Migliaia
di calabresi increduli ed indignati per la sentenza che condanna l’assassino
del piccolo Matteo ad una pena di 2 anni e 4 mesi. In molti dichiarano di non
avere più fiducia nella giustizia. L’Associazione “Basta Vittime Sulla S.S.106”
si dice delusa. Numerosi gli attestati di solidarietà e di affetto alla Famiglia.
Sono migliaia i calabresi che nel
gruppo “Basta Vittime Sulla S.S.106” (presente nel noto social network Facebook),
commentano increduli la “sentenza shock” emessa dalla Procura della Repubblica
di Catanzaro che ha condannato il “pirata della strada” Epurei, che ha
ucciso il piccolo Matteo Battaglia di 11 anni, ad una pena di 2 anni e 4 mesi.
All’incredulità si somma l’indignazione
popolare ampiamente condivisa dai tantissimi calabresi che da quando è
stata annunciata la sentenza continuano incessantemente ad esprimere la loro
contrarietà ad una sentenza che risulta incomprensibile.
L'Associazione "Basta
Vittime Sulla Strada Statale 106" ha sempre rispettato (e continuerà a
rispettare), le sentenze ma non rinuncia ad esternare la propria profonda
delusione circa una sentenza che vede condannato per meno di 30 mesi chi ad
una velocità spropositata e sprovvisto di patente (sequestrata mesi prima poiché
in stato di ebbrezza), avrebbe meritato una pena esemplare e senza nessuna
attenuante.
Nel gruppo (che ricordiamo ha
oltre 25.000 aderenti), la delusione è unanime e coinvolge tutti:
giovani, anziani, uomini, donne. Tutti increduli, indignati e sgomenti per una
scelta che risulta incomprensibile e che – scrivono in moltissimi – “non rende
giustizia alla memoria del ragazzo”.
Gli stati d’animo sono chiari:
nessuno, in verità, pretendeva una pena eccessiva ma ci si attendeva (come
minimo…), il massimo della pena prevista in questi casi che, purtroppo, non c’è
stata. Tantissimi commenti, a tal proposito, di quei cittadini che dichiarano
di non aver più nessuna fiducia nei confronti della giustizia.
Commoventi e numerosissime,
infine, gli attestati di affetto, di vicinanza e di sincera solidarietà delle
migliaia di iscritti alla Famiglia del giovane Matteo ed in particolare alla
mamma, ai nonni ed agli zii a cui è unanime l’appello a “non mollare”, ad “andare
avanti” e, soprattutto a “non scoraggiarsi”.
0 commenti:
Posta un commento