mercoledì 18 maggio 2016

Pugliese risponde alle Famiglie delle ragazze vittime della S.S.18




Il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla S.S.106” risponde alle Famiglie delle ragazze

RISPONDE ALLE FAMIGLIE DELLE RAGAZZE VITTIME DELLA S.S.18

LA PROPOSTA DI ISTITUIRE UN OSSERVATORIO SULLA S.S.18 NELLA LETTERA DI RISPOSTA ALL’APPELLO CHE IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “BASTA VITTIME SULLA STRADA STATALE 106” HA INVIATO ALLE FAMIGLIE DELLE TRE RAGAZZE DECEDUTE SULLA S.S.18


Care Famiglie di Sara, Ida e Filomena,
ho molto apprezzato il Vostro appello che giudico – insieme al Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che presiedo e chi mi ha delegato a scriverVi – di grande altruismo e di smisurato amore verso il prossimo.

Senza voler scadere in alcuna retorica consentitemi di pensare che le Vostre figlie – ne sono certo – sono fiere di avere delle Famiglie che a seguito della grande tragedia accaduta hanno deciso di chiedere “la collaborazione” di quanti sono stati vicini affinché si faccia “qualcosa di concreto per migliorare le condizioni di viabilità e della sicurezza della S.S.18”. Nel Vostro gesto è racchiuso tanto amore ed altruismo poiché è chiaro che il Vostro scopo è quello di evitare che accada ad altri quanto è successo a Voi. “Alla realizzazione di questo obiettivo” dedicherete tutte le Vostre forze ed energie “affinché altri genitori, altre famiglie non debbano più patire” la Vostra sofferenza ed il Vostro “immenso ed inconsolabile dolore”.

Sento per questa Vostra scelta d’amore e di altruismo di doverVi ringraziare e, inoltre, di manifestarVi ancora una volta la più ampia e sincera vicinanza per la grande perdita che purtroppo avete subito anche a nome del Direttivo e di tutti gli iscritti all’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

Voglio però già da subito essere chiaro ed onesto con Voi affermando che il vostro appello, la vostra nobile ambizione, non incontrerà pochi ostacoli e, quindi, deve essere ancor di più vigorosa e determinata.


Tra gli ostacoli, intendo evidenziare, l’indifferenza che normalmente prende piede dopo la commozione e la partecipazione che nell’immediato avvolgono le Famiglie. La Calabria è colma di fatti dolorosissimi come quelli che purtroppo oggi Voi state vivendo e non sono poche le Famiglie lasciate sole subito dopo le grandi perdite subite sulle tante strade calabresi.

Dopo l’indifferenza c’è l’egoismo: un sentimento che Voi non conoscete (il Vostro gesto lo testimonia), ma che nella nostra Calabria purtroppo c’è ed è tanto a tal punto che non sono pochi – posso assicurarlo – quanti ignorano ciò che è successo a Sara, Ida e Filomena per il semplice fatto di non conoscerle. Prevale, purtroppo, un sentimento di egoismo che spesso lascia posto al più pericoloso dei pensieri: “non m’interessa, tanto non è accaduto a me oppure ai miei cari”!

L’indifferenza e l’egoismo generano, in ultimo, la rassegnazione. Quella di chi – vendendosi solo, emarginato e perduto – decide di abbandonare i propri obiettivi. La Calabria non ha solo il problema dell’incidentalità e della mortalità stradale (che resta comunque uno dei principali), ma ne ha diversi altri: dal mio speciale osservatorio ho maturato ormai la convinzione che essi siano solo il frutto della grande rassegnazione che c’è nei calabresi tutti, dell’indifferenza e dell’egoismo che ci anima e che ora, invece, possiamo e dobbiamo cancellare.

Allora consentitemi di rispondere al Vostro appello con una proposta.

Chiedete un incontro al Presidente dell’Associazione Vittime della Strada “Ada Cruglietta” di Amantea presieduta dall’Ing. Aurelio Longo ed ai ragazzi dell’Associazione “4Sics – Sicurezza Stradale” di Paola di cui è responsabile l’Ing. Antonio Cioni ed insieme contattate i sindaci dei comuni del tirreno cosentino attraversati dalla S.S.18 per dare vita ad una delibera unitaria che istituisca e regolamenti l’OSSERVATORIO SULLA S.S.18.
All’Osservatorio invitate a partecipare stabilmente la Regione Calabria, l’Anas Spa, i Dirigenti Scolastici e gli studenti rappresentanti d’Istituto, le Forze dell’Ordine e, soprattutto, le autorità ecclesiastiche che non possono pensare di difendere il valore della vita solo con le solite “ingerenze” sui Governi quando c’è da approvare una legge sull’eutanasia ma dovrebbero iniziare a difendere il valore della vita anche sulle strade e, più in generale, sulle strade calabresi tutte (nessuna esclusa!), con l’impegno straordinario che solo i cattolici sono capaci di spendere quando è necessario.

Invitate ad ogni incontro dell’Osservatorio tutti i tecnici ed i legali affinché partecipino e diano un contributo. Pretendete soprattutto dai legali l’impegno ad aiutarvi a tutelare il diritto alla mobilità che è palesemente e castamente negato sulle strade calabresi tutte compresa la S.S.18. Prevedete che l’Osservatorio si riunisca un certo numero di volte all’anno ed attraverso questo strumento adoperatevi affinché non accada ad altri ciò che purtroppo è accaduto a Voi ma, soprattutto, cogliete l’occasione di utilizzare questo strumento anche per rompere il muro della rassegnazione, dell’indifferenza e dell’egoismo che mortifica da sempre questa nostra Calabria attraverso l’adozione di iniziative concrete e, nel caso occorra, anche forti.

Sono il Presidente di una Associazione che difende la vita sulla più lunga strada di Calabria. Lungo i 415 chilometri di S.S.106 ho visto ingiustizia, dolore, illegalità, abusi, la morte civile, infiniti cippi funerei, l’assenza dello Stato e della politica, ecc.

Il mio, il nostro, non è un impegno facile!
Non è un impegno che ci permetterà di raccogliere a breve dei risultati.
Non è un impegno condiviso da molti, da tanti!

Però è un impegno giusto. È un impegno che ci deve convincere di essere dalla parte giusta della storia. Quella storia che potrà permetterci, se ci crediamo, di poter riuscire a salvare anche una sola vita umana. Allora conviene crederci, allora conviene impegnarsi se c’è in gioco la possibilità di salvare la vita ad altre tre ragazze di 19 anni….
           
Già da quanto accaduto è nato qualcosa di bello: la scelta voluta dalla Famiglia Frangella ha commosso una intera regione, la Calabria, tra le ultime in Italia in fatto di donazione di organi. Ora avete, abbiamo, insieme la possibilità di salvare la vita di diverse persone. Adoperiamoci senza perdere tempo!

Voglio augurarVi di riuscirci e per quanto riguarda l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” sappiate che il mio ed il nostro sostegno ed il nostro aiuto non mancherà mai così come la nostra attenzione nei Vostri confronti.


Ora, quindi, tocca a Voi, a noi….

Un abbraccio sincero con la speranza e l’augurio che possiate, che possiamo in qualche modo riuscirci….

Per il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
Il Presidente Ing. Fabio Pugliese



Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 18 Maggio 2016

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