Servizio fuorviante, impreciso, approssimativo,
deleterio ed offensivo del telegiornale di Canale 5
IL TG5 SULLA S.S.106 OFFENDE E DISINFORMA OGNI ITALIANO
L’ASSOCIAZIONE CONFIDA NELLA VOLONTÀ DELLA REDAZIONE
DEL TG5 DI VOLER CHIEDERE SCUSA ALLE TANTE, TROPPE FAMIGLIE DELLE VITTIME DELLA
S.S.106
L’Associazione
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” stigmatizza il servizio del TG5 che nella serata di ieri, 6 aprile 2018, è
andato in onda sul Canale 5 della rete Mediaset e che rappresenta – a nostro
giudizio – quanto l’informazione può diventare fuorviante, imprecisa,
approssimativa, deleteria e offensiva.
Non è la prima volta che il TG5 si
occupa della S.S.106 offrendo ai propri telespettatori disinformazioni evidenti: ricordiamo, a tal proposito, il servizio del 21
novembre 2017 dedicato alle “strade che crollano” sulla S.S.106 e relativo,
nello specifico alla Variante A (Simeri Crichi – Squillace), che conteneva però, le immagini del crollo
del Muro di Bova e del Ponte Allaro a Caulonia oltre all’ennesimo pacchetto di
informazioni inesatte.
Ieri
però, si è superato il limite della decenza. Un servizio in cui tra le diverse
castronerie abbiamo dovuto ascoltare e sopportare una narrazione aberrante
secondo cui la S.S.106
è “l’eterna incompiuta”
e “manca
ancora un pezzo per finirla, 38 chilometri iniziali tra Sibari e Roseto Capo
Spulico, l’unica parte della statale che ha ancora due corsie invece di 4”.
La
disinformazione diventa offesa quando si afferma che “la gente ha continuato a morire su quel tratto di strada, le ultime
due vittime un anno fa” non tenendo assolutamente conto della realtà
che è ben diversa da questa invenzione giornalista inaccertabile ed
insopportabile.
La S.S.106, tanto per precisare, purtroppo è tristemente
nota come la “strada della morte” e dal
primo gennaio del 2018 fino ad oggi ha registrato già 6 vittime. Si
tratta di Vincenzo Gatto di 46 anni (6 gennaio a Villapiana - CS), Antonella
Tripodi di 34 anni (8 gennaio a Condofuri - RC), Pasquale Sgotto di 43 (20 gennaio a Locri -
RC), Andrea Forciniti di 32 anni (6 febbraio a Corigliano Calabro - CS), Felice
Santernecchi di 70 anni (27 marzo a Condofuri - RC) e Antonio Conia di 42 anni
(3 aprile a Locri - RC).
Per restare agli ultimi tre anni, nel
2017 le vittime sono state 18, nel 2016 sono state 32, nel 2015 sono state 24
mentre dal 1996 fino ad oggi sono oltre 700. Così come occorre specificare bene che la strada
Statale 106 in Calabria è lunga 415 chilometri e solo il 15% circa è
ammodernato a 4 corsie mentre l’85%
dell’intero tracciato risulta non ammodernato con una sola corsia per senso di
marcia senza spartitraffico centrale e, in molte parti, risalente ancora oggi
all’epoca mussoliniana.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106” confida nella volontà della redazione del TG5 di voler
intervenire subito per chiedere scusa alle tante, troppe Famiglie delle vittime
della S.S.106 che sono giustamente offese dal servizio suddetto ma spera ed auspica di non dover assistere mai più a
simili servizi che offendono prima di tutto la dignità dei calabresi,
l’informazione ed il buon senso.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 7 Aprile 2018
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