Il Presidente dell’Associazione: vittima che resterà
sulla coscienza dei burocrati dello Stato italiano
ALY BALDE, MIGRANTE DI 17 ANNI MORTO
SULLA S.S.106
AVAVA SUPERATO LE INSIDIE DEL MEDITERANEO PER
RAGGIUNGERE IL NOSTRO PAESE ED È MORTO LA VIGILIA
DI CAPODANNO SULLA “STRADA DELLA MORTE” IN CALABRIA
Aly Balde aveva 17 anni. Il prossimo
13 aprile sarebbe diventato maggiorenne ma non c’è riuscito. È morto investito
sulla S.S.106 - la famigerata e
tristemente nota “strada della morte”- mentre passeggiava, colpito da un’auto
che gli è piombata addosso a seguito di uno scontro con un’altra
autovettura. Il ragazzo aveva giocato a
tombola e cenato nella struttura della “Cooperativa Olimpia”, un centro di
accoglienza straordinario per migranti nel territorio del Comune di Portigliola
in provincia di Reggio Calabria.
Quando
mancavano pochi minuti alle 20,30, aveva deciso di incamminarsi verso la S.S.106 e mentre stava per
raggiungerla per attraversarla è stato colpito da un’automobile in transito al
chilometro 94,750 della strada Statale 106, poco più a sud degli scavi
archeologici di Locri. Tuttavia, la
dinamica dell’intero incidente, sarà stabilita dagli agenti della Polizia
Stradale di Siderno intervenuti e rimasti sul luogo sino a notte fonda per gli
opportuni rilievi.
Una
vigilia del nuovo anno che ha colpito l’Associazione “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106” anche perché Aly
Balde di 17 anni ha perso la vita 5 giorni dopo un altro migrante, Saprin Y. Di
18 anni, un ganese investito ed ucciso lo scorso 26 dicembre sulla S.S.106
in località Sant’Anna nel comune di Isola di Capo Rizzuto in provincia di
Crotone. Anche lui era un’ospite del CARA (Centri di Accoglienza per
Richiedenti Asilo), ed era libero di girovagare nel buio della sera ai bordi
della “strada della morte”.
«Si
chiude con l’ennesima tragedia – dichiara il presidente Fabio Pugliese – l’anno
2017 che ci restituisce in totale 17
vittime sulla “strada della morte”, una striscia d’asfalto, che con la morte di
Aly Balde dal primo gennaio 2013 fino a ieri (5 anni esatti), ha provocato 106
vittime: 21,2 di media ogni anno».
«L’Associazione
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – continua Pugliese – è idealmente
vicina a tutte le Famiglie delle vittime della S.S.106 e, questa volta, lo è in
modo particolare: dispiace, infatti,
che un giovane ragazzo senegalese, dopo aver attraversato indenne un viaggio
pieno di pericoli nel Mediterraneo per raggiungere l’Italia abbia perso la vita
sulla “strada della morte” ».
«Aly
Balde – afferma Pugliese – è l’ennesima vittima che resterà scolpita nella
coscienza dello Stato italiano, incapace di ammodernare la famigerata strada
della vergogna ormai tristemente nota “strada della morte”. Resterà sulla coscienza di qualche
burocrate incapace che occupa indegnamente ruoli nei ministeri dell’Ambiente e
dei Beni Culturali (e non solo), che da anni ormai ostacolano l’ammodernamento
della S.S.106 in Calabria nonostante siano già stanziate le risorse
necessarie per iniziare interventi importanti».
«Poi
si dice – conclude Pugliese – che in Calabria c’è un popolo bravo solo a
piangersi addosso mentre si nasconde la verità: la
Calabria
non riesce ad ottenere finanziamenti per le infrastrutture e quando li ottiene
non riesce a spenderli perché lo Stato preferisce investire queste risorse
altrove. Poi ci lamentiamo dell’anti-stato che qui in Calabria esiste
perché non c’è nessuno Stato».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 01 Gennaio 2018
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