PIRATA UCCIDE UN RAGAZZO SULLA S.S.106 E
SCAPPA
Non è stata ancora identificata l’ultima
vittima sulla strada Statale 106. Si tratta d’un giovane di colore che è stato investito ed è stato ricoverato in
condizioni gravissime, quasi disperate a seguito del sinistro avvenuto intorno
alle 21:30 di ieri sera tra le contrade Torricella e Brillìa nel Comune di
Corigliano Rossano.
Al
loro arrivo gli operatori del 118 ed i carabinieri del Nucleo operativo
radiomobile della locale Compagnia si sono ritrovati davanti uno scenario
agghiacciante. L’uomo era adagiato in un’enorme pozza del suo stesso sangue,
agonizzante, vicino alla propria bicicletta. Investito da un mezzo ancora non identificato che non si è fermato
per prestare soccorso
Ad
accorgersi della presenza di quel rottame di bicicletta e di quel corpo umano
sfracellato a bordo strada sono stati alcuni passanti, i quali hanno
immediatamente invocato i soccorsi. Non si capiva se l’uomo fosse ancora vivo o
morto. Non aveva addosso alcun giubbetto catarifrangente né la bici era dotata
di fanalini e catarifrangenti. I
carabinieri hanno subito avviato le indagini per risalire al mezzo pirata e
soprattutto al guidatore che l’ha investito senza fermarsi a soccorrerlo senz’alcuna
pietà per un essere umano a terra.
«Il
ragazzo che è morto alle 23,35 di ieri sera dopo essere stato investito –
dichiara Fabio Pugliese presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106” – è uno dei tantissimi extracomunitari che vivono nella
piana di Sibari in condizione di sfruttamento. Lavorano per dieci e più ore al giorno (fino a quando c’è luce), per
pochi ero l’ora e ritornano a casa quando è buio. Solo allora si dirigono a
piedi o in bici nel posto più vicino dove poter fare la spesa».
«Negli
anni scorsi con la Diocesi di Rossano – Cariati – continua Pugliese – abbiamo avuto
modo di distribuire per diverse sere molte pettorine catarifrangenti a tanti extracomunitari
incontrati. Io personalmente, ho
partecipato per più di una sera a questa bellissima iniziativa che mi ha
permesso di capire la realtà di questo fenomeno e le condizioni in cui vivono
queste persone».
«Tutti
sanno – afferma Pugliese – che di sera è facile incontrarli. Tutti conoscono il
pericolo. Pochi percorrono la S.S.106, soprattutto in quel tratto a tarda sera
prima di cena, rispettando le regole: basta andare in una sera qualsiasi per
vedere la velocità di certe auto. È triste, infine, apprendere che chi lo ha
investito non l’ho ha soccorso ma, ancora
più triste, è leggere molti commenti sui social che spiegano meglio dell’Istat perché
la Calabria non solo è la regione più povera d’Europa ma anche la meno colta».
«La
Calabria – conclude Pugliese – non cambierà mai fino a quando non riuscirà ad
elevarsi sul piano culturale uniformandosi alle altre regioni italiane ed
europee. Spero che ciò possa avvenire prima o poi ed esprimo a nome dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale
106” il più sincero e profondo cordoglio ai Familiari del ragazzo morto ed,
insieme, la speranza che le forze dell’ordine possano al più presto
rintracciare il fuggitivo responsabile di questo omicidio stradale».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 15 Giugno 2018
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