mercoledì 1 aprile 2015

Pugliese: «Cantone ci ha detto la verità: il malaffare è l’alibi per non ammodernare la S.S.106»




È andato il onda lunedì 30 marzo in seconda serata la trasmissione “Petrolio” su Rai Uno dedicata alle infrastrutture ed in particolare alla strada Statale 106 ionica in Calabria. Il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” commenta la trasmissione.

«Anche io – dichiara l’Ing. Fabio Pugliese – ho molto apprezzato la trasmissione e soprattutto la grandissima verità con cui ha saputo parlare al Paese. Infondo, ritengo che la Calabria possa darci atto, che i temi ascoltati nella perfetta trasmissione Rai l’altra sera sono in realtà gli stessi che noi diciamo da anni inascoltati da tutti e da tutto».

«Ho apprezzato particolarmente la provocazione del giornalista che, sulle immagini di un mare bellissimo, dice ai potenziali turisti: “se volete vedere questo mare tocca fare questa strada”. Ancora di più ho apprezzato due osservazioni verissime ed amarissime: quella in cui si mette in relazione la S.S.106 in quanto strada lenta che rallenta la crescita della Calabria, ovvero della regione che ha il doppio del tasso di disoccupazione nazionale, e poi quella sulle sui dati struggenti e terrificanti della “strada della morte”: due morti e 50 feriti al mese, perché questa è la media, è la verità».

«Ho poi condiviso le osservazioni del magistrato antimafia Nicola Gratteri sui soldi spesi male dell’Anas (peraltro punita, non a caso, dalla corte dei conti come si evince dal servizio), ed ancora di più ho apprezzato e condiviso le parole di Raffaele Cantone presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione».

«Raffaele Cantone, infatti, non poteva scegliere momento più opportuno per dire a tutti – soprattutto a chi può e deve difendere oggi gli interessi generali della Calabria – quello che sta accadendo a Roma in questi giorni dove in nome del malaffare (nel caso specifico presunto), si trova l’alibi per non ammodernare la S.S.106, per lasciare ancora una volta la Calabria senza infrastrutture e, quindi, per lasciare la Calabria senza futuro».

«La trasmissione – conclude Pugliese con estrema amarezza – ci lascia più tristi: tutti sanno la verità e nessuno si muove. Nessun quotidiano calabrese scrive nulla, denuncia, pubblica a chiare lettere nelle prime pagine quello che sta accadendo. Nessuno sembra interessato ad una opera che rilancia il futuro della Calabria, che onora la memoria delle tante, troppe vittime della “strada della morte”, che sarebbe servita a portare in Calabria 1,5 miliardi di euro ed insieme sviluppo e progresso per una regione fanalino di coda dell’Europa».

0 commenti:

Posta un commento