Una lettera aperta
che il presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
Ing. Fabio Pugliese indirizza a tutti i giovani calabresi. L’Analisi dei dati
ufficiali presentati dagli organismi più accreditati sono sempre più
sconfortanti e raccontano una Calabria destinata sempre più a non avere un
futuro. Pugliese rivolge “un consiglio ai giovani calabresi: andate via.
Solo oggi apprendiamo finalmente con certezza i dati sui
calabresi all’estero che pare corrispondano a 375.805 e tra questi il 48,1% è
composto da donne mentre il 21,5% ha un'età compresa tra i 18 e i 34 anni che,
unita al 12,3% che ha un’età inferiore ai 17 anni ci permette di dire che ben un terzo dei giovani calabresi vive
fuori dalla nostra regione.
C’è di più: nonostante la Calabria in dieci anni si
è impoverita di risorse umane, perdendo circa 360.000 persone, la prospettiva è ancora più grigia
poiché si prevede che entro il 2065 (Dati Svimez), spariranno dal sud due
milioni di persone di età inferiore ai 44 anni, tra denatalità, disoccupazione e
nuove emigrazioni.
In pratica è già in essere un processo desertificazione
demografica che prevede un trasferimento di capitale umano nelle regioni del
centro-nord o in Europa spinto da una specie di onda anomala e, soprattutto, da
una tragica realtà: questa
emigrazione non è destinata a ritornare.
Un articolo di oggi sul noto quotidiano “Il Garantista” a
proposito scrive “tutto questo non farà
che impoverire sempre di più la già nostra tartassata regione che si troverà privata,
a mano a mano, delle sue forze migliori. Diventerà una regione più vecchia e
sempre più dissestata, un deserto insomma. Il circolo vizioso che si andrà instaurare
colpirà prima di tutto la già nostra fragilissima economia”.
Per la verità anche il
settimanale “L’Eco dello Jonio” nella sua ultima edizione aveva rivolto la sua
attenzione al problema dell’emigrazione giovanile pervenendo, sostanzialmente,
alle medesime conclusioni circa il futuro
ormai compromesso della regione Calabria e, sempre per onestà di
cronaca, occorre dire che anche altri autorevoli “osservatori” (inutile
elencarli tutti), negli ultimi mesi si sono spesi per sottolineare quanto
purtroppo sta già accadendo.
Non tutti però hanno voluto
evidenziare le cause di questo processo. Allora è bene chiarirlo una volta per
tutte: l’indecente sistema
infrastrutturale presente (o assente se preferite), oggi in Calabria.
Non parlo di aeroporti che
seppure sono importanti non riusciranno mai a trasportare al Nord Italia oppure
in Europa produzioni locali di eccellenza (come ad esempio le clementine o le
arance), né parlo dei porti che, fatta eccezione per Gioia Tauro, in Calabria
non esistono oppure delle Ferrovie che seppure ci fossero riuscirebbero a fare
molto ma non tutto, parlo essenzialmente delle strade perché è proprio sul trasporto su gomma che si
gioca una partita importante per la nostra regione.
Una partita che stiamo perdendo! Non lo dico io. Lo dicono i
dati…
La mancata realizzazione della S.S.106 tra Sibari e Roseto e
la conseguente perdita di circa 1.500 milioni di euro necessari per il 3°
Megalotto diventa la negazione dell’inizio
di un processo che avrebbe dovuto e potuto avviare l’ammodernamento
della Statale jonica nei prossimi decenni quanto meno fino a Catanzaro Lido
favorendo non solo occupazione ma, soprattutto progresso e sviluppo per una regione che tutto questo purtroppo non
lo avrà ed arrestando non poco il processo di spopolamento in corso.
Così grazie a queste scelte
incomprensibili e distruttive la
Calabria non perde solo capitale umano, non perde solo
ricchezza, non perde solo infrastrutture ma perde modernità (rimanendo sempre più una regione arretrata) e crescita
culturale (Dati Istat e Svimez).
In questo contesto, quindi, la Calabria senza strade
diventa sempre più una regione senza
dignità e senza futuro perché anche se sul versante tirrenico esiste
una discreta rete infrastrutturale relativa ai trasporti (Ferrovia
elettrificata ed Autostrada A3), su quello jonico non c’è praticamente nulla ed
il momento storico in cui stiamo vivendo ci vede impossibilitati a vincere le sfide di oggi e di domani senza una
Calabria che nel suo complesso riesce a muoversi ed a far muovere merci e
turisti nella sua interezza e complessità.
Ecco le ragioni per le quali anche
da Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ho
sentito la responsabilità e l’esigenza – seppure con dolore – di dare un
consiglio ai giovani calabresi che voglio anche qui ribadire: andate via, scappate, costruite il vostro
futuro lontano dalla Calabria. Dove un futuro sarà possibile e, soprattutto, dove
si investe in infrastrutture, servizi ed innovazione.
Fabio Pugliese
Presidente Associazione “Basta Vittime
Sulla Strada Statale 106”
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