mercoledì 22 luglio 2015

Pugliese: «Sulla S.S.106 serve il rumore necessario a far risvegliare le coscienze!»




Il presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Ing. Fabio Pugliese nella giornata di ieri ha seguito una troupe della RAI (Radiotelevisione italiana), lungo la S.S.106 nell’ambito di un servizio dedicato sulla “strada della morte”. Il viaggio è iniziato dalla sede dell’Agenzia Generale UnipolSai di Rossano ed è proseguita fino a Cariati.

«Sono convito – dichiara Fabio Pugliese – che la migliore risposta ad una tragedia come quella accaduta due giorni fa sulla S.S.106 a Crotone non sia il silenzio ma il rumore. Quello assordante dei media è ideale per meglio far comprendere i paradossi ed anche le ingiustizie e le illegalità presenti sulla famigerata strada della morte».

«Ritengo necessario – continua Pugliese – far capire un paradosso: non si costruisce una Nuova S.S.106 da Sibari a Crotone perché costa troppo per lo Stato che però spende di più in costi sociali per tutti i sinistri, le vittime ed i feriti che si registrano lungo la “strada della morte”. Questa è follia. È un paradosso!»

«Così come – afferma Pugliese – seppure dobbiamo ammettere che sulla S.S.106 molto spesso la morte è causata da una oggettiva responsabilità del conducente non possiamo certamente tacere rispetto alle innumerevoli illegalità ed ingiustizie di cui questa importante arteria viaria è piena e che concorrono pesantemente ad aumentare il numero delle vittime».

«Lo Stato – continua Pugliese – rispetto a tutto ciò è assente: non riesce ad uscire fuori dalla palude della burocrazia per avviare i lavori di ammodernamento del Megalotto 3 che dovrebbe collegare Sibari a Roseto e portare la Nuova S.S.106 (che è ferma in Basilicata), finalmente anche in Calabria e non fanno nulla, se non danni, coloro i quali nello Stato sono stati eletti in Calabria per rappresentare le migliori istanze di questo territorio in seno al Parlamento».

«Per questa ragione – conclude Pugliese – occorre continuare a lottare ed a urlare ancora di più, ancora più forte: affinché possano svegliarsi le coscienze ormai sopite dei tanti calabresi disillusi e rassegnati all’idea che nulla potrà mai cambiare e che tutto è destinato a rimanere com’è! Dobbiamo cambiare, possiamo cambiare, riusciremo a cambiare! Basta solo volerlo, basta solo prenderne coscienza!»

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