L’Associazione “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” è decisamente soddisfatta della sentenza emessa
venerdì 19 dicembre dal Tribunale di Castrovillari che ha ritenuto colpevole il
camionista Valiantisin Skramblavich, bielorusso di 34 anni, che il 28 luglio
2013 si scontrò con un autobus partito dal Varesotto e diretto a Mesoraca. Il
pullman era pieno di ticinesi e varesini che tornavano al paese d'origine per
le vacanze estive. A causa dello schianto, avvenuto nella notte a Villapiana
(Cosenza), morirono Leonardo Gualandris, 12 anni e Clelia Andali, 56enne mentre
un'altra dozzina di persone rimase ferita più o meno gravemente.
Secondo la sentenza di primo
grado dovrà scontare una condanna di 14 anni di reclusione per omicidio colposo
plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Quattordici anni sono quasi
il massimo della pena per questo tipo di reato, visto che il codice penale
stabilisce in quindici anni la reclusione più lunga in caso di riconoscimento
di tutte le aggravanti.
L’Associazione “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106” pertanto si ritiene soddisfatta dall’esito della
sentenza di primo grado ed è fiduciosa nella conferma della sentenza anche per
il secondo grado che si svolgerà nei prossimi mesi, davanti alla Corte di
Appello di Catanzaro. Non si capiscono, infatti, quali possano essere le
attenuanti tali da permettere una riduzione della pena rispetto a quella già
stabilità dal Tribunale di Castrovillari nel merito di un incidente che per
inciso è evidentemente un omicidio stradale!
Così come l’Associazione si
aspetta dalla Corte di Appello di Catanzaro lo stesso ed identico metro di
giudizio adottato da Castrovillari nel caso relativo a Matteo Battaglia, un
giovane calabrese di dodici anni e di tante belle speranze, che il 24 agosto
del 2013 perse la vita travolto ed ucciso da un Suv a Sellia Marina mentre era
seduto davanti al negozio dei nonni. Ad uccidere Matteo fu il conducente del
Suv, un operaio rumeno di 26 anni, domiciliato a Botricello, Andrei Valentin
Epure. Egli, perdendo il controllo del veicolo mentre guidava sulla Statale
106, è finito fuori strada, riportando anch'egli ferite ma solo lievi. Secondo
gli accertamenti il guidatore era privo di patente perché gli era stata
ritirata nei mesi scorsi dai carabinieri che lo avevano scoperto alla guida in
stato d'ebbrezza.
Sulla “strada della morte” ci aspettiamo
che trionfi la giustizia e che si onori la memoria di queste giovani vittime e
si rispetti il dolore dei famigliari, dei parenti e degli amici che hanno perso
i propri cari sulla S.S.106 in Calabria.
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