 23 gennaio 2018

S.S.106: 8 vittime in 3 mesi e il Governo Tace


Continua ormai da decenni la “strage di Stato” sulla S.S.106. L’Associazione chiede interventi.
S.S.106: 8 VITTIME IN 3 MESI E IL GOVERNO TACE
L’ASSOCIAZIONE RIVOLGE UN APPELLO AI COMUNI, ALL’ANAS SPA ED AL GOVERNO: BISOGNA INTERVENIRE PER EVITARE ALTRE VITTIME E FERITI GRAVI SULLA S.S.106

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende evidenziare, con estrema rabbia ed immenso dolore, che negli ultimi 3 mesi sulla strada Statale 106 in Calabria, sono otto le persone che hanno perso la vita ed il bilancio diventa ancora più grave se consideriamo che sono tutte molto giovani.

Il 22 ottobre 2017 a Cirò (KR), abbiamo perso Grazia Cittadino di 6 anni, il 17 novembre a Villapiana (CS), Lucrezia Brunacci di 30 anni, il 26 novembre ad Ardore (RC), Emanuele Todarello di 16 anni, il 26 dicembre ad Isola di Capo Rizzuto (KR), Sapron Y. di 18 anni, il 31 dicembre a Portigliola (RC), abbiamo perso Balde Aly di 17 anni, il 6 gennaio Vincenzo Gatto di 46 anni deceduto a Villapiana (CS), l’8 gennaio a Condofuri (RC), Antonella Tripodi di 34 ed, infine, il 20 gennaio a Locri (RC), abbiamo perso  Pasquale Sgotto.

L’Associazione sottolinea che questa drammatica e tragica evidenza non è assolutamente da considerare una novità. Tutt’altro. Basti pensare che nel 2016 furono otto le vittime nel solo mese di agosto: Herde Yanosch di 30 anni, Fabio Capalbo di 27 anni, Lorena Lopilato di 24 anni, Pasquale Papaleo di 25 anni, Vittoria Lopilato di 23 anni, Roberto Santini di 51 anni, Rossana Sardiell di 46 anni e Marco Santini di 19 anni.

Rispetto all’enormità di quanto accade ormai da sempre sulla strada Statale 106 vogliamo altresì rimarcare che l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” svolge ormai da anni una grande funzione di educazione stradale e di rispetto delle regole del codice della strada, sia nelle scuole che sui social network. Tuttavia, riteniamo che sia necessario ben altro.

I Comuni non possono continuare a considerare la strada Statale 106 nelle tratte di loro competenza come delle aree estranee e quindi soggette a non essere pulite, illuminate e adeguatamente tenute in sicurezza. Basta alle logiche di immobilismo sempre legittimate dall’idea che su queste aree di S.S.106 debba necessariamente intervenire l’Anas Spa. Ai Sindaci che peraltro gravano in condizioni economiche non indifferenti rivolgiamo un appello: o provvedete oppure se non siete in condizione unitevi, recatevi dai rispettivi Prefetti e rassegnate in blocco le dimissioni!

All’Anas Spa chiediamo un maggiore impegno: sono necessari interventi di messa in sicurezza precisi e puntuali dove serve. A tal proposito ricordiamo che solo nel 2017 l’Associazione ha inviato oltre 30 segnalazioni e tra queste più della metà si riferiscono a criticità evidenti e pericolose.

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, infine, rivolge un accorato appello al Governo: non è più il tempo delle inutili e sterili discussioni nei tavoli tecnici. È venuto il tempo di agire: è necessario avviare l’ammodernamento della S.S.106. L’Associazione è certa che questo appello, ormai riproposto da anni, possa essere soddisfatto al più presto altrimenti sarà evidente una responsabilità politica e morale da parte di quanti hanno male operato al fine di legittimare quanto avviene sulla S.S.106 in Calabria da sempre ed è da sempre immutato. 

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 23 Gennaio 2018

lunedì 15 gennaio 2018

Fiaccolata di dolore e pianto sulla S.S.106







“Il dolore è…memoria e silenzio” recita uno striscione sostenuto da tanti bambini
FIACCOLATA DI DOLORE E PIANTO SULLA S.S.106
PUGLIESE: «SE LE ASPETTATIVE DI AMMODERNAMENTO DELLA S.S.106 SARANNO TRADITE CI SARÀ UNA RISPOSTA DEI CITTADINI GIÀ DA SUBITO E SARÀ CHIARA ED ESEMPLARE»

Si è svolta sabato scorso, a Condofuri Marina in provincia di Reggio Calabria (il Comune dove pochi giorni fa, sulla S.S.106 ha perso la vita Antonella Tripodi, giovane donna e mamma di 33 anni), la partecipata Fiaccolata in ricordo di tutte le vittime della famigerata e tristemente nota “strada della morte”. Presenti all’iniziativa alcuni sindaci dell’area Grecanica, l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” e molti cittadini che in silenzio hanno voluto ricordare le tante, troppe morti avvenute sulla strada Statale 106.

Prima della Fiaccolata il Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese, insieme a Carmelo Fedele dell’Associazione “Amici di Raffaele Caserta” di Melito di Porto Salvo hanno voluto incontrare i sindaci dell’Associazione dell’area Grecanica a cui è stato chiesto un maggiore impegno nella promozione della sicurezza stradale, nella richiesta di interventi di messa in sicurezza e, soprattutto, nella promozione di un tavolo comune per la identificazione di una ipotesi di tracciato condiviso per l’ammodernamento della S.S.106 tra Reggio Calabria e Locri.

Subito dopo l’incontro – avvenuto presso la delegazione comunale di Condofuri Marina – si è formata una delegazione di amministratori e componenti delle associazioni che si è recato sul luogo dell’ultimo incidente mortale, in cui ha perso la vita Antonella Tripodi, dove il Sindaco di Condofuri Salvatore Mafrici ha depositato un fascio di fiori per tutte le vittime della S.S.106 in Calabria.

«Lungo la S.S.106 in Calabria – ha dichiarato Fabio Pugliese – c’è un filo drammatico che lega tutte le comunità da Cosenza fino a Reggio Calabria: nessuno degli abitanti della ionica può dire di non aver perso sulla “strada della morte” almeno un congiunto, un parente o un amico. Siamo uniti dallo stesso ed identico problema e viviamo da sempre lo stesso medesimo dolore».

«Oggi l’elemento di novità – continua Pugliese – è però rappresentato dai cittadini: mai nel passato sono stati così informati, attenti e partecipi di questa problematica. Questo è merito dell’informatica che ha consentito all’Associazione di raggiungere ed informare tantissimi cittadini a cui va il merito di aver iniziato già da tempo ad unirsi ed a fare rete».

«L’elemento di rottura – afferma Pugliese – è invece rappresentato dalla consapevolezza dei cittadini: resto fiducioso che molte promesse sulla S.S.106 possano essere raggiunte al più presto ma se così non sarà credo e sono convinto che mai come questa volta le forze politiche che potevano e non ha fatto nulla subiranno una lezione esemplare già da subito».

«Per la strada, nei bar, nelle scuole, nei molti messaggi ed e-mail che ricevo giornalmente – conclude Pugliese – sento forte una grande aspettativa che i cittadini hanno maturato da anni che, se tradita, comporterà delle conseguenze significative. Spero che ciò non accada e spero che lo Stato e l’attuale Governo diano risposte immediate e chiare in tal senso».

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 15 Gennaio 2018

venerdì 12 gennaio 2018

Domani a Condofuri una Fiaccolata in ricordo delle vittime della S.S.106




Domani a Condofuri una Fiaccolata in ricordo delle vittime della S.S.106


Nella giornata di oggi alle 14:00, presso la Chiesa Regina Pacis di Condofuri Marina, avranno luogo i funerali di Antonella Tripodi, moglie e mamma esemplare che ha perso la vita nell'ennesimo tragico incidente sulla S.S.106.

Il Presidente ed il Direttivo dell'Associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106", insieme a tutti gli iscritti, esprimono vicinanza ideale e sentimenti di sincero e profondo cordoglio al marito Giuseppe, alla piccola figlia Celeste, ai genitori Mimmo e Antonina, ai parenti ed agli amici tutti, al Sindaco di Condofuri, alla Giunta, al Consiglio Comunale ed all'intera comunità per l'ennesima perdita avuta sulla famigerata e tristemente nota "strada della morte" a Condofuri Marina.

L'Associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106" invita tutti cittadini, le istituzioni, le associazioni, ecc. alla Fiaccolata che avrà luogo domani, sabato 13 p.v. alle 17:30 nel Comune di Condofuri in provincia di Reggio Calabria. Sarà una fiaccolata in memoria di Antonella Tripodi e di tutte le vittime della "strada della morte" .

In silenzio ricorderemo Antonella e tutte le vittime della S.S.106 e proprio con il silenzio faremo arrivare forte il nostro appello alle Istituzioni dello Stato e del Governo: BASTA VITTIME SULLA STRADA STATALE 106!


#bastavittime106

lunedì 8 gennaio 2018

Una mamma di 34 anni muore nell’ennesimo sinistro sulla S.S.106




Ennesimo incidente mortale sulla S.S.106: perde la vita una giovane donna sposata di Condofuri
UNA MAMMA DI 34 ANNI MUORE NELL’ENNESIMO SINISTRO SULLA S.S.106
NON CI SONO PAROLE PER DESCRIVERE LE SCENE DI DISPERAZIONE COMPRENSIBILI ED AMARE DEI CONGIUTI COSTRETTI AD ASSISTERE A QUESTA ENNESIMA TRAGEDIA.


Miete ancora vittime la strada Statale 106 Jonica e questa volta a perdere la vita, in un incidente avvenuto a Condofuri (RC), intorno alle 13.20 di oggi, è stata Antonella Tripodi di 34 anni, giovane donna sposata e con una bimba di 8 anni che ora resterà per sempre senza la sua mamma.

Secondo una prima sommaria ricostruzione, pare che la donna, che si trovava proprio davanti casa, fosse in procinto di scendere dalla sua vettura, una Lancia Y, quando è stata travolta da una Peugeot che stava sopraggiungendo in quell'istante. La Lancia bianca, infatti, era parcheggiata proprio sul ciglio della strada, a pochi metri dalla discesa che delimita la zona dove risiede la famiglia di Antonella. 

Una disgrazia enorme per la famiglia Tripodi, già duramente provata solo poche settimane addietro, da un altro incidente che aveva visto protagonista il padre di Antonella, ancora oggi ricoverato ai "Riuniti", dopo l'incidente avvenuto in contrada San Carlo. 

Non ci sono parole per descrivere il terribile episodio che si é verificato. Scene di disperazione comprensibili ed amare per i congiunti, costretti ad assistere a questa ennesima tragedia su cui ora dovrà essere fatta chiarezza. Il punto in cui è avvenuto l'incidente, infatti, è preceduto da un curvone che limita abbastanza la visuale degli automobilisti. Toccherà alle forze di polizia ricostruire con dovizia di particolari la dinamica dei fatti.

Lo Stato Assassino che ogni giorno uccide i calabresi sulla S.S.106 è incapace di investire affinché possa essere avviato un piano di investimenti per l’ammodernamento di una arteria viaria contraddistinta da illegalità diffuse e da una scarsa manutenzione che la rendono una mulattiera che versa peraltro in uno stato comatoso.

L’Associazione denuncia i mandanti morali di queste vittime: i burocrati della Commissione Tecnica di Verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS del Ministero dell'Ambiente ed i burocrati della Direzione Generale archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

L’Associazione si stringe attorno alla Famiglia Tripodi, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima della S.S.106, la “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana.

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 8 Gennaio 2018

domenica 7 gennaio 2018

Vincenzo Gatto perde la vita sulla S.S.106


Ennesimo incidente a Villapiana dove da anni si attende l’ammodernamento bloccato dalla burocrazia
VINCENZO GATTO PERDE
LA VITA SULLA S.S.106
PUGLIESE: «I MANDANTI MORALI DELL’ENNESIMA VITTIMA SULLA S.S.106 SONO I BUROCRATI INCAPACI DEL MINISTERO DELL0’AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI»


Vincenzo Gatto, di 46 anni, ha perso la vita nell’ennesimo incidente avvenuto ieri sera sulla S.S.106 al chilometro 377 nel comune di Villapiana (CS), mentre si recava nella vicina Corigliano Calabro a casa dei parenti della sua compagna con cui viveva insieme all’anziana madre nel centro storico di Trebisacce, dove risiede e lavora da dipendente comunale.

Vincenzo ha perso la vita a poca distanza dal luogo in cui un mese e mezzo fa perdeva la vita Lucrezia Brunacci di 30 anni, anche lei di Trebisacce. Altro dato inquietante: dal 26 dicembre ad oggi sono tre le vittime sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”: Sapron Y. di 18 anni, deceduto il 26 dicembre a Isola di Capo Rizzuto (KR) e Balde Aly di 17 anni, deceduto il 31 dicembre a Portigliola (RC).

Una Epifania che ha colpito l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” anche perché con la morte di Vincenzo diventano 107 le vittime della S.S.106 in Calabria in pratica negli ultimi 5 anni sono in media 1,8 (poco meno di due), le vittime ogni mese sulla “strada della morte”: una autentica strage di Stato.

«Si apre con l’ennesima tragedia – dichiara il presidente Fabio Pugliese – l’anno 2018 proprio a Villapiana dove negli ultimi anni abbiamo perso Lucrezia Brunacci di 30 anni, Roberto Santini di 51 anni, Rossana Sardiell di 46 anni, Marco Santini di 19 anni, Clelia Andali di 57 anni e Leonardo Gualandris di 12 anni. Solo una cosa è chiara: fino a quando non si ammodernerà il 3° Megalotto della S.S.106 jonica la storia si ripeterà con il suo tragico tributo di sangue».

«L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – continua Pugliese – non dimentica i mandanti morali di queste vittime: i burocrati della Commissione Tecnica di Verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS del Ministero dell'Ambiente ed i burocrati della Direzione Generale archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo».

«Oggi in Calabria, grazie a costoro – afferma Pugliese – inizia a prendere piede soprattutto nei giovani una visione distorta secondo cui lo Stato italiano è meno efficiente dell’anti-stato. Questa visione è legittimata dall’incapacità dei burocrati che occupano indegnamente ruoli nei ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali (e non solo), che da anni ormai ostacolano l’ammodernamento della S.S.106 in Calabria».

«Sono preoccupato – conclude Pugliese – che in Calabria possano accadere disordini sociali dovuti ad un popolo stanco di essere privato di tutto, anche del futuro. Mi auguro che non accada nulla perché quando accadrà qualcosa sarà davvero troppo tardi. Una cosa è certa: già il prossimo 4 marzo più di qualcuno a Roma capirà quali saranno state le conseguenze della loro irresponsabilità istituzionale. Spero davvero che prima di allora possa cambiare qualcosa ma in tutta onestà ci credo poco!».


Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 7 Gennaio 2018

lunedì 1 gennaio 2018

Aly Blade, migrante di 17 anni morto sulla S.S.106







Il Presidente dell’Associazione: vittima che resterà sulla coscienza dei burocrati dello Stato italiano
ALY BALDE, MIGRANTE DI 17 ANNI MORTO SULLA S.S.106
AVAVA SUPERATO LE INSIDIE DEL MEDITERANEO PER RAGGIUNGERE IL NOSTRO PAESE ED È MORTO LA VIGILIA DI CAPODANNO SULLA “STRADA DELLA MORTE” IN CALABRIA


Aly Balde aveva 17 anni. Il prossimo 13 aprile sarebbe diventato maggiorenne ma non c’è riuscito. È morto investito sulla S.S.106 - la famigerata e tristemente nota “strada della morte”- mentre passeggiava, colpito da un’auto che gli è piombata addosso a seguito di uno scontro con un’altra autovettura.  Il ragazzo aveva giocato a tombola e cenato nella struttura della “Cooperativa Olimpia”, un centro di accoglienza straordinario per migranti nel territorio del Comune di Portigliola in provincia di Reggio Calabria.

Quando mancavano pochi minuti alle 20,30, aveva deciso di incamminarsi verso la S.S.106 e mentre stava per raggiungerla per attraversarla è stato colpito da un’automobile in transito al chilometro 94,750 della strada Statale 106, poco più a sud degli scavi archeologici di Locri. Tuttavia, la dinamica dell’intero incidente, sarà stabilita dagli agenti della Polizia Stradale di Siderno intervenuti e rimasti sul luogo sino a notte fonda per gli opportuni rilievi.

Una vigilia del nuovo anno che ha colpito l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” anche perché Aly Balde di 17 anni ha perso la vita 5 giorni dopo un altro migrante, Saprin Y. Di 18 anni, un ganese investito ed ucciso lo scorso 26 dicembre sulla S.S.106 in località Sant’Anna nel comune di Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone. Anche lui era un’ospite del CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), ed era libero di girovagare nel buio della sera ai bordi della “strada della morte”.

«Si chiude con l’ennesima tragedia – dichiara il presidente Fabio Pugliese – l’anno 2017 che ci restituisce in totale 17 vittime sulla “strada della morte”, una striscia d’asfalto, che con la morte di Aly Balde dal primo gennaio 2013 fino a ieri (5 anni esatti), ha provocato 106 vittime: 21,2 di media ogni anno».

«L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – continua Pugliese – è idealmente vicina a tutte le Famiglie delle vittime della S.S.106 e, questa volta, lo è in modo particolare: dispiace, infatti, che un giovane ragazzo senegalese, dopo aver attraversato indenne un viaggio pieno di pericoli nel Mediterraneo per raggiungere l’Italia abbia perso la vita sulla “strada della morte” ».

«Aly Balde – afferma Pugliese – è l’ennesima vittima che resterà scolpita nella coscienza dello Stato italiano, incapace di ammodernare la famigerata strada della vergogna ormai tristemente nota “strada della morte”. Resterà sulla coscienza di qualche burocrate incapace che occupa indegnamente ruoli nei ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali (e non solo), che da anni ormai ostacolano l’ammodernamento della S.S.106 in Calabria nonostante siano già stanziate le risorse necessarie per iniziare interventi importanti».

«Poi si dice – conclude Pugliese – che in Calabria c’è un popolo bravo solo a piangersi addosso mentre si nasconde la verità: la Calabria non riesce ad ottenere finanziamenti per le infrastrutture e quando li ottiene non riesce a spenderli perché lo Stato preferisce investire queste risorse altrove. Poi ci lamentiamo dell’anti-stato che qui in Calabria esiste perché non c’è nessuno Stato».


Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 01 Gennaio 2018