mercoledì 1 luglio 2015

Pugliese in RAI: solo noi calabresi possiamo risolverci i problemi legati alla S.S.106




È stato ospite al TG3 Calabria di ieri, 30 giugno 2015, il Presidente dell’Associaziazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Ing. Fabio Pugliese. Una diretta di cinque minuti circa nell’ambito della quale sono stati affrontati diversi temi. Pugliese ha esordito esprimendo il sincero cordoglio dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” alla famiglia Zappavigna per la perdita di Giovanni vittima della S.S.106 proprio poche ore prima della trasmissione a Bovalino e dopo ha riportato i dati relativi alla famigerata “strada della morte”. Alla giornalista che chiede se i problemi legati alla S.S.106 sono dovuti solo all’infrastruttura oppure se invece c’è anche una scarsa attenzione da parte degli automobilisti che percorrono questa importante arteria viaria Pugliese risponde che “c’è sicuramente una scarsa attenzione da parte degli automobilisti” ma c’è anche una oggettiva pericolosità della strada che è “oggettivamente pericolosissima”. Infine il Presidente Fabio Pugliese ha illustrato le ragioni per le quali sarebbe opportuno devolvere il 5x1000 all’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”. “Noi abbiamo l’obiettivo e l’ambizione – ha dichiarato Pugliese – di poter raccogliere i fondi necessari a permetterci di raggiungere l’Osservatorio Nazionale sulla S.S.106 a Roma. Siamo convinti che i nostri problemi possiamo risolverli solo noi e, quindi, chiediamo ai calabresi di sostenere questo nostro progetto permettendoci di raggiungere quei luoghi dove vengono assunte le scelte più importanti in materia di sicurezza stradale (e non solo), relative alla S.S.106 in Calabria. Poi intendiamo rafforzare la presenza della Nostra Associazione nelle scuole al fine di far nascere una maggiore cultura della sicurezza stradale soprattutto tra i giovani ed, infine, utilizzeremo queste risorse per sostenere ogni forma di azione finalizzata a migliorare la viabilità sulla S.S.106 ed in questo, i molti cantieri oggi presenti sulla “strada della morte” anche grazie a noi lo dimostrano, riteniamo di poter lavorare ancora meglio ottenendo migliori risultati se se riusciremo ad essere nelle migliori condizioni per riuscirci”.

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