La rappresentanza politica è un potere in
forza del quale ad un soggetto, tramite il voto, è attribuito un apposito
potere di rappresentare un altro soggetto in seno alle istituzioni. La più alta
forma di rappresentanza politica nel nostro Paese è senza ombra di dubbio
quella parlamentare: ogni Onorevole è tenuto, appunto, a rappresentare gli
interessi e le istanze dei cittadini che li hanno eletti.
Questo
istituto è, ormai da oltre un decennio, messo a dura prova da una legge
elettorale (prevista per le elezioni governative), che non permette ai
cittadini di eleggere direttamente i propri rappresentanti (tramite il voto di
preferenza), poiché il voto viene indirizzato alla lista composta dal
partito-movimento politico.
Nasce
da ciò una prima degenerazione per la quale il popolo non è più completamente e
totalmente sovrano perché lo diventa solo in parte. La restante parte è
demandata a chi decide i componenti della lista degli eletti e l’ordine in cui
essi compaiono. Tale scelta (a nostro avviso sciagurata), consente ai
parlamentari italiani di essere profondamente legati alle logiche di partito
(quelle che poi determinano le posizioni e l’ordine delle liste elettorali), e
non, invece, agli interessi dei cittadini che vivono nei territorio che essi
dovrebbero rappresentare.
Questa
degenerazione sostanziale concorre ad originare le ragioni della mancata
risposta che ben 9 senatori su 10 e ben 20 deputati su 20 (quindi tutti),
ancora oggi a distanza di oltre un mese non hanno inteso recapitare all’Associazione
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che già l’11 di gennaio aveva
inoltrato a tutti i parlamentari calabresi (di Camera e Senato), una richiesta
tramite posta certificata in cui chiedeva l’impegno per la costituzione di una
Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106 jonica in Calabria.
Nei
fatti occorre dire che alla prima comunicazione inviata (11/01/2016), una prima
importante e significativa risposta è pervenuta dalla Presidenza della Camera
dei Deputati. L’Associazione ha di seguito inviato una seconda comunicazione
(18/02/2016), ricevendo solo la risposta e la disponibilità ad accogliere la
nostra richiesta del Senatore Francesco Molinari che in circa 10 giorni ha
disposto un disegno di legge con l’obiettivo di farlo condividere (ed anche
modificare e migliorare), ai colleghi tutti del Senato e della Camera (calabresi
in particolare). A seguito di ciò l’Associazione ha inviato una terza comunicazione
(16/02/2016), che ancora oggi non ha ricevuto alcuna risposta da nessuno dei 20
deputati e dei 9 senatori calabresi.
L’Associazione
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene profondamente inquietante
quanto sta accadendo. Innanzitutto perché riteniamo che la nostra richiesta di
istituire una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106 jonica in
Calabria sia una proposta decisamente opportuna dati i drammatici ed enormi
problemi dovuti alla mortalità ed all’incidentalità stradale su questa
importante arteria viaria. In seguito perché è evidente che i problemi legati
alla S.S.106 sono d’interesse generale riguardando di fatto non solo una larga
fetta di popolazione calabrese ma anche italiana ed europea se consideriamo le
presenza turistiche nelle stagioni estive. Infine, perché la richiesta non è
stata avanzata da una entità astratta ma da un gruppo di cittadini, peraltro
dediti al volontariato, che avrebbero meritato per diverse ragioni (non una
sola!), quanto meno una risposta formale dai parlamentari calabresi “impegnati”
a Roma.
L’Associazione,
pertanto, nel ribadire il proprio stupore ed insieme l’insoddisfazione rispetto
a quanto accaduto ed accade, evidenziando ed elogiando l’operato ed il
comportamento del Senatore Francesco Molinari, continua ad attendere una
risposta formale dai parlamentari calabresi a cui è stato richiesto un impegno
circa l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106
jonica in Calabria.
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